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HAM-LET

Il disegno drammaturgico di Ham-let mette al centro della riscrittura shakespeariana, curata da Francesco Pititto, il processo di simulazione poetica della follia che porta a compimento il destino tragico di Amleto, la piena verità della finzione. La regia di Maria Federica Maestri e Francesco Pititto innalza sul piedistallo del monumento tragico l’attore eroe, interpretato dall’attrice “sensibile” Barbara Voghera. Nella quadreria di cartoni “paint-acted” che definiscono il micro spazio barocco di Ham-let, si riverberano i cromatismi vocali e le partiture gestuali perfette e oscure del principe Amleto. Incastonato come gemma preziosa e dura nella drammatica delle funzioni primarie, l’eroe compie la sua peripezia di rivelazione e passione attraversando le stanze poetiche abitate dalle lingue tragiche di Regina, Re, Spettro, Ofelia e Orazio.

La fase conclusiva del progetto Shakespeare viene realizzata in collaborazione con l’Associazione Nazionale Famiglie di Disabili Intellettivi e Relazionali coinvolgendo l’ensemble di Lenz Rifrazioni e un gruppo di attori con handicap intellettivi. Da questa necessità di fusione ha genesi un processo di ricerca teso ad approfondire l’espressività teatrale contemporanea e il significato dell’esperienza artistica nell’incontro tra gli attori disabili e gli attori della compagnia; una fusione profonda e duratura tra l’universo poetico lenziano e la sapienza creativa degli attori disabili, uniti nella ricerca di una resurrezione espressiva e sentimentale del teatro.

“Spiriti in luce d’arte e bellezza, in oscura verità e in gioiosa incertezza depongono il proprio sentimento ai piedi dell’umano monumento di sé, il teatro d’Amleto. Opere di voce e di corpo, abili alle parole del cuore e ai gesti del pensiero, gli attori che lingue di vite diverse sanno parlare, si fondono nell’amorevole e terribile via della scena. Il teatro che si annida nel tempo del futuro è il luogo in cui le nature che sfuggono al dominio della regola, le supreme, si uniscono nell’arte del vivente.”