HAIKU

HAIKU_Dove prima era

Rewilding poetico di nature perdute nel presente urbano

 

L’aria non ha Residenza, niente Vicini,
Niente Orecchie, niente Porta,
Niente Apprensione per l’Altro
Oh felice Aria!

Dalla convergenza con i presupposti politico-culturali delle associazioni ambientaliste e della Nature Restoration Law nasce la riedizione di HAIKU, progetto poetico-performativo di Lenz realizzato originariamente da Maria Federica Maestri e Francesco Pititto nel 2002 presso l’Oasi Lipu di Torrile e ora ripreso nell’ottica di un ecosistema teatrale etico, che non dismette le produzioni del passato, ma le rigenera attivamente, in una catena virtuosa di rifioriture creative.

 

HAIKU_DOVE PRIMA ERA BOSCO

Specchio d’acqua
Il mio volto
dietro il salice;
dietro l’acqua.

Il verso vive già dentro ogni cosa materiale e immateriale, memoria e presente come immagine sfuggente, strisciata di luce e ombra come taglio di sole tra rami di querce, onda ritmica e rifratta.

In Haiku_Dove prima era bosco scorrono in un flusso pulsante, in galoppo ’sistolico’ diverse liriche del poeta e alcuni versi scelti da Bacchini dalla produzione di Thomas Stearns Eliot, Ezra Sound, Giovanni Pascoli, Friedrich Hölderlin, Rainer Maria Rilke.

HAIKU_DOVE PRIMA ERA ACQUA

Il verso vive già dentro ogni cosa materiale e immateriale, memoria e presente come immagine sfuggente, strisciata di luce e ombra come taglio di sole tra rami di querce, onda ritmica e rifratta. Sempre poi l’acqua, e l’acqua e l’acqua e davanti e dietro noi, i tanti volti di adesso e di un tempo. Il verso si ascolta detto dal poeta, oppure tramite il corpo di un’attrice che lo muta in altro, o infine nel silenzio di una lettura in solitudine, dietro l’acqua.

Dopo Dove prima era bosco, il secondo capitolo del progetto HAIKU intende omaggiare l’elemento acqua, attraverso i versi dedicati al ri-vivente animale, vegetale e minerale da Pier Luigi Bacchini, poeta parmigiano scomparso nel 2014, William Butler Yeats e Giovanni Pascoli.

HAIKU_DOVE PRIMA ERA ARIA

L’aria non ha Residenza, niente Vicini,
niente Orecchie, niente Porta,
niente Apprensione per l’Altro,
Oh felice Aria!

HAIKU re-immagina la natura scomparsa nelle città e a restaura la memoria dell’ambiente perduto, attraverso la potenza dei versi dedicati alla sacralità dell’esistenza nel ri-vivente animale e vegetale da Pier Luigi Bacchini, Emily Dickinson, Tho­mas Stearns Eliot, Ezra Pound, Ingeborg Bachmann, Giovanni Pascoli, Rainer Maria Rilke, Friedrich Hölderlin.

HAIKU_DOVE PRIMA ERA ROCCIA

Chi è quello, di cui ha parlato la roccia,
come avesse fatto la cosa più indicibile
con mani insanguinate?
Viene l’ora.
I piedi deve muovere alla fuga.
L’uomo nascosto dappertutto è da cercare.

// Noi siamo gli uomini vuoti
Noi siamo gli uomini impagliati
Che appoggiano insieme
La testa ripiena di paglia. Alas!
Le nostre secche voci, quando
Insieme sussurriamo
Sono quiete e senza significato
Come vento tra erba secca
O come zampe di topo su vetri rotti
Nella nostra cantina secca
Forma senza forma, ombra senza colore,
paralizzata forza, gesto senza azione;
Quelli che hanno attraversato
Con occhi diritto, all’altro regno della morte
Ci ricordano – se lo fanno – non come perdute
Violente anime, ma solo
Come gli uomini vuoti
Gli uomini impagliati.



Haiku_Dove prima era
Re-wilding poetico di Nature perdute nel Presente urbano

Ideazione, creazione, installazione Maria Federica Maestri
Interprete Sandra Soncini
Ambiente sonoro Andrea Azzali
Cura allestitiva Giulia Mangini, Alice Scartapacchio
Cura progettuale e organizzativa Elena Sorbi, Ilaria Stocchi
Comunicazione, ufficio stampa Elisa Barbieri
Diffusione, cura grafica, formazione Alessandro Conti
Produzione Lenz Fondazione

Con il sostegno di:
Mic, Regione Emilia-Romagna, Comune Parma, Ausl DaiSM-DP, Università di Parma, Chiesi Farmaceutica, Fondazione Monteparma, Fondazione Cariparma. Si ringrazia il fondo di beneficenza Intesa San Paolo.

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