
Rosa Winkel [Triangolo Rosa]
Rosa Winkel [Triangolo Rosa]
Per l’intera Giornata Internazionale contro l’Omotransbifobia – 17 maggio 2025 [+]
Creazione Maria Federica Maestri, Francesco Pititto
Interpreti Valentina Barbarini, Adriano Engelbrecht, Roberto Riseri, Giancarlo D’Antonio/Davide Rocchi
Musica Andrea Azzali
Sulla deportazione e sterminio degli omosessuali nei campi di concentramento nazisti.
Dal 2015 Lenz Fondazione ha reso permanente il suo storico progetto di ricerca drammaturgica intorno ai temi della Resistenza e dell’Olocausto. Realizzato con la consulenza scientifica dell’Istituto Storico della Resistenza e della Storia Contemporanea viene configurato come attività di studio performativo pluriennale.
In continuità con i programmi artistici avviati negli anni scorsi Lenz Fondazione intende realizzare un ampio progetto di creazioni performative contemporanee, seminari, e giornate di riflessione pubblica, dedicati ai temi della Resistenza e della tragedia europea durante le dittature nazi-fasciste.
Nel corso del regime nazista tedesco, numerose persone omosessuali furono internate in campi di concentramento insieme a Ebrei, Rom, bambini e adulti con disabilità, oppositrici del regime, persone comuniste. A distinguere le persone omosessuali dalle altre prigioniere era, nel caso degli uomini, un triangolo rosa cucito sulla divisa all’altezza del petto; nel caso delle donne, un triangolo nero. Si è soliti riferirsi allo sterminio degli omosessuali nei campi di concentramento nazisti come Omocausto. Si stima che le persone omosessuali internate nei lager siano stati almeno 50.000.
Dalla convergenza con i presupposti politico-culturali delle associazioni ambientaliste e della Nature Restoration Law nasce la riedizione di HAIKU, progetto poetico-performativo di Lenz realizzato originariamente da Maria Federica Maestri e Francesco Pititto nel 2001 presso l’Oasi Lipu di Torrile e ora ripreso nell’ottica di un ecosistema teatrale etico, che non dismette le produzioni del passato, ma le rigenera attivamente, in una catena virtuosa di rifioriture creative.
Il progetto tende a re-immaginare la natura scomparsa e a restaurare la memoria dell’ambiente perduto, attraverso la potenza di versi brevi secondo la formula giapponese dell’Haiku dedicati alla sacralità dell’esistenza nel ri-vivente animale, vegetale, minerale.
La poesia in atto agisce secondo il principio della riparazione: il danno che l’uomo ha provocato nella natura non si limita infatti alla distruzione effettiva dell’ambiente, ma intacca la capacità stessa di saperci/sentirci nel tutto, parte di una cosmogonia plurale: esseri nel molteplice. Quindi la rigenerazione dovrà essere duplice: riparare la perdita e ricostruire ciò che abbiamo perduto ‘fuori’ e ‘dentro’.