LA VITA È SOGNO

LA VITA È SOGNO è parte de IL PASSATO IMMINENTE 
Progetto quadriennale 2018-2021 > installazioni site-specific performative, coreografiche, visuali e sonore ideato e diretto da Maria Federica Maestri e Francesco Pititto in collaborazione con il musicista Claudio Rocchetti.

2018 IL GRANDE TEATRO DEL MONDO
La prima parte del progetto triennale è stata realizzata tra le grandi sale della Galleria neoclassica e nel Teatro Farnese; oltre venti artisti, tra performer dell’ensemble di Lenz e i clavicembalisti del Conservatorio Arrigo Boito di Parma, hanno dato corpo alla riscrittura scenica delle visioni del Grande Teatro del Mondo.

2019 LA VIDA ES SUEÑO
Il secondo capitolo è stato allestito nella nuova Ala nord della Galleria Nazionale, in cui è conservata la preziosa collezione barocca. Un’imponente installazione di letti ospedalieri ha dialogato con le strutture funzionali progettate negli anni Settanta dall’architetto Canali e le raffigurazioni sacre di Lanfranco, Schedoni, Spada, Ribera, Murillo, van Dyck.

2020 TRILOGIA CALDERÓN < HIPÓGRIFO VIOLENTO | FLOWERS LIKE STARS? | ALTRO STATO
Il terzo capitolo del Passato Imminente è costituito da tre assoli ispirati alle opere di Calderón: La vita è sogno e Il principe costante. Ambientati nei magnifici spazi di origine industriale di Lenz Teatro sono interpretati dalle attrici storiche dell’ensemble.

2021 LA VITA È SOGNO
La quarta parte del progetto sarà installata dal 19 al 25 giugno 2021 nel paesaggio storico-rurale dell’Abbazia di Valserena, o Abbazia di San Martino dei Bocci, nota comunemente come Certosa di Paradigna, un’ex abbazia cistercense dalle forme gotiche e barocche situata a Paradigna, frazione alla periferia nord di Parma. Fondata nel 1298 e sconsacrata nel 1810, è sede dal 2007 del CSAC – Centro studi e archivio della comunicazione dell’Università di Parma.

Nel nuovo allestimento all’Abbazia di Valserena, come già nei due autos sacramentales Il grande teatro del mondo e La vida es sueño in site-specific al Complesso Monumentale della Pilotta di Parma, l’attore sensibile – insieme a performer adolescenti e anziani – diventa figura centrale della drammaturgia, della mise en site, del senso profondo del dramma teologico-filosofico. Già negli autos, la presenza poetica delle figure del Povero e dell’Uomo prefiguravano il protagonista Sigismondo in duplice veste di uomo/bambino. Nel dramma, di nuovo, i temi dell’illusione, del tempo mortale “dalla culla alla tomba” e del “libero arbitrio” sono sviluppati secondo la visione privilegiata della sensibilità innocente, dell’atto non mediato, della parola che si presenta come suono ancor prima di definirsi nel senso.

La trasposizione spaziale dei molteplici campi concettuali, emozionali, morali manifestati nella Fabbrica monumentale dell’Abbazia di Valserena darà volume plastico all’oscillazione drammaturgica tra realtà e sogno, tra libertà e costrizione, tra autodeterminazione e destino, tra sacrificio e redenzione, tra verità e finzione. Ad interpretare la complessità dell’opera sono chiamati gli attori sensibili, le attrici storiche di Lenz e i performer bambini, guardiani di un perimetro estetico che reclama la bellezza fredda del margine, la potenza languida della perdita, la fisica secca della sofferenza. Insieme a loro, testimoni della peripezia simmetrica della via Crucis, i cantanti impegnati vocalmente nei corali e nelle arie della Passione secondo Matteo di Johann Sebastian Bach, in dialogo con il paesaggio sonoro creato dal compositore elettronico Claudio Rocchetti. Attraverso le molteplici forme artistiche – installazione, performance, videoproiezione, drammaturgia musicale tra barocco, moderno e contemporaneo – questa dimensione perturbante, rumorosa, disorganica, scapigliata, si espande oltre i confini del soggetto e si trasfonde in un nuovo tempo comune svincolato dalle convenzioni e dalle norme sociali, necessario ad immaginare, o a sognare, una possibile trasformazione poetica della realtà.

Ne La vita è sogno il protagonista – il principe Sigismondo – vive rinchiuso in una torre, escluso fin dalla nascita dal consorzio umano poiché destinato da un disegno astrale ad essere malvagio. Il padre-re decide di mettere il giovane principe alla prova del mondo e per avere la certezza che il figlio sia capace di perseguire il bene, e quindi di succedergli al trono, restituisce al figlio la libertà. Temporaneamente reinserito nella partita sociale, tramite un sonno artificiale, il principe dovrà dimostrare di saper rovesciare il proprio destino. Risvegliatosi nel palazzo, Sigismondo si rivela incapace di controllare istinti e desideri, di mantenere comportamenti appropriati nei confronti dell’autorità, di attenersi al rispetto delle norme, delle regole e delle leggi, di percepire la differenza tra bene e male. Confermando così il presagio astrale, sarà nuovamente condannato alla reclusione nella torre e all’emarginazione sociale. Solo il popolo, in contrasto aperto con le decisioni del re, intuirà la natura sovversiva del principe e lo porterà alla testa dell’esercito per abbattere il vecchio potere. Sperimentata la violenza sanguinosa del reale e la pericolosità del caos, il principe sceglie di assolvere le colpe del padre, e dissolto il conflitto umano e politico, decide di restaurare le antiche gerarchie mettendo fine al sogno della rivoluzione.

LA VITA È SOGNO
da Pedro Calderón de la Barca
Traduzione, drammaturgia, imagoturgia | Francesco Pititto
Installazione, involucri, regia | Maria Federica Maestri
Musica | Claudio Rocchetti, Johann Sebastian Bach
Interpreti | Valentina BarbariniAntonio BocchiTiziana CappellaLorenzo DaviniDaniel GianlupiPaolo Maccini, Agata PelosiSandra SonciniCarlotta SpaggiariBarbara Voghera
Cantanti | Debora Tresanini (soprano), Elena Maria Giovanna Pinna (soprano), Eva Maria Ruggieri (contralto), Davide Zaccherini (tenore)
Cura Elena Sorbi  Organizzazione Ilaria Stocchi, Loredana Scianna
Ufficio stampa, comunicazione Michele Pascarella
Tecnica Alice Scartapacchio, Lucia Manghi, Giulia Mangini, Fabrizio Fini, Marco Cavellini, Elisabetta Zanardi, Fulvio Galvani, Luca Moncaleano
Produzione Lenz Fondazione + Festival Natura Dèi Teatri

Progetto per Parma Capitale Italiana della Cultura 2020+21
realizzato con il patrocinio e il contributo del Comune di Parma

Teatro classico nel secolo XXI: Calderón de la Barca – 29 marzo 2021

Organizzata dall’Instituto Cervantes, in collaborazione con l’Università Statale di Milano.

Moderatore:
Alessandro Cassol (Università degli Studi di Milano, docente di teatro spagnolo)
Con:
Francesco Pititto, dramaturgo e co-Direttore Artistico di Lenz Teatro/Fondazione, Parma
Lluis Homar, direttore della Compañia Nacional de Teatro Clásico (CNTC). INAEM-Ministerio de Cultura y Deporte
Javier de Dios, direttore del Centro de Documentación de las Artes Escénicas y de la Música (CDAEM). INAEM-Ministerio de Cultura y Deporte
Ignacio García, direttore del Festival Internazionale di Teatro Classico di Almagro

Straordinaria e illuminante sovrapposizione tra trama drammaturgica, fedele pur nella revisione attuata, e esperienza scenica, una sovrapposizione feconda che è soprattutto una fusione tra il lirico narrare e la percezione recitativa di quelli che, con termine profondo, Lenz chiama i suoi attori sensibili, quelli che proprio attraverso il confronto con il proprio limite attingono una verità altrimenti negata [more] Maria Dolores Pesce, Dramma.it

C’è una drammaturgia potente che scuote la visione. Perché ci sono parole e suoni e immagini e canti e posizionamenti e ambientazioni che toccano i sensi. Che abbracciano lo sguardo, lo contengono, lo amplificano e lo aprono ad altri orizzonti [more] Giuseppe Distefano, Exibart

Un immaginario cangiante che, muovendosi da un lato all’altro del perimetro monumentale dell’abbazia, ci sposta lungo il filo di una narrazione che affonda le proprie radici nell’humus espressivo rappresentato dal lungo lavoro sviluppato da Lenz sul testo di Calderón de la Barca, per miscelarne i risultati in prospettive nuove [more] Alessandro Rigolli, Giornale della Musica

La forza progettuale di Maestri e Pititto è totale, implacabile [more] Carlo Lei, Krapp’s Last Post

Sfolgorio d’immagini e metafore, di parallelismi e contrasti, sempre sul confine tra rigore e impeto, erudizione e sentimento, stasi e dinamismo [more] Francesca Ferrari, Teatropoli

Grande teatro. Immagini indimenticabili.
Valeria Ottolenghi, Gazzetta di Parma

Una forma teatrale di carattere quasi liturgico.
Gianni Manzella, il manifesto

DATE
dal 19 al 25 giugno 2021 [pausa 21 giugno] ore 20

BIGLIETTI
Intero € 15 (€ 5 + 5 + 5 per ogni lato dell’Abbazia)
Ridotto € 12 (€ 4 +4 + 4)
Speciale Università (studenti e personale) € 9 (€ 3 + 3 + 3)

RIDUZIONI
Under 30 | Over 60 | Studenti | Carta DOC | Dipendenti AUSL | YoungER Card | Gruppo min. 5 persone | Associazioni  culturali,  scuole  di  danza  e teatro,  istituti scolastici

INFO
L’Abbazia di Valserena si trova in via Viazza di Paradigna 1, Paradigna (PR).

Posti numerati, distanziati, mascherina obbligatoria.
Si provvederà dalla misurazione della temperatura prima dell’ingresso nello spazio.

Si consiglia tenuta campestre: scarpe basse e comode, abiti caldi.
In caso di maltempo lo spettacolo sarà sospeso.

durata: 1h40′

Info e prenotazione [obbligatoria]: 0521 270141, 335 6096220, info@lenzfondazione.it

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