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Intro
Natura Dèi Teatri è un progetto di creazioni performative contemporanee internazionali, di produzione artistica e di riflessione intellettuale sullo stato dell’arte contemporanea, fondato a Parma nel 1996 da Maria Federica Maestri e Francesco Pititto. L’attenzione alla creazione contemporanea, l’interdisciplinarietà degli eventi presentati, un forte radicamento sul territorio, unito a una profonda vocazione per la cultura performativa internazionale sono caratteristiche storiche del Festival. Sede e fulcro del progetto è Lenz Teatro, esempio di teatro concreto ottenuto da spazi post-industriali reinventato ad abitazione creativa per volontà di una formazione artistica.
Giunto alla ventunesima edizione, il Festival nel 2016 si amplia, strutturandosi in due parti: la prima in apertura della stagione estiva, dal 16 giugno al 3 luglio e la seconda nella consueta collocazione autunnale, dal 17 novembre al 3 dicembre.
Dopo il triennio alimentato dalle suggestioni filosofiche di Gilles Deleuze, Natura Dèi Teatri continua il progetto triennale dedicato all’artista visivo Richard Serra.
Porte, Punto Cieco e Scia sono i temi concettuali del triennio 2015-2017, il cui campo di indagine si orienta sul macrotema della Materia del Tempo nei linguaggi della creazione contemporanea.
Punto Cieco è la suggestione dell’edizione 2016, che coincide con una riflessione sul luogo in cui la visione si arresta o moltiplica le sue strade. Non c’è entrata, non c’è uscita. C’è solo un’ombra della visione.
Materia del Tempo_Punto Cieco
Il Punto Cieco è nei nostri occhi, uno a destra e uno a sinistra.
Il campo visivo di ogni occhio ha un piccolo buco che dovrebbe essere nero, ma non lo è perché l’altro occhio invia informazione su quella parte di campo che il primo non può vedere. Se poi un occhio viene chiuso, il cervello riempie comunque quel buco, servendosi di informazioni che provengono dai campi vicini. Dal Punto Cieco il nervo ottico buca la retina e raggiunge il cervello e il cervello provvede, crea una visione. Non necessariamente corrispondente alla realtà, il cervello solo suppone che quella sia la realtà.
Quel punto è perciò illusione, immagine reale, miraggio somigliante il reale, concatenazione tra corpo, cervello e invenzione. Così è l’arte, l’arte di ognuno nella sua Materia del Tempo.
In “The Matter of Time” a Bilbao, Richard Serra ha dato forma allo spazio, anche a quello che non si vede. Occorre percorrerlo, viverlo, abitarlo come camminando dentro un poema. Ad ogni curva, dentro le enormi ellissi e spirali d’acciaio, il Punto cieco viene di continuo riempito/sostituito da spazio in movimento, da spazio che diviene corpo fisico e la vertigine del percorso impegna il cervello ad una frenetica ricostruzione della fisicità del vuoto, del corpo a corpo tra essere umano e opera d’arte, all’interno della scultura stessa.
Questo Punto Cieco è la materia d’indagine per gli artisti della ventunesima edizione di Natura Dèi Teatri, un cul-de-sac della visione come condizione necessaria per il Tempo e la Materia della contemporaneità.