Parentela #8
Muna Mussie
Fòro Fóro _versione solo
Residenza 9>14 ottobre
Performance 12-13 ottobre
SeminariO 13 ottobre
Muna Mussie è l’ottava parentela di BESTIARIO | Femminile Animale, il progetto di Lenz che invita dodici artiste e collettivi associati a co-produrre residenze, progetti nazionali ed internazionali, laboratori e seminari transdisciplinari sui temi dei ruoli di genere, antispecismo, ecofemminismo, superamento dei dualismi. Fòro Fóro – versione solo è parte del progetto Morfologie del Paesaggio_Reidratazioni Performative del Presente Urbano, con cui Lenz rigenera il patrimonio museale dell’Università di Parma attraverso il linguaggio visuale e artistico contemporaneo.
La residenza a Lenz dell’artista Muna Mussie prevede un periodo di studio alla Sala Bottego del Museo di Storia Naturale dell’Università di Parma, da cui nascerà una versione re-edit della performance FÒRO FÓRO, che mette in dialogo persone cieche e vedenti attraverso il Braille e il Ricamo, linguaggi differenti accomunati dall’imprimere una superficie, rivelando un’immagine tattile.
✩ 12 ottobre h 17:00 + h 19:00
✩ 13 ottobre h 19:00
Fòro Fóro – versione solo
È l’accadimento pubblico che segue le pratiche agite in Verso l’immagine, laboratorio che interroga l’immagine a partire dal dialogo tra persone cieche e vedenti attraverso due linguaggi differenti: il Braille, un metodo di scrittura e lettura formato da punti in rilievo, e il Ricamo. Entrambi questi linguaggi imprimono o traforano una superficie, riportando alla luce un segno, una forma, un’immagine tra il visibile, invisibile, tattile.
Per Fòro fóro Muna Mussie trae ispirazione dal gioco della matassa analizzato da Donna Haraway, che riconosce nelle “figure di filo” un’analogia con i processi di pensiero e di creazione, pratiche pedagogiche e performance cosmologiche. Creare delle figure di filo significa passare e ricevere, scegliere dei fili o lasciarli perdere, fare e disfare, tracciare e seguire una trama nel buio, per iscrivere altre storie.
Per Lenz, nell’ambito del progetto residenziale 2022_2024 Parentele, l’artista e il suo cerchio di alleat_ si esporrà nel fare e dire parole, alludendo all’interscambio tra fòro, luogo anticamente legato al ritrovo della comunità, del commercio, della politica e della giustizia, e a fóro che rimanda a un buco da cui entrare e uscire.
Biglietteria >> Prenotazione obbligatoria
Ingresso intero 8€ | ridotto 6€ (under 30, student*, carta DOC, dipendenti AUSL) | info@lenzfondazione.it | Telefono 0521 270141 | Whatsapp / Cellulare 335 6096220
✩ 13 ottobre h 16:30
SeminariO – Decolonizzare il museo
Come ri-costruire una cura dei beni sottratti alle soggettività non occidentali? Ne discutono la studiosa del Centro Studi Movimenti Sofia Bacchini, il direttore del Museo di Storia Naturale di UNIPR Davide Persico e l’artista Muna Mussie, in un tentativo di riappropriazione della collezione zoologica eritrea Bottego attraverso un’analisi decoloniale.
Sofia Bacchini ha studiato relazioni internazionali e storia contemporanea. Si occupa di storia del colonialismo e delle decolonizzazioni in area araba e mediterranea, in particolare della questione palestinese e delle culture politiche legate all’internazionalismo nella seconda metà del Novecento. Attualmente è dottoranda in Studi Internazionali presso l’Università di Napoli L’Orientale. È membra del Centro studi per la stagione dei movimenti di Parma e della redazione di «Zaprduder. Rivista di storia della conflittualità sociale» di cui ha curato il numero 59 relativo al rapporto tra le decolonizzazioni e la contemporaneità.
Il museo zoologico eritreo Vittorio Bottego è una piccola e poco conosciuta sezione del museo di Storia Naturale dell’Università di Parma, una collezione di flora, fauna e materiali etnografici raccolti nel Corno d’Africa dall’esploratore parmigiano alla fine dell’Ottocento. Al di là del mobilio antiquato e dell’atmosfera esotizzante, quali storie ci racconta realmente questo museo? Come possiamo oggi riguardare all’ingombrante passato coloniale italiano a partire dalle sue testimonianze più tangibili e pensare insieme a delle cure per il presente? Proseguendo nella ricerca collettiva del Centro Studi Movimenti di Parma volta alla decostruzione del mito legato a Vittorio Bottego e le sue eredità, questa tavola rotonda aperta e multidisciplinare può interrogarsi sulla funzione di questo luogo e una sua risignificazione a partire dalla comunità che lo attraversa.
Davide Persico è naturalista, collezionista nato. Da sempre amante della natura e di tutte le sue innumerevoli sfaccettature, osserva e raccoglie facendo esperienze di vita e di ricerca. Partecipa a missioni scientifiche, viaggia per il mondo, si specializza in paleontologia, fonda un museo, e dopo molti anni di gavetta riesce a trasformare le proprie passioni nella sua professione. Insegna Paleobiologia, Museologia naturalistica e Cambiamenti climatici globali all’Università di Parma. Adora i libri antichi, la fantascienza e il suo cane.
La collezione Bottego del Museo di Parma è una vasta raccolta asimmetrica di materiale naturalistico composta per la maggior parte da vertebrati tassidermizzati. Disposta in una sede museale anticamente allestita ad hoc, ai piedi di un’imponente statua monumentale del Capitano Bottego, essa rappresenta la celebrazione di un militare colonialista che la propaganda ha reso naturalista ed eroico avventuriero. Può una simile raccolta essere definita museo di storia naturale? Può l’esposizione attuale venire completata e rivisitata migliorandone la funzione pubblica? Nascondere, rinnegare o rivisitare la storia è la strada chiusa percorsa fino ad oggi. La progettazione del nuovo Museo di Storia Naturale dell’Università di Parma può essere, finalmente, l’occasione conciliante: signori e signore, ecco a voi la nuova Sezione Storiografica Naturalistica Vittorio Bottego, ricco scrigno di memoria della biodiversità dell’Eritrea.
Muna Mussie, artista e performer basata a Bologna. Il suo lavoro si muove tra gesto, visione e parola, e indaga i linguaggi della scena e delle performing arts per dare forma alla tensione che scaturisce tra differenti poli espressivi, privato e pubblico, memoria e oblio, visibile e invisibile. Inizia il suo percorso artistico nel 1998 formandosi e lavorando come attrice e performer con Teatrino Clandestino. Nel 2002 frequenta il Corso Europeo di alta formazione per l’attore, condotto da Cesare Ronconi. Dal 2001 al 2005 è parte fondante del collettivo di ricerca Open. Tra le performance e installazioni recenti: Oblio/Pianto del Muro (2022), PERSONA (2022), Bientôt l’été (2021), PF DJ (2021), Oblio (2021), Curva Cieca (2021), Curva (2019), Oasi (2018), Milite Ignoto (2015). Tra le altre mostre si segnalano: ዳና ቦሎኛ | Bologna St. 173 (Archives sites, Milano 2021), Punteggiatura (2018).
Ingresso gratuito >> Prenotazione gradita