VIALE SAN MICHELE
Videoinstallazione + performance.
Progetto permanente di Lenz Fondazione di creazioni performative contemporanee, seminari, e giornate di riflessione pubblica dedicati ai temi della Resistenza e della tragedia europea durante le dittature nazi-fasciste.
Viale San Michele. Prima che si imbianchino le cantine intende dar forma alla memoria delle cantine di Palazzo Rolli in Viale San Michele, sede della prigione e luogo di tortura della Gestapo durante la seconda guerra mondiale.
Note di regia
La videoinstallazione sarà composta da immagini fotografiche realizzate, nel 1990, a Palazzo Rolli in viale San Michele e dal sonoro off di una intervista realizzata nello stesso anno. Su indicazione dell’architetto Pietro Zanlari e a scopo di conservazione della memoria storica, i graffiti dei prigionieri rinchiusi nelle cantine del palazzo furono tutti fotografati. Essendo l’intero edificio in ristrutturazione questo importante reperto sarebbe, da lì a poco, stato cancellato durante i lavori edili. Le immagini dei graffiti sono state poi utilizzate per la messa in scena di Bruno Longhi, opera teatrale di ricerca e di memoria storica presentata in diverse versioni dal 1990, dedicata a uno dei principali dirigenti del movimento cospirativo e partigiano di Parma. Nello stesso anno fu anche realizzata un’intervista a due sorelle di Bruno Longhi, nella quale veniva raccontata la vita del fratello e, in particolare, la vana ricerca del suo corpo per la sepoltura. Il 14 gennaio 1945 Bruno Longhi venne catturato e morì sotto tortura qualche giorno dopo, il suo corpo non fu mai trovato.
Con questa installazione si intende dar forma alla memoria delle cantine di Palazzo Rolli in Viale San Michele a Parma dove, nel luglio 1944, si stabilì un comando distaccato della Polizia di sicurezza-Sd germanica (SiPo-SD). Al piano rialzato si trovavano i locali del corpo di guardia, al primo piano gli uffici con le stanze per gli interrogatori e la tortura, nelle cantine le celle. Compiti della SiPo-SD erano la caccia e la deportazione degli ebrei, la repressione degli oppositori politici e della criminalità comune, l’attività di intelligence. I poliziotti agivano in stretta collaborazione con la Brigata Nera, vestivano abitualmente abiti civili e utilizzavano auto senza contrassegni. Coadiuvati da una fitta ragnatela di informatori, riuscirono in pochi mesi a infiltrarsi nella rete clandestina della Resistenza con oltre ottanta arresti. All’inizio di marzo i patrioti Ines Bedeschi, Alceste Benoldi e Gavino Cherchi, dopo giorni di sevizie, furono uccisi in riva al Po e gettati nel fiume.
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I più recenti episodi del progetto permanente su Resistenza e Olocausto, realizzato da Lenz Fondazione in collaborazione con l’ISREC – Istituto storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea di Parma, sono stati: KINDER [Bambini], spettacolo del 2016 sulla tragedia dei bambini ebrei di Parma vittime dello sterminio nazista; AKTION T4, dell’anno seguente, sul programma nazista di eutanasia per la soppressione dei bambini nati con malformazioni o portatori di handicap; Rosa Winkel [Triangolo rosa] del 2018, sulla deportazione e sterminio degli omosessuali nei campi di concentramento nazisti e [Black] Bruno Longhi (2019), sul partigiano parmigiano del quale mai è stato trovato il corpo, spettacolo interpretato da giovani donne migranti.
VIALE SAN MICHELE. PRIMA CHE SI IMBIANCHINO LE CANTINE
Videoinstallazione + performance
Creazione, regia | Francesco Pititto
Performer | Valentina Barbarini, Sandra Soncini
Musica | Andrea Azzali
Cura | Elena Sorbi
Organizzazione | Loredana Scianna
Amministrazione | Ilaria Stocchi
Ufficio stampa, comunicazione, promozione | Michele Pascarella
Cura tecnica | Alice Scartapacchio
Media video | Doruntina Film
Produzione | Lenz Fondazione
Durata | 40 minuti
frammenti dalle interviste di Francesco Pititto_1991
Intervista Giandebiaggi_Avanzini > Bruno Longhi figura pubblica
Intervista Giandebiaggi_Avanzini > Bruno Longhi pensatore
Intervista Giandebiaggi_Avanzini > L’arresto
frammenti dalle interviste di Francesco Pititto a Giacomina e Maria Longhi_1991
Lui era antifascista perché
Io lo vedevo sempre scrivere o leggere
Parlava poco
Gli piaceva molto il teatro
L’hanno portato direttamente là
Sono andata a chiedere di mio fratello
Mirka Polizzi