Francesco Pititto
Nel 1982 realizza programmi televisivi culturali per Rai3. Nel 1977 traduce in lingua italiana, insieme a Giuseppe Ferrari, “Il cinema secondo Hitchcock” di François Truffaut (Pratiche Editrice) che, nelle diverse ristampe, diventerà un best-seller e un cult dell’editoria cinematografica. Nel 1985 fonda, con Maria Federica Maestri, Lenz Rifrazioni compagnia di teatro di ricerca selezionata dall’autorevole critico e studioso di teatro Giuseppe Bartolucci. Nel 1989 vince il premio Orizzonti Drammaturgia In-finita con il testo originale Pur vivendo sulla terra gli uomini sono barche ispirato a Vladimir Majakovskij.. Nel 1997 gli viene assegnato, insieme a Maria Federica Maestri, il Premio per la Ricerca Teatrale dall’Associazione Nazionale Critici di Teatro. Nel 1999 l’opera HAM-LET viene invitata da Luca Ronconi al Festival del Teatro d’Europa del Piccolo Teatro di Milano e Guido Davico Bonino ne descrive l’assoluta originalità in un programma televisivo RAISAT. Nel 2000 UR-FAUST viene rappresentato in prima nazionale al Teatro Farnese di Parma e dà inizio alla riscrittura e alla messa in scena del Faust segnalato dalla critica come progetto triennale di rilevanza nazionale (Renato Palazzi, Franco Cordelli, Titti Danese, Valeria Ottolenghi, Massimo Marino, Sebastiano Brizio, Gianni Manzella, Cristina Valenti e molti altri critici e studiosi di teatro italiani). Nel 2002 le riscritture drammaturgiche di Biancaneve e Cenerentola dei fratelli Grimm, nella traduzione scenica di Lenz, vengono invitate in rassegne internazionali a Lille, Madrid, Il Cairo, Olot, Arles e Ivry. Nello stesso anno Cappuccetto Rosso, di cui cura traduzione, drammaturgia e regia, inaugura al Teatro Duse di Bologna il I° festival delle Interazioni Sociali diretto da Claudio Meldolesi e Franca Sivestri. Nel 2004 le opere calderoniane La vita è sogno e Il Magico Prodigioso vengono invitate al più prestigioso evento del teatro barocco spagnolo, il Festival del Teatro Classico di Almagro in Spagna. All’inizio del 2006 compie, con la compagnia, un lungo viaggio in Spagna e Marocco per raccogliere materiale visivo utile alla imagoturgia e alla drammaturgia per la messa in scena de Il Principe costante, il cui debutto europeo avverrà ad Alméria nel mese di marzo. Il 5 novembre, presso Palazzo Marini a Roma, Lenz Rifrazioni riceve il premio nazionale Aretê per la migliore comunicazione responsabile nel settore del teatro italiano. Nel 2009 cura la drammaturgia e l’imagoturgia di Exilium, nuovo progetto realizzato per la parte filmica in Romania e “diffuso” nello scenario urbano di alcune città rumene, ispirato ai Tristia e le Epistulae ex Ponto, opere dell’esilio di Ovidio. Nel 2010 cura la drammaturgia e l’imagoturgia di Dido una rielaborazione drammaturgica e imagoturgica ispirata alle Epistulae Heroidum di Ovidio, per la regia di Maria Federica Maestri. Nell’ambito del festival di musica contemporanea Traiettorie cura nel 2010 cura la drammaturgia e l’imagoturgia di Die Schachtel (La Scatola), opera musicale di Franco Evangelisti eseguita dall’ensemble Prometeo diretto da Marco Angius, con la supervisione strumentale di Salvatore Sciarrino. Nel 2011 Daphne e Io, sono presentate all’ottava edizione del Festival Escrita na paisagem, dedicata al tema del mito a Evora (PT), nel quadro del progetto Ambasciata del Teatro Italiano in Portogallo. Nel 2012 cura la drammaturgia e l’imagoturgia del terzo riallestimento di HAMLET al Teatro Farnese di Parma. Nel 2014 cura la drammaturgia e l’imagoturgia di ADELCHI, secondo lavoro di Lenz sulle opere manzoniane dopo il monumentale I PROMESSI SPOSI, e l’installazione delle imagoturgie dei precedenti allestimenti nelle sale del piano nobile di Palazzo Ducale a Parma. Cura la drammaturgia e regia di VERDI RE LEAR – L’OPERA CHE NON C’E’, dal Lear di Giuseppe Verdi su commissione del Festival Verdi; opera mai musicata ma sempre amata dallo stesso Verdi. La rielaborazione musicale è affidata a Robin Rimbaud aka Scanner, tra i più prestigiosi compositori di musica elettronica del mondo. Nel 2015 cura la drammaturgia e imagoturgia del progetto site specific IL FURIOSO, da Lodovico Ariosto, che vede grandi installazioni al Museo Guatelli, al Padiglione Rasori e al Tempio della Cremazione di Parma. Nel 2016, drammaturgia e imagoturgia di KINDER sulla persecuzione dei bambini ebrei di Parma in collaborazione con il coro di voci bianche Ars Canto. Di nuovo ommissionato dal Festival Verdi 2016 cura la drammaturgia e l’imagoturgia di AUTODAFE’ da Don Carlo di Giuseppe Verdi, installazione nell’ala napoleonica dell’ex-carcere di San Francesco di Parma.