Lenz Rifrazioni L’ISOLA DEI CANI 3. Bruciando | 4. Agua | 5. Tuono
creazione per ND’T 011

creazione | Maria Federica Maestri | Francesco Pititto
traduzione | drammaturgia | imagoturgia | Francesco Pititto
installazione | elementi plastici | regia | Maria Federica Maestri
musica | Andrea Azzali
interpreti | Valentina Barbarini | Barbara Voghera
produzione | Lenz Rifrazioni


 Lenz Teatro_Parma Sala Majakovskij cap.3.4.5.| mercoledì 23 novembre | h 21 cap. 5. | venerdì 25 novembre | h 22
 Bruciando è la breve epopea di Tiresia, un vecchio profeta cieco con tette di donna, che vaga per le strade di una città assediata da avvocati, banchieri, rifiuti e pantegane. Accompagnato da un fedele cane-guida, è parodia tragica del vecchio d’ambo i sessi. È annegata la Sibilla di Agua, il suo corpo in decomposizione fluttua inerte tra le onde che bagnano le rive dell’Isola dei Cani. Come la Sibilla michelangiolesca in bilico sul piccolo piedistallo cubico, questa Ofelia, soffocata da un sacchetto di plastica, appare un balenottero agonizzante spiaggiato sulla sua poltrona scenica. In Tuono, è la Sibilla del Giudizio Universale a ululare l’ultima profezia. Disidratata e dolorante per un’inguaribile emicrania, è in attesa dell’acqua purificatrice, di quel Dies irae tuonato dell'ultima tromba che raccoglierà le anime davanti al trono di Dio. Ma questa Sibilla smagrita e malinconica non aspetterà il giudizio del Dio vendicatore, ma annuncerà l’avvento di un dio uomo, senza inferno e senza paradiso, riflesso negli occhi acquosi del suo cane.


Burning is the short epic of Tiresias, an old blind prophet with woman boobs, wandering around the streets of a city besieged by lawyers, bankers, waste and rats. His loyal guide dog besides him, Tiresias is the tragic parody of the old man with two sexes.The Sibyl of Agua has drowned, her rotting body floats still on the waves that wash the coasts of the Isle of Dogs. Like Michelangelo’s Sybil, precariously keeping her balance on a small white pedestal, this Ophelia, sitting in an armchair and suffocated by a plastic bag, appears like a whale dying on a beach. In Thunder, it’s the Sybil of the Final Judgement that howls the last prophecy. Dehydrated and in pain from an incurable headache, she’s waiting for the purifying water of that Dies Irae blasted by the last trumpet that will gather the souls in front of God’s throne. But this Sybil, thin and melancholy, won’t wait for the judgement of the vengeful God: she will announce, reflected in the watery eyes of her dog, the advent of a god-man, without Paradise or Hell.



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