| Lenz RifrazioniAENEIS #4 I DRAGHI
 da Virgilio
 
 creazione per ND’T 011 | première 
 creazione | Francesco Pititto | Maria Federica Maestri musica | Andrea Azzali Monophon performer | Valentina Barbarini | Giuseppe Barigazzi produzione | Lenz Rifrazioni  
 
  Lenz Teatro_Parma
 Sala Majakovskij
 mercoledì 16 novembre | h. 21.00
 
  Ci si sofferma sul Libro Quarto dell’Eneide, sul lamento di Dido senza Enea. Il drago del rimorso non piegherà il destino ma accompagnerà l’amato fino alla discesa all’Ade. Con il ferro, con l’acqua, con il fuoco Dido tormenta il corpo fino a farlo declinare, fino a farlo scomparire nell’attesa della pietas divina che strapperà il capello per farle uscire la vita.Il fine è la fine, mentre si guarda l’orizzonte del mare, la linea oltre la quale s’è gettata la nave. L’arrivo, l’amore imposto e poi l’amore vero, poi la fuga, l’ira e la furia. Un solo pensiero, pensiero unico. Lineare, senza scopo. Il fine è la fine, mentre si guarda l’orizzonte del mare, la linea oltre la quale s’è gettata la nave.
 Solo Draghi nel mare, solo roghi nel cuore, morto il pudore.Iris strappa il capello e da quel piccolo forotutto esce il calore da dentro e nel vento la vita si sperde.Amore del mio cuore, viva morte, invano aspetto la tua parola scritta e penso, con il fiore che marcisce, che se vivo senza me voglio perderti.L’aria è immortale. La pietra inerte né conosce l’ombra né la evita.
  
 
  We pause on the fourth book of The Aeneid, on the wail of Dido missing Aeneas. The dragon of guilt won’t bend destiny but will walk the loved one to the descent in Hades. With iron, water and fire, Dido torments her body until it fades, until it disappears waiting for the divine pietas that will rip the hair to let her life out. The end is the end; meanwhile we look at the horizon over the sea, behind the line where the ship threw itself in the water.
  
  
 
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