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icon Aeneis in Italia

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Aeneis

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AENEIS in Italia

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credits
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Il video è disponibile su Vimeo, previa richiesta password, al link

Aeneis in Italia | prima parte
http://vimeo.com/55773051

Aeneis in Italia | seconda parte
http://vimeo.com/55845108


RECENSIONI


REVIEWS

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A #7    Il compenso

A #8    Grigio piombo

A #9    Nipoti

A #10  Vari attacchi

A #11  La piccina

A #12  Spietato?

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Continua con AENEIS IN ITALIA il progetto performativo e visuale biennale di Lenz Rifrazioni ispirato al grande poema epico di Virgilio, massimo interprete della classicità latina. Innestando la propria poetica visionaria sull’opera virgiliana, Lenz Rifrazioni rielabora artisticamente le figure retoriche che accompagnano Enea nel suo viaggio di rifondazione della patria. L’Eneide (Aeneis), poema epico composto in dieci anni (tra il 29 a.C. ed il 19 a.C.), è suddiviso in dodici libri. Opera monumentale, considerata dai contemporanei alla stregua di un’Iliade latina, fu il libro ufficiale sacro all’ideologia del regime di Augusto sancendo l’origine e la natura divina del potere imperiale.

Dopo aver realizzato nel 2011 i primi sei capitoli del progetto AENEIS < 1. LA CORSA DEL CINGHIALE / 2. MI SOTTOPONGO AL PESO / 3. IL POLMONE / 4. I DRAGHI / 5. DI QUALI PENE E TORTURE / 6. CARNI ARROSTITE, Lenz procede nella propria ricerca drammaturgica mettendo in scena i restanti sei episodi ispirati alla seconda parte del poema: 7. IL COMPENSO / 8. GRIGIO PIOMBO / 9. NIPOTI / 10. VARI ATTACCHI / 11. LA PICCINA / 12. SPIETATO?.
 
E’ sempre lo spazio perimetrale dell’Ara Pacis – monumento celebrativo e propagandistico eretto nel Campo Marzio tra il 13 e il 9 a.C. per glorificare le vittorie augustee e negli anni del fascismo luogo delle esercitazioni ginniche della gioventù romana – a definire la volumetria della scena di Aeneis in Italia, di cui però in questa seconda parte si mostra l’interno: un luogo senza luce, un covo segreto, un nascondiglio clandestino e non più la luminosa camera della memoria dei primi sei capitoli dell’opera. Scompare il fasto visivo delle pareti “decorate” dalle immagini, sostituito da macroretinature, che appaiono come enormi grate di un confessionale della storia, su cui scorrono, in conflitto permanente, le sequenze visive della guerra tra Enea e i ribelli italici. Nessuna cerimonia del ricordo, nessun padre da odiare, nessuna amante da abbandonare, nessuna madre da desiderare, nessun passato e nessun futuro, solo un ‘al di qua’ insanguinato dalla retorica del conflitto, solo il presente anonimo, crudele e privo di pathos. L’arrivo in Italia di Enea sembra segnare l’inizio di un epos tragico che permane costante nella storia italiana: una guerra senza eroi, una violenza senza soggetto, un’architettura umana muta e incapace di sentimento. Così in una visione metastorica del conflitto originario, l’occupazione del Lazio da parte del pius Enea e la ribellione del giovane Turno disobbediente al nuovo ordine, si trasfigurano in un tempo appena passato, la notte luttuosa degli anni settanta.

La rinuncia alla pietà cancella il volto dei ‘fanciulli e delle fanciulle’ in armi, li priva del nome, degli affetti familiari, del futuro, perché la promessa di resurrezione – dopo il giudizio universale dello scontro con lo Stato – appare una retorica pietrificante più potente della pace quotidiana. Come la cerva ferita a morte da Ascanio sulle rive del Tevere, la generazione senza identità degli anni di piombo trafitta dalla delusione del revisionismo del dopo Resistenza, corre sfrenata alla lotta contro il potere. Solo il corpo straziato di Pier Paolo Pasolini, come una principessa destinata al sacrificio, una lacrimosa Lavinia sporca del fango di quegli stessi lidi su cui la Storia è iniziata millenni fa, supera l’orrore dell’oblio e lascia con il suo gemito poetico il suo eterno segno di pietà e bellezza.

Aeneis, seconda parte. Termina il viaggio, lo scopo diventa reale. Sepolti i vecchi e i compagni dell’esilio occorre riprendere le armi per una nuova patria, una nuova terra per il domani. La nuova Era impietosa la fanno i giovani, perché la pietà è ancora giovane nei loro pensieri. Prima l’atto e poi la parola, dopo la parola e poi l’atto. Geometrica potenza, precisa e veloce come gli dèi di ogni tempo hanno preteso. Sovrumana, bestiale e cuore pulsante di ogni storia degli uomini, raccontata e tramandata per vera e per falsa. Generazioni contro, padri contro figli, verosimile estetico e vita vera, i moderni combattenti secondo i responsi dei loro oracoli e dei loro dèi hanno combattuto la loro battaglia, scritto la loro epopea letteraria, lasciato sul campo la loro giovinezza e i morti, lasciata la pietas per un domani che è oggi, senza alcun monumento eretto a rappresentare quel tempo. Aeneis in Italia, l’Iliade di Virgilio, dopo l’incendio e l’esilio, dalla resistenza al Fato, una nuova Iliade italiana negli anni del Piombo, la guerra per il mondo nuovo in tutta Europa e la ricerca della patria di ognuno negli anni ’70, verosimile e vero si sfidano nei corpi di due maschi e una femmina, con le sole armi del linguaggio e del corpo della parola.
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The biennial visionary performative piece by Lenz Rifrazioni Aeneis in Italia (Aeneis in Italy), inspired by Virgil’s epic poem, ultimate interpreter of Latin classicalism. Based on the monumental epic by Virgil, the visual and contemporary performative piece created by Maria Federica Maestri and Francesco Pititto is presented in twelve episodes. The arrival of Aeneas in Italy, seem to signal the beginning of a tragic epos which remains constant in Italian history: a war without heroes, violence without substance, a human architecture which is mute and without feelings. The meta-historic vision of the original conflict, the invasion of Latium by pius Aeneas and the rebellion of Turnus, disobedient of the new order, are transformed into a time just passed, the tragic nights of the seventies.