HAMLET SOLO

Protagonista di questo ritratto tragico sull’esistenza umana, è Barbara Voghera, attrice sensibile con Sindrome di Down e storica interprete delle varie stesure dell’Hamlet fin dal 1999. Corpo di dolorosa poesia e di imperfetta bellezza, capace di incarnare le parole shakespeariane in un’oscillazione esponenziale tra perdita e ritrovamento del senso.

Summa di una lunga e profonda esperienza artistica con gli attori ‘sensibili’ iniziata oltre venti anni fa, le molteplici riscritture sceniche dell’Hamlet sono diventate un luogo poetico fondamentale nella ricerca teatrale di Lenz. Dopo gli allestimenti alla Rocca dei Rossi di San Secondo, alla Reggia di Colorno e al Teatro Farnese di Parma, l’Hamlet di Lenz, per la regia di Maria Federica Maestri e Francesco Pititto, prende un’ulteriore forma scenica trasponendo la monumentalità artistica dell’opera in una sintesi di potente densità emozionale.  In questo Hamlet Solo si esplicita un dispositivo drammatico che rivela la natura orfana di Amleto, la sua inevitabile e assoluta solitudine scenica ed esistenziale; in un attraversamento senza respiro del testo, l’attrice implode dentro gli altri personaggi, unico strumento ‘vivo’ di una partitura visiva di spettri. I dialoghi con Orazio, la Regina, il Fantasma del Padre, Guild and Rose, gli Attori, I Becchini, Re Claudio vengono inflessi nell’unico duello eroico possibile, quello dell’attore con se stesso.

SHAKESPEARE HAMLET 1999 | 2019
Il linguaggio teatrale di Lenz si fonda su un’estrema e radicale fedeltà alla parola del testo. Nella ricerca dello stato eroico dell’attore il teatro prende forma nell’oscillazione tra debolezza e forza, vulnerabilità e potenza del corpo parlante. Lo stato estremo del sentimento, la passione che muove e spinge verso la morte, l’uccisione tragica dell’eroe, la condizione del sogno e del reale, il mistero della condizione umana, sono generati dall’atto della parola, il pieno corpo della voce. Ponte polifonico tra antico e moderno, tra generale e particolare, tra lingua e dialetto, l’Hamlet di Shakespeare si fa eco potente dell’arte del teatro nella contemporaneità e nel rinnovamento del linguaggio. Poesia, drammaturgia, regia, lavoro dell’attore – tra ventesimo e ventunesimo secolo – di nuovo a ricercare insieme le condizioni della nascita, dello svelamento, dell’esistere e del non esistere, dell’enigma e dell’impossibilità del rappresentare.

Barbara Voghera
Nasce a Parma nel 1973. Dal 1997 frequenta i laboratori teatrali rivolti a persone con disabilità intellettiva diretti da Lenz (Pratiche di Teatro Sociale) e nel 1999 comincia il suo percorso professionale interpretando il ruolo di protagonista in Ham-let, spettacolo invitato in festival e rassegne teatrali internazionali. Continua il suo cammino artistico partecipando alle più significative produzioni della compagnia, tra cui la trilogia dedicata al Faust di Goethe (2000-2002), e La Vita è sogno di Calderón de la Barca nel ruolo di Clarino (2003), interpretazione che è stata oggetto di un seminario di studi nell’ambito del più importante festival di teatro barocco spagnolo. È la protagonista di Biancaneve e Pollicino nel Progetto Grimm (2001-2002), visionari allestimenti presentati in tour nelle capitali europee della cultura. È tra le interpreti di Ritratti, spettacolo presentato nell’ambito delle manifestazioni di Genova 2004 Capitale Europea della Cultura. Nel 2006 è interprete di Shakespears Geist di Jakob Lenz e nel 2007 è Hecuba nel ciclo performativo Radical Change. Nel 2008 è protagonista di Consegnaci, bambina, i tuoi occhi, tratto dall’opera di García Lorca Caperucita Roja allestito nei maestosi spazi della Reggia di Colorno. Nel 2009 è in Exilium da Ovidio, mentre nel 2011 è tra le performer de L’Isola dei Cani ed interprete della Sibilla Cumana nel grande ciclo dedicato all’Eneide di Virgilio (Aeneis #6 Carni arrostite). È di nuovo protagonista insieme agli attori disabili psichici in Hamlet, macroinstallazione dell’opera shakespeariana alla Rocca di San Secondo Parmense (2010), alla Reggia di Colorno (2011), al Teatro Farnese (2012). Nel 2013 è Don Abbondio ne I Promessi Sposi e sempre nello stesso anno è protagonista di Hamlet Solo, sintesi scenica di un percorso artistico ultradecennale dedicato all’opera shakespeariana. Nel 2015 impersona il Fool nell’opera Verdi Re Lear, andato in scena nell’ambito del Festival Verdi; sempre per Festival Verdi è in scena nel 2016 nel grande allestimento Autodafé, dal Don Carlo realizzato nell’ex carcere di San Francesco e nel 2017 nel Paradiso. Un Pezzo Sacro al Ponte Nord. Interpreta Bradamante nel progetto biennale site-specific Il Furioso dall’Orlando Furioso di Ariosto (2015-2016). Nel 2015, presso l’Università degli Studi di Parma, viene realizzata la prima tesi di laurea monografica sulla sua carriera artistica. Nel 2017 è tra gli interpreti di Aktion T4, creazione ispirata al programma di eutanasia dei bambini con handicap intrapreso dal regime nazista. Nel 2018 è tra i protagonisti de Il Grande Teatro del Mondo di Calderón de la Barca allestito nel Teatro Farnese di Parma. Nel 2021 è Oreste in Orestea e nello stesso anno debutta alla Biennale Teatro di Venezia con il solo Altro Stato, ed è interprete de La Vita è Sogno all’Abbazia di Valserena nell’ambito del progetto Il Passato Imminente 2018>2021 per Parma Capitale della Cultura 2020+2021.

HAMLET SOLO
da William Shakespeare
Creazione | Francesco Pititto, Maria Federica Maestri
Traduzione, drammaturgia, imagoturgia | Francesco Pititto
Regia, installazione, costumi | Maria Federica Maestri
Musica | Andrea Azzali
Interprete | Barbara Voghera
Attori in video | Liliana Bertè, Frank Berzieri, Guglielmo Gazzelli, Paolo Maccini, Vincenzo Salemi
Luci | Alice Scartapacchio
Produzione | Lenz Fondazione
Durata | 50 minuti

Preceduto nella sua versione corale da numerosi ed importanti allestimenti site-specificRocca dei Rossi di San Secondo, Reggia di Colorno, Teatro Farnese e Palazzo Ducale di Parma, l’Hamlet di Lenz torna ad abitare edifici storici e monumentali della Provincia di Parma. La monumentalità artistica dell’opera si riscrive nella cornice di nuove e sorprendenti architettura, trasdotte dall’unico corpo-voce di Barbara Voghera, intensissima attrice sensibile, straordinaria protagonista dal 1999 delle varie stesure dell’Hamlet shakespeariano. L’opera ha avuto nuove trasposizioni nei seguenti luoghi: Villa Soragna di Collecchio, suggestivo edificio 800esco posto sulla collina adiacente al nucleo storico del paese all’interno del Parco Nevicati; Teatro Pallavicino di Zibello, pregiato esempio di achitettura teatrale a palchetti ottocentesca, custodito all’interno dell’omonimo Palazzo storico; Rocca Sanvitale di Sala Baganza, fortezza che domina la piazza del paese, i cui spazi sono stati abitati dal XIII secolo dalla famiglia Sanvitale e dal XVII dai Farnese, a cui si devono gli affreschi allegorici e mitologici per mano di Sebastiano Galeotti.

Il capolavoro Hamlet Solo di Lenz Fondazione opta per questa seconda via, sensuale e onirica insieme. A interpretare Amleto è Barbara Voghera – attrice sensibile dal corpo minuto e fragile, ma dotato del grandissimo potere di far vibrare i sogni del giovane principe. Ne segue una rappresentazione in cui ciò che conta di più non sta nelle idee e nella trama, bensì nel ritmo delle parole e negli squarci visionari che l’artista riesce a creare dal vivo, dunque nella tessitura musicale e vitale della performance. more
Enrico Piergiacomi, Università degli Studi di Trento

Una sconcertante Barbara Voghera, la cui clamorosa qualità d’attrice ha saputo tenere magneticamente a sé per circa un’ora la scena, i personaggi e il confronto con il pubblico. more
Daniele Rizzo, Persinsala

Shakespeare è scarnificato, ridotto all’essenziale, e restituito attraverso soggetto, colore e prospettiva […] Il fuoco della regia di Maria Federica Maestri non sembra tanto comunicare la lotta di Amleto, quanto costruire un’atmosfera di decadente terrore, un senso di morte viscerale per un mondo che è già al di là della possibilità di cambiarlo. more
Matteo Brighenti, PaneAcquaCulture.it

Ci vuole tutta la sensibilità pragmatica di Lenz per prendere un classico inossidabile come l’Amleto e imprimergli una ulteriore spinta ermeneutica (cioè un’interpretazione inattesa) tanto spiazzante quanto immediata. Il dramma amletico, infatti, non è il “romantico” essere o non essere, ma essere o divenire.
Giulio Sonno, PaperStreet.it

Nessuna finzione, nessuna retorica, ma un incontro emozionale con la contemporaneità e con sé stessi […] “Hamlet Solo”, toccante performance diretta da Maria Federica Maestri con una bravissima Barbara Voghera, attrice sensibile che con profonda verità ha incarnato la dolorosa poesia delle parole shakespeariane.
Mariacristina Maggi, Gazzetta di Parma

Skip to content