Sede della fondazione dal 1989, Lenz Teatro è ubicato in via Pasubio, a Parma, in un ex quartiere periferico e popolare oggetto di intensi interventi di riqualificazione urbanistica nel corso degli ultimi anni. Qui le tracce di un passato industriale, di cui sopravvivono isolate sezioni di importante valore archeologico, convivono con innovative sperimentazioni architettoniche contemporanee in una tipologia di riqualificazione urbana di stampo europeo.
Il teatro, dotato di ascensore e rampa d’accesso, vede installato in entrambe le sale - Majakovskij ed Est – e nel foyer/biglietteria un sistema di trasmissione con circuiti a induzione magnetica in audio frequenza (hearing loop) per migliorare l’ascolto e la partecipazione a persone che utilizzano protesi acustiche o impianti cocleari.
Nel 2022 Lenz è stato selezionato dall’associazione FIADDA e dal Servizio Patrimonio culturale della Regione Emilia-Romagna per partecipare a questa azione di sistema, denominata “ACCESs - Accessibilità Comunicazione Cultura e Sottotitoli per le persone sorde”.
Molte delle creazioni Lenz sono disponibili alla fruizione tramite azioni specifiche come audiodescrizioni, sovratitolazione in doppia lingua (italiano e inglese), per un’accessibilità a persone sorde e per il pubblico internazionale.
L'immobile è stato costruito nel 1893 dall’azienda Tosi & Rizzoli, l’industria di conserve alimentare piemontese, che era arrivata a Parma nel 1892. L’azienda si occupava principalmente della produzione di conserve alimentari. Poi è subentrata nel 1904 la Società Parmigiana di Prodotti Alimentari che ha proseguito con la produzione di conserve e di alici.
Nel 1930, la Scedep acquista l'immobile per installarvi una linea di produzione di barattoli in banda stagnata. L’azienda ha continuato a svilupparsi fino agli anni cinquanta e ben 110 operai lavoravano nello stabilimento, poi ha ridotto progressivamente la produzione, fino al 1976 data in cui ha cessato definitivamente l’attività.
Poi l’abbandono, il degrado, la perdita di ogni funzione sociale, economica e urbana durata ventidue anni.
Per uno spostamento dal centro alla periferia, dalle concentrazioni tradizionali della cultura all’individuazione dell’asse di uscita dalla città (autostrada A1 e ferrovia) come possibilità di comunicazione con il territorio extra-urbano. Il recupero, in sintesi, di un’area di straordinaria importanza storica e simbolica per la città.
Diversi artisti di fama internazionale e nazionale hanno presentato le loro opere a Lenz Teatro, intervallate da una continua attività di produzione artistica e formazione culturale.
Tutti gli spazi dell’edificio vengono utilizzati per la rappresentazione secondo le diverse scelte drammaturgiche, ma è nelle due grandi sale che realizziamo gran parte delle opere artistiche.
Sala Majakovskij e Sala Est. La poesia e l’oriente, due punti centrali del lavoro di Lenz Rifrazioni.
La poesia come necessità e l’oriente nella tragedia.
Hölderlin.
Lo spazio vuoto, orizzontale e verticale, giù e su, si riempie di corpi d’attore, di voci, suoni, colori artificiali e naturali secondo linee e curve drammaturgiche.
E tutto rimane, oltre la rappresentazione, impresso nello spazio.
Nella memoria.
Ma anche sui muri, sul pavimento, sui tiranti di ferro, sul tetto di travi e mattoni. Il lavoro continua a lasciare segni riconoscibili e irriconoscibili, alla luce o nascosti.
Lenz Teatro ha conservato l’identità industriale degli spazi di produzione, ed è ancora dotato di grande fascino, le coperture ad esempio sono con capriate originali tipo Polonceau e tiranti in ferro.
La superficie dei locali è di circa 1000 mq. con due sale teatrali, ingresso, zona uffici, due camerini, laboratorio scenotecnico, costumeria, stanza trucco, quattro servizi igienici (tra cui servizio accessibile a persone con disabilità), magazzino, ascensore, tre scale d’accesso e relative uscite di sicurezza.
Dal lavoro al lavoro, dalla produzione industriale alla produzione culturale.