AENEIS
AENEIS < A #1 LA CORSA DEL CINGHIALE / A #2 MI SOTTOPONGO AL PESO / A #3 IL POLMONE / A #4 I DRAGHI / A #5 DI QUALI PENE E TORTURE / A #6 CARNI ARROSTITE / A #7 IL COMPENSO / A #8 GRIGIO PIOMBO / A #9 NIPOTI / A #10 VARI ATTACCHI /A # 11 LA PICCINA / A #12 SPIETATO? sono i titoli dei dodici episodi che compongono AENEIS, creazione di Maria Federica Maestri e Francesco Pititto, opera visuale e performativa contemporanea installata sul monumento epico virgiliano. Realizzata per la parte filmica nei paesaggi allegorici attraversati da Enea durante il viaggio fondativo della latinità, la creazione assume come corpo d’indagine le figure retoriche dell’epos virgiliano, in un’interpretazione critica dell’iconologia del potentato e della dominanza.
In questo grande progetto performativo le visioni di Lenz si sono fuse con le sonorità di quattro musicisti della scena elettronica internazionale: Lillevan, Paul Wirkus, gli OvO e Andrea Azzali-Monophon, impegnati nelle performance live dei singoli episodi.
Lenz Rifrazioni ha realizzato la messinscena dei primi sei episodi – La corsa del cinghiale, Mi sottopongo al peso, Il polmone, I draghi, Di quali pene e torture, Carni arrostite – presentati in un continuum vibrante e straordinariamente impegnativo sotto il profilo artistico e produttivo nell’ambito della sedicesima edizione del Festival Natura Dèi Teatri.
Nello spazio perimetrale dell’Ara Pacis – monumento celebrativo e propagandistico eretto nel Campo Marzio tra il 13 e il 9 a.C. per glorificare le vittorie augustee e negli anni del fascismo luogo delle esercitazioni ginniche della gioventù romana – esattamente riprodotto dall’installazione, si disegnano i primi sei quadri cerimoniali ispirati all’Eneide. Le pareti del recinto scenico sono “decorate” dai fregi visivi delle sequenze filmiche in una sostanziale fedeltà formale all’impianto narrativo dei fregi dell’Ara Pacis, esplicita ridondanza ornamentale che collega il presente imperiale ed Enea il mitico progenitore della stirpe romana.
Sulla mensa della cerimonia contemporanea si consumano altri sacrifici e si onorano altri dèi: la crudeltà di un pater demente, l’orrore dell’amore materno, il tormento della vecchiaia, la brutalità grottesca della familia, l’orrore dei corpi in costrizione erotica, la violenza sugli animali morenti, il transito neurolettico nell’aldilà, si concretano in un epos scheletrico senza consolazione.
creazione | Francesco Pititto | Maria Federica Maestri
imagoturgia | Francesco Pititto
installazione | Maria Federica Maestri
luci | Gianluca Bergamini
coproduzione | Lenz Rifrazioni | Festival Natura Dèi Teatri