IMAGOTURGIE
IMAGOTURGIA
scritture filmiche e opere video create per le installazioni sceniche e la performance
(1986-2019)
1986
LENZ
dalla novella di Georg Büchner
“Il 20 gennaio Lenz s’incamminò tra le montagne…”
drammaturgia | Maria Federica Maestri
imagoturgia | Francesco Pititto
regia | Maria Federica Maestri | Francesco Pititto | Bruno Stori
interprete | Bruno Stori
Riprese in pellicola 16mm. al Cimitero San Cataldo di Modena parte nuova, progettata nel 1971, in stile razionalista-metafisico secondo il progetto, incompiuto, di Aldo Rossi e Gianni Braghieri dal titolo “L’azzurro del cielo”. Première || Parma, Lenz Rifrazioni, 28 marzo 1986
Ispirato a FILM di Alan Schneider con la sceneggiatura di Samuel Beckett, il suo unico lavoro per il cinema. Protagonista Buster Keaton.
«Esse est percipi. Soppressa ogni percezione estranea, animale, umana, divina, la percezione di sé continua ad esistere. Il tentativo di non essere, nella fuga da ogni percezione estranea, si vanifica di fronte all’ineluttabilità della percezione di sé». (Samuel Beckett, Film).
1987
CATHARINA VON SIENA DI J.M.R. LENZ Pellicola 16 mm. estratti filmici originali dal vivo di “Café Müller” di Pina Bausch.
2003
LA VITA È SOGNO: Madrid. Nella piazza la statua di Caldéron de la Barca sembra guardare a distanza le spalle della statua di Garcia Lorca. Entrambe guardano il teatro che a sua volta le guarda. In plaza Mayor la gente passa e si allontana dai suoi tanti angoli e passaggi per le vie di Madrid. Nelle stanze dell’Accademia di San Fernando riposano, tra le altre, le due opere di Goya “El Entierro de la Sardina” e “Casa de Locos”. Due luoghi della mente in cui svanisce la nostra figura femminile, due visioni che urlano la festa pagana e la follia del reale.
Della Pietà. Sovraimpressione, somma, con/fusione degli stati della memoria, mescolanza dei segni e dei sogni. La Pietà di Antonello e la Pietà del Teatro. Clorilene. La Madre che non c’è, la “Tigre Assenza” che tutto pervade, che tutto determina, morendo.
Plaza. Nella piazza delle statue, il Seicento e il Novecento, Caldéron e Lorca non incrociano mai gli sguardi. Smoking. Semíramis de “La hija de l’aire”, Julia de “La dévocion de la cruz”, Angela de “La dama duende”. L’immagine implode fino a svanire nel rosso del fuoco. Rosaura blu. La donna guerriera, tra spade e scimitarre, rivendica il proprio essere donna. Domina il luogo neutrale una tenue luce azzurra e grigia. Accademia. Scorrono, lottano con movimenti differenti le opere dei Grandi Creatori di Immagini. Sardina.Teatro e Follia, Profano e Sacro, Carnevale e Quaresima. La Sepoltura della Sardina e la Casa dei Folli attraggono, risucchiano, in/corporano l’Attrice nutrice. Insieme danzano e ridono. È sempre tempo di festa. È sempre tempo di vita e sogno.
2005
BRUNO LONGHI riprese di documenti storici e dei funerali di Togliatti, frammenti da “Uccellacci e Uccellini” di P.Pasolini.
CONCIERTO A LO DIVINO Sequenze di corpi nudi roteanti a terra entro croci luminosi e sovrapposizioni fisiche in carrellata dall’alto.
2006
IL PRINCIPE COSTANTE riprese in Marocco (Tangeri e Fès), Ceuta, Siviglia, Madrid, Burgos, Cordoba e Barcellona. Sequenze filmiche di azioni attorali su spiagge, vicoli, tomba di Genet, partitella con bambini di fianco a Moschea, su reperti romani, in esterni collinari, su torri e piazze.
ALTA SORVEGLIANZA
Riproduzione tramite installazione di monitor con sequenze filmiche realizzate a Barcellona con attori, in diversi punti della città, in interno ed esterno.
2007
RADICAL CHANGE 7 EPISODI DA LE METAMORFOSI DI OVIDIO Realizzazione di imagoturgia per ogni singolo episodio: Phoenix Death e Phoenix Birth, Narcissus, Eurydices, Hecuba, Alcyone, Pyramus e Thisbe, Daphne.
2008
IO DA LE METAMORFOSI DI OVIDIO, imagoturgia su corpo e gelatina.
CONSEGNACI BAMBINA I TUOI OCCHI imagoturgia su molteplici occhi rossi, corpi di attori, azioni attorali in dialogo con le corrispondenti azioni live.
CHAOS imagoturgia su primi piani di teste rasate, sovrimpressioni con elementi materici, modificazioni cromatiche.
2009
EXILIUM DA TRISTIA DI OVIDIO Riprese a Bucarest e Costanza in Romania. Paesaggi, ambienti marini e cittadini, parchi e concerti classici, piazze, persone.
EXILIUM LA GRANDE CICATRICE Imagoturgia con sequenze filmiche di esterni e in interno di Lenz Teatro. Azioni attorali dialoganti con azioni live, riproduzione su elemento scenico cilindrico trasparente.
DIDO DA EPISTUALE DI OVIDIO riprese a Cartagine in Tunisia e Cartagena in Spagna. Sequenze filmiche con azioni attorali in interni ed esterni marini.
DIE SCHACHTEL Imagoturgia realizzata con attori e musicisti, primi piani con coreografia della testa in movimenti rapidi e ripetuti. Riprodotte durante l’esecuzione dell’opera di Franco Evangelisti su quattro pareti trasparenti, contenenti l’intero organico strumentale.
HAMLET ALLA ROCCA DI SAN SECONDO Imagoturgia realizzata in interno a Lenz Teatro, sequenze attorali in diretto dialogo con le sequenze dal vivo, riprodotte nei diversi spazi della fortezza medievale poi residenza rinascimentale.
2011
L’ISOLA DEI CANI. SEPOLTURA.PARTITA.BRUCIANDO.AGUA.TUONO.
Imagoturgia realizzata prima delle prove teatrali delle diverse sequenze, su grande poltrona mobile, con effetto aberrante del corpo fisico e riprodotta su grandi quinte scenografiche trasparenti insieme a composizioni cromatiche di elementi materici e floreali.
HAMLET ALLA REGGIA DI COLORNO Imagoturgia realizzata in interno a Lenz Teatro e negli interni della reggia, sequenze attorali in diretto dialogo con le sequenze dal vivo, riprodotte nei diversi spazi della residenza ducale farnesiana.
AENEIS (SEI EPISODI ) Imagoturgia per ogni episodio dialogante con le azioni live, elementi animali con modificazioni cromatiche, composizioni cromatiche con elementi materiali, corporei e informali.
2012
HAMLET AL TEATRO FARNESE Imagoturgia realizzata in interno a Lenz Teatro, sequenze attorali in diretto dialogo con le sequenze dal vivo, riprodotte nei diversi spazi del Complesso Monumentale della Pilotta, in particolare al Teatro Farnese.
AENEIS IN ITALIA (dai libri 7-12 dell’Eneide di Virgilio) Riprese in interno a Lenz Teatro, con composizioni di frutti e vegetali. Imagoturgia per ogni episodio dialogante con le azioni live, modificazioni cromatiche, composizioni con elementi plastici, corporei e informali.
2013
I PROMESSI SPOSI Imagoturgia realizzata in interno a Lenz Teatro, posizioni attorali supine, seduti e in posizione eretta con movimenti in tondo, con ripetuti gesti, in particolare il segno della Croce. Modificazioni del corpo con aberrazioni in altezza e intenso cromatismo, riproduzione su grandi teli trasparenti – con funzione di parete – all’interno di un grande spazio suddiviso in stanze. La visione del pubblico, in libertà, seguiva il perimetro dell’installazione all’interno della quale agivano gli attori.
2014
VERDI RE LEAR_L’OPERA CHE NON C’E’ Imagoturgia caratterizzata da movimenti corporei di vecchio in posizione fetale, con cambiamenti di quadri e angolazioni, riprodotto dal retro su teli trasparenti in serie fino al boccascena. Tra gli schermi trasparenti si svolgevano le azioni di attori e cantanti.
2015
UN’ORA DI UN GIORNO QUALSIASI Documentario lungometraggio totalmente in soggettiva, nei luoghi interni ed esterni della casa di campagna di Pier Luigi Bacchini. I punti di seduta, gli scorci e i paesaggi, la camera di lavoro, la cucina. Ambienti, angoli, prospettive e spazi visivi della sua scrittura.
IL FURIOSO LA FUGA, L’ISOLA Imagoturgia realizzata negli interni ed esterni del Museo Guatelli, sequenze di moltitudine di oggetti raccolti in diversi piani di ripresa, azioni attorali negli ambienti precedenti al live. Riproduzioni in interni ed esterni dialoganti con le azioni live.
IL FURIOSO L’UOMO, IL PALAZZO Imagoturgia realizzata negli interni ed esterni del Padiglione Rasori, sequenze attorali in diverse situazioni spaziali e cromatiche, sia interne che esterne, in ambienti precedenti al live. Riproduzioni in interni ed esterni dialoganti con le azioni live nei diversi ambienti di questo storico immobile ospedaliero abbandonato.
VERDI RE LEAR Imagoturgia identica a quella realizzata nel 2014 per unica sala, e in aggiunta seconda Imagoturgia, con primi primi piani di attori e cantanti caratterizzati da dominanza di colore nero e grigio, per la seconda sala dove veniva svolta la parte seconda dell’opera. La riproduzione avveniva su due grandi schermi, dal boccascena al fondo scena, con effetto di sdoppiamento e sovrapposizione delle immagini.
2016
IL FURIOSO L’ILLUSIONE, LA FOLLIA, LA MORTE, LA LUNA Imagoturgia realizzata negli interni ed esterni del Tempo della Cremazione, sequenze attorali in diverse situazioni spaziali e cromatiche, sia interne che esterne, in ambienti precedenti al live; sia del Tempio che di Lenz Teatro. Sequenze scientifiche rielaborate della Luna e dei pianeti. Riproduzioni in interni ed esterni dialoganti con le azioni live nei diversi ambienti di questa grande struttura del commiato e del silenzio.
AUTODAFE’ Imagoturgia realizzata a Lenz Teatro, sequenze attorali in primo piano con modificazioni facciali, riprodotte all’interno di oggi cella di questo carcere ex-napoleonico. La riproduzione avveniva tramite monitor posizionati all’interno della cella e vicino all’attore. Altre sequenze di primi piani elaborati e aberrati, di vecchi e storici attori, venivano riprodotte sulle volte del lungo corridoio in cui si svolgevano le azioni principali di canto corale, canto e performance attorali.
2017
QUESTA DEBOLE FORZA (da Edipo il Tiranno e Canto del Destino di Iperione di Hölderlin) Imagoturgia realizzata a Lenz Teatro, sequenze attorali a figura intera, roteanti, riprodotte accanto alle statue romane della Sala delle Statue di Veleia, all’interno del Museo Archeologico del Complesso Monumentale della Pilotta. La duplicazione e il ripetuto movimento rotatorio producevano un effetto di epifania e memoria olografiche.
PURGATORIO Imagoturgia fatta di grandi Numeri: 1, 3, 7, 9 riprodotti nel punto di fuga della navata centrale dell’ex-Ospedale Vecchio di Parma. Relazione simbolico con il percorso di Dante e Virgilio nel Purgatorio dantesco.
PARADISO. UN PEZZO SACRO Imagoturgia riproducente a pavimento un fluire di lame di luce come acqua di un fiume che scorre. Più in alto, al piano superiore dell’imponente struttura del Ponte Nord, un tondo che contiene figure di buchi neri, un bimbo nel ventre materno, un’immagine divina e aberrata, roteante insieme al tondo/mondo/sfera, nella figura della Scapigliata di Leonardo da Vinci.
2018
IL GRANDE TEATRO DEL MONDO Imagoturgia riproducente due figure appartenute ai Promessi Sposi, una, aberrata e con movimento accelerato, riprodotta sul grande portone d’ingresso del Teatro Farnese e l’altra, con effetti identici, avvolgente la statua monumentale di Maria Luigia del Canova nella Sala delle Colonne dove, in lunghezza, si svolgeva l’azione performativa. La terza sequenza, originale, realizzata a Lenz Teatro e riprodotta su tre grandi superfici del palcoscenico del Teatro Farnese, riproducente in ralenti tre primi piani, tutti differenti, dell’Autore/Dio, interpretato da un attore bambino. Uno e Trino come il Dio dell’auto sacramental.
IPHIGENIA IN AULIDE Imagoturgia riproducente figure di affreschi del Correggio riprese dal vivo e a distanza ravvicinata, riprodotte su piccolo schermo trasparente nell’Oratorio di S.Quirino.
2019
LA VIDA ES SUEÑO Il Giobbe di Antonio de Pereda, (1611/1678), dipinto presente nella rinnovata ala nord della Galleria Nazionale, diventa oggetto di indagine drammaturgica e visiva per la messa in opera dell’auto sacramental. Il nostro Uomo, per l’auto sacramental, avrà i tratti di un adolescente nella medesima postura del dipinto: a tenere il coccio, la mano appoggiata al cuore e lo sguardo rivolto all’alto, a Dio. La differenza tra la fissità del quadro nella figura penitente di Giobbe e il movimento dell’Uomo/Bambino, nel corpo giovane di chi guarda verso il futuro, farà da discrimine tra libertà concessa se tradire o meno la Fede e libertà da conquistare nel progredire della vita. Quale il confine tra il libero arbitrio dell’uno e dell’altro? Poi al posto del Bambino, a fondersi con Giobbe, la figura di un uomo la cui mente ha subito uno scarto nel corso della vita, al quale il confine tra sogno e mondo reale, tra finzione e realtà, è diventato sottile, interscambiabile, tra un dentro e un fuori che determina la libertà di poter decidere, come di non decidere.