Matrice irrinunciabile del pensiero pedagogico di Lenz è la ricerca di una nuova funzione linguistica dell’attore e dello spettatore nel teatro contemporaneo. Il laboratorio è lo stato in cui si trasfondono sapienze drammatiche, filosofie sceniche e tecniche del vivente, è il tempo in cui l’umano trapassa sé per compiersi pienamente nel suo destino artistico e poetico, è il luogo in cui natura e ingegno si contendono i confini del prodigio estetico. È monumento in costruzione al sensibile umano. Dall’inizio del proprio agire artistico Lenz Fondazione ha privilegiato gli aspetti della fragilità, sensibilità, insofferenza agli stereotipi che mirano a definire le pratiche e i contenuti del campo artistico e quale ruolo riservare alle esperienze considerate marginali rispetto alle strutture linguistiche e ai comportamenti dominanti.
Lenz Fondazione, AUSL di Parma, Università di Parma collaborano dal 2000 in progetti di salutogenesi volti a riabilitazione individuale e benessere di comunità. Da tali esperienze, con lo scopo di promuovere percorsi di formazione artistica di alta qualità estetica, nasce la scuola Pratiche di Teatro Sociale.
Nel percorso le diverse realtà impegnate a coltivare il diritto alla salute mentale mettono a disposizione reciproci saperi e pratiche: il corpo docenti è composto sia da operatori e operatrici di Lenz e dei servizi di salute mentale, sia da coloro che hanno vissuto e vivono in prima persona la disabilità, da persone docenti e studenti universitarie, da fruitori e fruitrici e loro congiunti, che si confrontano e co-progettano azioni complesse e ad ampio spettro.
Pratiche di Teatro Sociale ha lo scopo di permettere alla comunità di apprendere tramite l’esperienza artistica (Bion, 1962) nei suoi vari livelli, dalla visione degli spettacoli ai percorsi professionalizzanti nello spettacolo dal vivo, al fine di creare benessere e lavorare sugli stereotipi legati alla diversità.
Nel 2023 prende forma il laboratorio Performare la Cura_Performing Care RO.CA., realizzato in collaborazione con AUSL Parma e dedicato a Rocco Caccavari, per molti anni presidente onorario e direttore scientifico di Lenz Fondazione, medico di frontiera, parlamentare e attivista scomparso nel 2021.
Il laboratorio RO.CA. è una forma di Educazione Continua, in sinergia con corsi universitari e regionali, rivolta a persone dei gruppi di automutuoaiuto del territorio in formazione ESP (Operatori Esperti di Supporto tra Pari), e struttura la sua offerta formativa tramite lo strumento teatrale (visto ed esperito), allo scopo di ottenere ricadute ad ampio raggio negli ambiti lavoro, benessere, stili di vita, prevenzione, interventi riabilitativi, cittadinanza consapevole, tempo libero.
Recovery College è un luogo concreto e virtuale di incontro e scambio che mette al centro del percorso di cura la persona in carico ai servizi di Salute Mentale, la sua famiglia, i caregivers, la rete di sostegno allargata e più in generale il suo contesto sociale, per crescere come comunità nelle competenze e responsabilità, sviluppare autonomie e coltivare speranza. Il progetto prevede infatti la formazione di una rete, composta da operatori e operatrici di Lenz, dei servizi di salute mentale, di persone docenti e studenti universitarie, di fruitori e fruitrici dei percorsi e loro congiunti, volta a confrontarsi e coprogettare azioni complesse e ad ampio spettro sul benessere di comunità.
Elemento fondante del progetto è la coesistenza delle differenze: ogni persona è coinvolta nel processo di salutogenesi riguardo sè e l’altro/a, in un incontro dialogico dove l’unicità diviene valore, occasione di conoscenza e creatività. Le diverse realtà impegnate a coltivare il diritto alla salute mentale mettono a disposizione i reciproci saperi e pratiche: il corpo docenti è composto sia da operatori e operatrici del settore, sia da coloro che hanno vissuto e vivono in prima persona la divergenza psichica, in modo da lavorare sui pregiudizi diffusi a ogni livello.
Il percorso si è focalizzato, nel primo anno, sulla messa in scena di PARADISO, dalla Divina Commedia di Dante. Durante il periodo pandemico la garanzia di continuità di partecipazione al laboratorio ha offerto una opportunità di socializzazione e condivisione anche in un momento nel quale le attività relazionali e di comunità erano sospese.
Nella prima parte dell’anno 2022 il progetto è continuato nell’affondo sull’opera CATHARINA VON SIENA, e ha visto in scena, un gruppo di donne del Ser.D. nell’esito ESALTAZIONI, parte di un percorso più ampio incentrato sulle tematiche di Femminismi, Santità e loro interconnessioni, e il nome è diventato da qui descrittivo dell’intero progetto.
Dal 2023 il percorso si è ampliato con la partecipazione della Comunità CEIS L’Airone e con l’inserimento di utenti della Comunità Casa di Lodesana di Fidenza, con laboratori incentrati su drammaturgie che si occupano della liberazione dalle coercizioni.
Nel corso degli anni i laboratori sono stati condotti da diverse persone dell’ensemble artistico di Lenz: Maria Federica Maestri, Monica Bianchi, Valentina Barbarini, Monica Barone.
Dal 2025 l’indagine tematica si muove intorno all’Iliade di Omero, e la conduttrice dei percorsi è la coreografa e regista Monica Bianchi, con un laboratorio che verte sull'azione di oltraggio e cura degli eroi caduti, per indagare le potenzialità espressive di corpo e voce.
Sulle singole persone partecipanti gli obiettivi si articolano nelle funzioni di:
I progetti laboratoriali sull’infanzia e sull’adolescenza di Lenz Fondazione sono volti all’educazione sul rispetto delle differenze, il riconoscimento e il superamento di stereotipi e pregiudizi, il favorire una cultura positiva sui rapporti di genere e la prevenzione di fenomeni di discriminazione ed esclusione, bullismo, cyber bullismo, razzismo, omofobia e violenza tramite utilizzo di linguaggi artistici e culturali. Per i suoi contenuti e per le modalità dei processi formativi, il progetto si presenta come un modello innovativo di riattivazione delle relazioni sociali, nella piena esaltazione dei talenti e delle vocazioni.
Dal 2025 Lab Kids MOVE + MOVIE propone un innovativo doppio percorso rivolto a piccoli gruppi di partecipanti. La scelta dei piccoli gruppi vuole favorire lo sviluppo di relazioni autentiche, la scelta di percorsi brevi vuole prevenire la dispersione massimizzando la possibilità di concludere il processo. Il percorso MOVE utilizza lo strumento teatrale inteso come riattivazione ed esplorazione di respirazione, corporeità e vocalità tramite pratiche di movimento e composizione scenica tratte dai linguaggi performativi del contemporaneo. Il percorso MOVIE utilizza invece lo strumento della ripresa video come esplorazione e scoperta di sé e dell’altro, mediata dal ricorso alle strumentazioni digitali, al fine di costruire composizioni per immagini.
Lenz Fondazione e Zona Franca, con il coordinamento del Comune di Parma, collaborano dal 2016 per progetti laboratoriali volti all’educazione sul rispetto delle differenze, il riconoscimento e il superamento di stereotipi e pregiudizi, per favorire una cultura positiva sui rapporti di genere e prevenire fenomeni di discriminazione ed esclusione, bullismo, cyber bullismo, razzismo, omofobia e violenza di genere utilizzando linguaggi artistici e culturali.
Tra le azioni di public engagement volte ad allargare la cultura teatrale nella comunità, Lenz Fondazione realizza dal 2019 il progetto Visioni, rivolto ai gruppi di automutuoaiuto del territorio, al fine di incrementare l'accessibilità della semantica del contemporaneo e fornire a potenziali nuovi spettatori con sensibilità psichica strumenti interpretativi sulla produzione culturale, riflettendo su una definizione più operativa di linguaggi equi e inclusivi.
Per ogni appuntamento della stagione teatrale di Lenz, gli utenti dei gruppi di automutuoaiuto hanno la possibilità di partecipare a incontri di approfondimento pre e post spettacolo e a seminari di approfondimento, con le maestranze di Lenz e con gli artisti ospitati negli spazi di Lenz Teatro, per condividere impressioni e domande, e per acquisire informazioni che permettano di comprendere opere performative spesso percepite come ostiche.
La letteratura scientifica più aggiornata ha dimostrato, infatti, come partecipare al pieno a esperienze culturali possa diventare, in taluni casi, un’alternativa concreta alla terapia farmacologica, ridurre i livelli di stress e incrementare quelli di benessere percepito, in un’ottica salutogenetica che guarda, in un contesto di produzione del welfare che passa anche attraverso la cultura, alla prevenzione oltre che alla riduzione del danno.