ndt12_creazioni | mod_L

thumbLenz Rifrazioni + Andrea Azzali
AENEIS IN ITALIA | 75’
LENZ TEATRO | Sala Majakovskij
creazione per ND’T 012 | première

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thumbErna Ómarsdóttir |
Valdimar Jóhannsson
LAZYBLOOD | 60’
Lenz Teatro | Sala Majakovskij

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thumbAntonia Baehr
MY DOG IS MY PIANO | 50’
Lenz Teatro | Sala Est

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thumbVia Negativa | Barbara Kukovec
SPOTLIGHT ON ME | 45’
Lenz Teatro | Sala Est

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thumbSandra Soncini | Lenz Rifrazioni
PENTESILEA | 40’
LENZ TEATRO | Sala Majakovskij
creazione per ND’T 012 | première

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thumbFederica Santoro
MINORE | 40’
LENZ TEATRO | Sala Est
creazione per ND’T 012 | première

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thumbAna Adamovic
CANZONA | MADELEINE
LENZ TEATRO
creazione per ND’T 012 | première

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thumbBarbara De Dominicis |
Aude François
SELF MADE WORLDS | 60’
Lenz Teatro | Sala Majakovskji

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thumbPetra Jean Phillipson
CONCERT | 60’
Lenz Teatro | Sala Majakovskji

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thumbVera Mantero
WHAT CAN BE SAID ABOUT PIERRE | 17’ || OLYMPIA | 17’
Lenz Teatro | Sala Est

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thumbCarla Bozulich
CONCERT | 60’
Lenz Teatro | Sala Majakovskji

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thumbMonica Bianchi
WOO | 40’
Lenz Teatro | Sala Est
creazione per ND’T 012 | première

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thumbGiorgia Angiuli
(we love | metÚo)
LIVE SET
Lenz Teatro | Sala Est

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ND’T 012 | OVULO

intro 

  Scarica qui il PDF con il programma completo

 

Natura Dèi Teatri è un progetto di creazioni performative contemporanee internazionali ideate per il Festival, di produzione artistica e di riflessione intellettuale sullo stato dell’arte contemporanea, fondato a Parma nel 1996 da Maria Federica Maestri e Francesco Pititto. L’attenzione alla creazione contemporanea, l’interdisciplinarietà degli eventi presentati, un forte radicamento sul territorio, unito a una profonda vocazione per la cultura performativa internazionale sono caratteristiche storiche del Festival. Gli artisti vengono invitati a presentare lavori stimolati da indicazioni e suggestioni concettuali suggerite dalla visione poetica di Lenz Rifrazioni. Sede e fulcro del progetto è Lenz Teatro, esempio di teatro concreto ottenuto da spazi post-industriali reinventato ad abitazione creativa per volontà di una formazione artistica.

 

OvulO è il tema concettuale della XVII edizione del Festival, la cui indagine è l’identità ovulare-macrocellulare nei linguaggi artistici contemporanei attraverso il lavoro di quindici artiste europee e statunitensi di assoluto rilievo nel panorama delle arti performative contemporanee. Capaci di tensioni estetiche estreme e provenienti da ambiti disciplinari differenti, teatro, musica, danza, video, performance, saranno tutte donne le interpreti di questa diciassettesima edizione.

 

Per il terzo anno Natura Dèi Teatri fa parte di InContemporanea Parma Festival, progetto ideato da Teatro Due, Teatro delle Briciole e Lenz Rifrazioni. Queste tre realtà di rilievo europeo si uniscono in un percorso comune di Festival internazionali che scandiscono l’apertura delle stagioni teatrali. Un programma coordinato di appuntamenti con particolare attenzione ai nuovi linguaggi in cui si intrecciano Teatro Festival di Fondazione Teatro Due, rassegna della nuova drammaturgia contemporanea, Zona Franca del Teatro delle Briciole, che presenta le novità italiane ed europee della scena per le nuove generazioni e Natura Dèi Teatri.


Natura Dèi Teatri is a project made up of international contemporary performative creations conceived for ther Festival, that comprises artistic production and intellectual reflection on the current state of the contemporary art. The artists, stimulated by indications and conceptual suggestions proposed by Lenz Rifrazioni, are asked to create new productions for the Festival.

Ovule (OvulO) is the theme of Natura Dèi Teatri Festival’s seventeenth edition, the first part of a trilogy that starts in 2012 with Ovule (OvulO), continues in 2013 with Glorious (Glorioso) and in 2014 with Two planes (I due piani) – acts of creation based on a reading of the works of Deleuze. The research turns towards sufficient reasons for deeply investigating contemporary art creation’s languages.

 

OVULO

“Dove andate? Da dove partite? Dove volete arrivare? Sono domande davvero inutili. Fare tabula rasa, partire o ripartire da zero, cercare un inizio o un fondamento, tutto questo implica una falsa concezione del viaggio e del movimento (metodica, pedagogica, iniziatica, simbolica...). Ma Kleist, Lenz o Büchner hanno un’altra maniera di viaggiare come di muoversi, partire nel mezzo, entrare e uscire, non cominciare né finire.”

Gilles Deleuze

 

L’Ovulo è una cellula di grandi dimensioni. Se fecondato fa il suo nido nel grembo, se non fecondato se ne va. Ma poi ritorna, quando è maturo, ad ogni ciclo della donna. E’ una cellula piena di energia, piena di nutrimenti, forza necessaria per vivere e crescere ancora, dopo essere stata fecondata. Altrimenti scivola via con il sangue una volta al mese per poi tornare e rendersi pronta, ancora. E ancora. Ritorna come l’Arte, cellula di grandi dimensioni, piena di nutrimenti, pronta a crescere se fecondata, altrimenti scivola via per poi tornare ed essere ancora pronta a crescere nuova vita, nuove forme. Ad ogni ciclo, ad ogni generazione. Non procede per gerarchie, si spande in orizzontale, una cellula cresce e un’altra no, ma andandosene via ogni volta promette di tornare. E’ questo ritorno, questa generosa disponibilità, questa ciclicità a renderle fidate. Come le donne. Vanno in ogni direzione, procedono per multipli, si muovono a rizoma come i nostri pensieri. Ovulo e Rizoma, donna e creazione, l’autonomia nutriente di Natura Dèi Teatri, diciassettesima ovulazione.

“Where are you going? Where are you coming from? What are you heading for? These are totally useless questions. Making a clean slate, starting or beginning again from ground zero, seeking a beginning or a foundation-all imply a false conception of voyage and movement (a conception that is methodical, pedagogical, initiatory, symbolic...). But Kleist, Lenz, and Büchner have another way of travelling and moving: proceeding from the middle, through the middle, coming and going rather than starting and finishing.”
Gilles Deleuze

 

The Ovule is a cell of large dimensions. If fertilised it makes its nest in the womb, if not fertilised it slips away. But then it returns, when it is mature, for every woman’s period. It is a cell full of energy, full of nutrients, the strength needed to live and continue growing after it has been fertilised. Otherwise it slips away with the blood once a month to then return ready, again. And again. It returns like Art, cell of large dimensions, full of nutrients, ready to grow if fertilised, otherwise it slips away to then return ready again and grow new life, new forms. In every cycle, in every generation. It does not advance through hierarchies, it stretches horizontally, one cell grows and another doesn’t, but going away it promises to return. It is this return, this generous availability, this cyclicity that makes them dependable. Like women, they go in every direction, they proceed in multiples, they move like roots, like our thoughts. Ovule and Root, woman and creation, the nourishing autonomy of Natura Dèi Teatri, seventeenth ovulation.