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THE FURIOUS #8 THE MOON

Il palazzo di Atlante è forse l’immagine più rappresentativa del poema; un labirinto dove i cavalieri restano intrappolati, in un vorticoso meccanismo di specchi e di inseguimento di immagini vane e inafferrabili. Tutto il canto XII è costruito attraverso una fitta rete di richiami intertestuali: sia nel parallelo tra Orlando e Ruggiero, entrambi impegnati in una vana inchiesta amorosa, sia nei rimandi al primo canto del poema. Ruggiero giunge nel castello dopo aver perso Angelica, all’inseguimento della vana immagine di Bradamante; Orlando credendo di vedere Angelica portata via da un cavaliere sconosciuto. Proprio la donna amata dal paladino rendere per un momento vano anche l’incanto di Atlante nella sua reale apparizione, liberando dal meccanismo lo stesso Orlando, Sacripante e Ferraù – come si può notare riproposizione dello stesso schema dell’apertura della narrazione. Gli altri cavalieri, compreso Ruggiero, rimarranno imprigionati fino alla successiva liberazione da parte di Astolfo, ancora una volta grazie all’ausilio della magia e del libro che scioglie tutti gli incantesimi donato da Logistilla al duca d’Inghilterra.