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01-tmI PROMESSI SPOSI 014
di Lenz Rifrazioni 

 

Hab 14 thHABITAT PUBBLICO 014
Performing + Visual Arts

 

trasduzioni i TRASDUZIONI. HAMLET 1999-2013
Seminario
23 gennaio 2014
Università Orientale, Napoli

 

thumbI PROMESSI SPOSI
Creazioni contemporanee
dal 16 al 24 novembre 2013
a Lenz Teatro

 

thumbLA GLORIA
Creazioni contemporanee
dal 27 novembre al 1 dicembre 2013
a Lenz teatro

Creazioni contemporanee:
AENEIS IN ITALIA e PENTESILEA
dall’8 al 15 marzo a Lenz Teatro

venerdì 8 marzo Pentesilea h 21 | Aeneis in Italia h 22
sabato 9 Pentesilea h 21 | Aeneis in Italia h 22
domenica 10 Pentesilea h 19 | Aeneis in Italia h 20
lunedì 11 Pentesilea h 21 | Aeneis in Italia h 22
martedì 12 Pentesilea h 21
mercoledì 13 Pentesilea h 21
giovedì 14 Aeneis in Italia h 21
venerdì 15 Aeneis in Italia h 21

 

Informazioni e prenotazioni biglietti:

Lenz Teatro, Via Pasubio 3/e, Tel. 0521.270141

PDT

Un affresco delle ultime creazioni contemporanee è quello che Lenz Rifrazioni proporrà nel mese di marzo, dall’8 al 15, a Lenz Teatro con la presentazione degli ultimi due lavori Aeneis in Italia e Pentesilea che, dopo l’interesse di pubblico e critica all’ultima edizione di Natura Dèi Teatri, si potranno vedere in un’unica serata nello spazio post-industriale di Via Pasubio.

 

Dopo aver realizzato nel 2011 i primi sei capitoli del progetto, con Aeneis in Italia, Maria Federica Maestri e Francesco Pititto concludono il progetto performativo e visuale biennale installato sul monumento epico virgiliano.

Ispirati alla seconda parte del poema, i sei capitoli Il compenso, Grigio piombo, Nipoti, Vari attacchi, La Piccina, Spietato?, restituiscono in chiave contemporanea l’arrivo di Enea in Italia e il sanguinoso conflitto con le popolazioni del Lazio, attraverso la potenza pittorica del visual set di Francesco Pititto, le musiche live firmate da Andrea Azzali, e la performance di Valentina Barbarini, Roberto Riseri, Pierluigi Tedeschi.

La scena di Aeneis in Italia, creata da Maria Federica Maestri, è un luogo senza luce, un covo segreto, composto da macroretinature su cui scorrono con violenta densità cromatica le sequenze visive della guerra tra Enea e i ribelli italici. Nella stanza buia della storia, nessuna cerimonia del ricordo, solo il presente, appena passato, degli anni di piombo insanguinato dalla retorica del conflitto. Nella dimensione plastica, rappresentata dallo spazio perimetrale dell’Ara Pacis, agisce la partitura drammaturgica e fisica dei performer in un dialogo incessante con la musica live.

Il termine del viaggio di Enea segna l’inizio di un epos tragico costante nella storia italiana: una guerra senza eroi, una violenza senza soggetto, un’architettura umana incapace di sentimento. Così, in una visione metastorica del conflitto originario, l’occupazione del Lazio da parte di Enea e la ribellione del giovane Turno disobbediente al nuovo ordine, si trasfigurano nel tempo e nella notte luttuosa degli anni settanta. Come la cerva ferita a morte da Ascanio sulle rive del Tevere, la generazione senza identità degli anni di piombo, trafitta dalla delusione del revisionismo del dopo Resistenza, corre sfrenata alla lotta contro il potere. Solo il corpo straziato di Pier Paolo Pasolini, come una principessa destinata al sacrificio, supera l’orrore dell’oblio e lascia con il suo gemito poetico il suo eterno segno di pietà e bellezza.

PDT

Autrice live della propria serializzazione dentro il box del tempo presente, ultima Regina del proprio esclusivo Io, solitaria amazzone senza più arco: è la Pentesilea di Heinrich von Kleist, interpretata da Sandra Soncini, già protagonista di molte delle più importanti produzioni di Lenz, nella creazione firmata da Maria Federica Maestri e Francesco Pititto, che rappresenta un ritorno alla drammaturgia romantica già attraversata in progetti scenici precedenti e qui affrontata con una cifra stilistica nuova. Con la voluttà delle parole in versi e con le frecce appuntite degli autoritratti photo booth di un powerbook con cui autoedifica il dialogo, Pentesilea addenta e sbrana se stessa. In un combattimento tra l’Io presente e l’Io appena impresso, dilaga sul campo di battaglia scomponendosi in dialogiche relazioni conflittuali, amorose e rancorose, ai limiti dell’assassinio del Sé. Il corpo fisico appare, si libera dell’involucro teatrale e opera al MacLibro come alla consolle della propria vita.