Artisti

NATURA DÈI TEATRI #24
International Performing Arts Festival
TOCCARE 2018-2020

 

NDT 2019

LISCIO//STRIATO
31 ottobre – 30 novembre

 

LENZ FONDAZIONE | Maria Federica Maestri | Francesco Pititto

Büchner, Hölderlin, Lenz, Kleist, Rilke, Dostoevskij, Majakovskij, Shakespeare, Goethe, Grimm, Andersen, Calderón de la Barca, Genet, Lorca, Bacchini, Ovidio, Virgilio, Manzoni, d’Annunzio, Ariosto, Verdi, Dante: questi gli autori che hanno segnato i progetti monografici e pluriennali di Lenz, a partire dal 1985. I recenti progetti di creazione performativa contemporanea sono il risultato artistico di un approfondito lavoro di ricerca visiva, filmica, spaziale, drammaturgica e sonora. In una convergenza estetica tra fedeltà esegetica alla parola del testo, radicalità visiva della creazione filmica, originalità ed estremismo concettuale dell’installazione artistica, l’opera di Lenz riscrive in segniche visionarie tensioni filosofiche e inquietudini estetiche della contemporaneità. Traduzione, riscrittura drammaturgica, imagoturgia delle opere sono di Francesco Pititto, che ne cura la regia insieme a Maria Federica Maestri. Le installazioni sceniche e i costumi sono realizzati da Maria Federica Maestri, segnalata dalla critica per il suo lavoro di “drammaturgia della materia”, per il sistema di segni visivi che costituiscono il suo personalissimo “design-acted”. Dal 1996 Maria Federica Maestri e Francesco Pititto cura la direzione artistica del Festival Internazionale di creazioni contemporanee Natura Dèi Teatri. Un progetto articolato, denominato Pratiche di Teatrocaratterizza Lenz nel campo della formazione teatrale e visuale. Pratiche di Teatro Sociale attiva invece percorsi di sensibilizzazione teatrale, visuale, musicale che prevedono la progettazione di laboratori integrati rivolti a disabili intellettivi e psichici.

IN THE NURSERY

Il gruppo si è formato a Sheffield nel 1981 composto dai fratelli Klive e Nigel Humberstone con l’aggiunta del chitarrista Anthony Bennett. All’inizio il loro stile era influenzato dai Joy Division e vennero catalogati tra i gruppi della musica industrial inglese. Dopo i primi EP editi per la Sweatbox, nel primo album Twins del 1986 il gruppo sovrappose atmosfere teatrali su basi musicali industrial. Successivamente entrarono nel gruppo la cantante multilingua lores Marguerite C ed il batterista Q, che contribuirono a rendere meno ruvido il suono contribuendo alla realizzazione dell’album Stormhorse del 1987, colonna sonora di un film immaginario che divenne un punto di riferimento per le registrazioni successive. Nel successivo Köda del 1988 fu completata la transizione verso una strumentazione classica e dove vennero usati suoni prodotti da un sequencer. Gli album Sense e Duality furono dei passaggi intermedi che spinsero il gruppo alla realizzazione di colonne sonore, concretizzata nel 1993 con quella per il film An Ambush of Ghosts. La loro fama crebbe e la loro musica venne usata in film di successo come Intervista con il vampiro e L’uomo della pioggia. Nel 1994 pubblicarono Anatomy of a Poet, concept album sulla figura del poeta Colin Wilson, dove recitano alcune poesie dell’autore inglese. Seguirono Deco (1996) album concept dedicato all’ Art deco e lo sperimentale Lingua (1997) dove utilizzano lingue da molti parti del mondo. Nel 1996 inaugurarono la collana Optical Music Series, edita per la propria etichetta (ITN Corporation), con la pubblicazione della colonna sonora del film muto Il gabinetto del dottor Caligari. Finora sono stati pubblicati 7 colonne sonore di film muti. Nell’ultimo album Blind Sound del 2011, più cupo dei precedenti, introducono parti con vere percussioni. Con lo pseudonimo di Les Jumeaux hanno pubblicato alcuni dischi di dance music.

LILLEVAN

Lillevan  è un compositore elettronico e video-artista berlinese, co-fondatore del gruppo audiovisivo Rechenzentrum (1997-2008), che ha avuto un ruolo pionieristico nel proporre l’unione tra musica e immagini in movimento. Le performance del gruppo e le collaborazioni di Lillevan con alcuni tra i più importanti musicisti della musica elettronica (Fennesz, Vladislav Delay solo per citarne alcuni) sono state acclamate dal pubblico e dai critici di tutto il mondo, dal Brasile alla Siberia, dal Canada alla Korea, da Cuba a Belgrado e Detroit per la loro capacità di portare l’immagine, la musica e l’animazione verso nuovi e inediti livelli di sperimentazione. Parallelamente al lavoro con i Rechenzentrum, Lillevan ha collaborato con molti artisti di diversi generi, dall’opera alle installazioni, dall’elettronica minimalista alla danza e la musica classica. Ha creato performance ed esibizioni in tutto il mondo partecipando ai maggiori festival internazionali. Dopo aver studiato cinema, scrivendo e mettendo in scena diversi film negli Anni Ottanta e nei primi Anni Novanta, ha abbandonato gradualmente questa disciplina, deluso dalle scarse possibilità di sperimentazione del linguaggio cinematografico. Nuovi impulsi, insieme all’accessibilità delle nuove tecnologie, lo riportano all’interno del mondo delle immagini in movimento, con una nuova prospettiva e motivazione: ricerca le immagini in movimento, che reputa scomparse nel cinema, nella world art e nella cultura popolare. Lillevan ricontestualizza e combina immagini e frammenti di film già esistenti. Interferenze e immagini interrotte costituiscono un elemento drammaturgico centrale nella creazione e nella performance. Le immagini producono la musica, e spingono lo spettatore all’interno di una composizione psico-visuale. Per Lillevan il processo creativo prende avvio da una ricerca sul modello di quella di Jean-Luc Godard per la relazione tra immagini, intensità e consistenza. Lillevan vede il suo lavoro come un processo multi-strato che dà ad ogni spettatore la possibilità di focalizzarsi su differenti dettagli della performance. La percezione umana resta l’elemento interattivo finale della composizione video live, mentre le immagini ritornano alla loro originale ambiguità, allontanandosi dalla natura imperativa del montaggio tradizionale. Lillevan ha realizzato, tra gli altri, i DVD Silence, Director’s Cut (con Mille Plateaux), Emperor Remixed Beethoven’s 5th Piano Concert (commissionato dal Goethe Institut di Tokyo), IBM (realizzato con i Rechenzentrum), le installazioni Bioskop, proiezione multipla che esplora le convenzioni del primo cinema (1900-1917), Sound X Vision. Ha curato la direzione artistica di Expo2000 Video-Robot installation. Ha collaborato, tra gli altri, con Tetsuo Furudate (a Berlino e a Tokyo), Ueli Wiget dell’Ensemble Modern, Christian Fennesz (a Berlino, Hong Kong e Canada), Vladislav Delay, Christine Hill. All’interno di Natura Dèi Teatri 2009 ha presentato, in prima assoluta, la performance sonoro-visuale Fixation Fields, realizzata ad hoc per il Festival, collaborando nuovamente con Lenz nel 2011 nella composizione delle musiche del progetto Aeneis. #1 La corsa del cinghiale. L’ultima presenza dell’artista a Parma risale al 2016, nuovamente ospite del Festival Natura Dèi Teatri.

ARISTIDE RONTINI

 

Aristide Rontini inizia il suo percorso artistico in ambito teatrale. Nel 2010 si diploma alla Rotterdam Dance Academy. Danza per Conny Janssen Danst, Micheal Schumacher, Georgh Reischl, Candoco Dance Company, Alessandro Carboni, Simona Bertozzi, Balletto Civile, Angelica Liddell, Carl Olof Berg, Alessandro Schiattarella e Vahan Badalyan. Crea “It moves me”, “Giovane Notturno” e “Alexis”. Nel 2016 e nel 2018 è selezionato alla “Vetrina della Giovane Danza d’autore”. Nel 2016 completa i suoi studi sulle pratiche di danza di comunità. Realizza gli spettacoli di danza di comunità “Dancing like Yves”, “Ai margini del cuore”. Prende parte ai progetti europei di danza inclusiva “Impart” e “Moving beyond inclusion”.



HIDDEN PARTS

Il gruppo degli Hidden Parts nasce nel 2008 dall’esperienza della precedente formazione PARTS (industrial rock), in attività dal 1992 al 2001. Il gruppo ha sviluppato una originale tecnica compositiva basata sulla forte interazione tra elementi della sezione ritmica (basso e batteria). La musica abbraccia diversi generi musicali mantenendo comunque una decisa impronta rock. La formazione ha origine dalle esperienze di musicisti che in passato hanno militato in band come TAC, Parts, Monophon, Psy-Phon, Pale Tv, realtà che hanno fatto della sperimentazione, nell’ambito del rock, il loro obiettivo principale.



TEATRO AKROPOLIS

La compagnia Teatro Akropolis, fondata nel 2001 e diretta da Clemente Tafuri e David Beronio, conduce una ricerca sulle origini preletterarie del teatro, riconducendo il ruolo del coro alla sua funzione originaria e intendendo il teatro come espressione di una sapienza irrappresentabile, una forma d’arte che rende possibile un confronto diretto con il mito e la sua essenza metamorfica. La Trilogia su Friedrich Nietzsche (2013), Morte di Zarathustra (2016) e Pragma. Studio sul mito di Demetra (2018) sono gli esiti sulla scena di questa indagine, accompagnati da studi e pubblicazioni intorno ai medesimi argomenti. L’attività di ricerca è stata oggetto di varie tesi di laurea. Gli spettacoli sono ospitati in spazi e teatri in tutta Italia e all’estero. La compagnia gestisce a Genova Teatro Akropolis, un luogo concepito per accogliere e promuovere la ricerca nell’ambito delle performing arts, attraverso l’organizzazione di festival, residenze artistiche, laboratori e svariate attività culturali. Nel 2017 l’attività editoriale di Teatro Akropolis, realizzata sotto il marchio AkropolisLibri, ha ricevuto il Premio Ubu nella categoria “progetti speciali”.

FILIPPO MICHELANGELO CEREDI

Filippo Michelangelo Ceredi è nato a Locarno nel 1982. Cresce e studia a Milano, dove si laurea in filosofia con una tesi sulla “Funzione delle passioni e della violenza nella tragedia greca”. Lavora come assistente alla regìa di Marco Bechis nel film Il sorriso del capo (2011), in collaborazione con Istituto Luce, e nella serie web Il rumore della memoria (2014). Assiste Iacopo Patierno nella realizzazione della serie web per il progetto italo-mozambicano Il teatro fa bene (2016) e dirige lavori da videomaker.  Dal 2012 inizia una formazione teatrale seguendo i laboratori del Teatro delle Moire e lavorando come tecnico per progetti teatrali. Nel 2016 debutta a Danae Festival con Between Me and P., presentato successivamente a Santarcangelo Festival 2017, Short Theatre 2018, Festival Parallèle e Festival delle Colline Torinesi 2019. Nel giugno 2016 realizza la performance Psalming per la Biblioteca dell’esilio di Edmund de Waal all’Ateneo Veneto di Venezia.

MARCELLO SAMBATI

Marcello Sambati, poeta regista e drammaturgo, fondatore di luoghi teatrali reali e utopistici; protagonista del teatro italiano di ricerca degli ultimi trent’anni. Creatore nel 1980 di Dark Camera e del teatro Furio Camillo di Roma, ha collaborato con artisti della scena contemporanea nazionale ed internazionale. Ha pubblicato e messo in scena testi teatrali e sillogi poetiche tra cui Eros, Liebe (Dark Camera 1991), Carta dei respiri e Tavolette Apule (I Quaderni del Battello Ebbro 1996 e 1998), Prometheu e L’Opera delle farfalle (Flore & Faune 1998 e 2000), Natura Requiem e Tenebre (La Camera Verde 2009 e 2010). Esitazioni (Empiria 2016). Apparire, Essere (Spazio Oscena 2017) Del 2018 Margine, Meraviglia: la scena corporea di Marcello Sambati (Editoria & Spettacolo).

BORIS KADIN

Boris Kadin  nasce in  Croazia nel 1980.  Artista versatile e molto attivo a livello internazionale, nei suoi progetti indipendenti spesso radicalizza la posizione del performer stesso. Kadin realizza performance, media art e film. Studiando i processi della semiotica, Kadin realizza lavori che generano significati stratificati, innescando sinestesie tra i vari elementi della scena, dove lo spazio diventa tempo e il linguaggio diventa immagine. Boris è filosofo, essere umano libero, attivista e artista. E padre. Si è esibito in molti festival e sedi internazionali a Marsiglia, New York, Atene, Barcellona, Lubiana, Beograd, Praga, Parma, Dusseldorf, ecc….. Membro di HDLU (Croatian visual art ass.), Via Negativa (Lubiana, Slovenia), Vasistas (Athens/Marseille based company) e Happy Gorilla Dance Company di Bergen, Norvegia. Collaboratore storico di Lenz Fondazione, è artista in residenza nell’ambito del progetto Orestea di cui, a ND’T #24, presenta il secondo capitolo.

JAN VOXEL DIGITAL ART

Jan Voxel Digital Art è un collettivo di recente formazione, composto dalla regista, performer e digital artist Cinzia Pietribiasi e dall fisico e software developer Lorenzo Belardinelli.

Cinzia Pietribiasi nasce nel 1979, artista digitale e performer, formatrice ed esperta in empowerment & wellbeing, attraverso i linguaggi del corpo e della multimedialità, in contesti di disagio mentale e in ambiente scolastico. È attualmente iscritta al biennio specialistico in Nuove Tecnologie dell’Arte, indirizzo Arti multimediali interattive e performative all’Accademia di Belle Arti di Brera (Milano). È interessata alle nuove tecnologie applicate all’analisi e alla cattura del movimento in ambito artisti­co e installativo, all’interazione uomo-macchina, alla digital performance, alla creazione di ambienti immersivi e “sensibili” attraverso opere di realtà virtuale e aumentata.

Lorenzo Belardinelli nasce nel 1969, fisico teorico e informatico, ha oltre 20 anni di esperienza nel campo dello sviluppo software utilizzando diverse tecnologie e per scopi diversi (simulazioni numeriche in fisica, software commerciale per aziende, presentazione dati, arte generativa). Per dieci anni è stato direttore artistico di un festival di teatro di civile. Attualmente è membro della giuria del “Festival teatrale di Resistenza” – Museo Cervi.

TIM SPOONER

Tim Spooner lavora in diversi ambiti artistici: performance, collage, pittura e scultura. Il suo lavoro svela proprietà inedite di materiali e oggetti, con l’obiettivo di aprire prospettive non contemplate dalla nostra comune percezione. Fondamentalmente interessato all’imprevedibilità, il suo lavoro è un esercizio di equilibrio tra controllo e mancanza di controllo nella manipolazione dei materiali con cui lavora. Dal 2010 Tim ha creato una serie di opere dal vivo sempre più complesse, incentrate sulla rivelazione della “vita” nella materia. Progetti recenti includono The Voice of Nature, un sistema interconnesso di sculture fragili; The Assembly of Animals, realizzato per un pubblico giovane e interessato all’astrazione di una forma animale; e The Telescope, che utilizza una macchina fotografica al microscopio per rivelare un universo di oggetti in miniatura manipolati con magneti, elettricità e reazioni chimiche. Accanto, e in relazione a questi progetti, ha prodotto un flusso continuo di dipinti e collage. Il lavoro di Tim è stato ampiamente presentato nel Regno Unito, in Europa e in Asia, tra cui Battersea Arts Centre, Cambridge Junction, Mayfest Bristol, MAC Belfast e DCA Dundee (per Hayward Touring), Whitstable Biennale, Terni Festival (Italia), TJP Strasburgo (Francia), Festival dell’attore Marsiglia (Francia), Internationales Figurentheater Festival Erlangen (Germania), Stuk Leuven (Belgio), Teatro Maria Matos (Portogallo), Culture Station Seoul (Corea del Sud), Pesta Boneka Festival (Indonesia) e Macau Arts Festival (Cina). Già ospite di ND’T in diverse edizioni, quest’anno consolida la sua collaborazione con Lenz Fondazione con un’opera video centrata su IL GRANDE TEATRO TEATRO DEL MONDO_Momentary Plush prodotto da Lenz Fondazione nella scorsa edizione del festival.

 

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