Over Leonora Carrington_Distractions
✩ 20-21 November hours 17.00 and hours 18.00 | Governor's Palace [maps]
Over Leonora Carrington distractions
Performative creation Maria Federica Masters
Dramaturgical and visual composition Francesco Pititto
Performer Tiziana Chapel, Barbara Voghera, Carlotta Spaggiari, Valentina Barbarini, Victoria Vasquez Jury (soprano)
Musica Andrew Azzali
Il 20 and the 21 November, all 17.00 e alle 18.00, nella Sala Steccata di Palazzo del Governatore (Garibaldi square, con ingresso in via Mameli, 4), sarà presentata Distrazioni_Over Leonora Carrington, la nuova creazione installativa curata da Lenz Fondazione.
Si tratta di una composizione performativa e visuale di Maria Federica Maestri e Francesco Pititto ispirata a Le distrazioni di Dagoberto (1945), opera capolavoro di Leonora Carrington, artista radicalmente poliedrica, tra le più irriverenti e visionarie del movimento surrealista, a cui è dedicata proprio in questo periodo la prima grande mostra personale in Italia a Palazzo Reale.
L’azione_installazione si colloca in continuità con il lavoro di trascrizione performativa sulle performance di Gina Pane – Over Gina Pane_4 Sentimental Actions – presentato nel 2024 sempre a Palazzo del Governatore, primo paragrafo di Over Beloved Female Artists – progetto che mette al centro il pensiero e l’opera di artiste visive che hanno segnato l’identità estetica di Lenz e la storia dell’arte moderna e contemporanea – Leonora Carrington (2025), Marisa Merz (2026), Louise Bourgeois (2027).
L’azione performativa è innervata drammaturgicamente dal terzo capitolo delle ‘Cartografie del Dis-‘ dal titolo ‘Movimenti di distrazioni eterotopiche stagionali’, scrittura parafilosofica di Orsola Rignani, docente di Storia della filosofia dell’Università di Parma, con cui Lenz condivide un complesso progetto triennale sui temi del Postumanesimo, corrente di pensiero e ambito privilegiato delle ricerche di Rignani. Il progetto “Corpi post(-)umani 202cinque-sei-sette. Rappresentazioni, Visions, Riflessioni/Rifrazioni, Narrazioni” è stato creato da Rignani in collaborazione con Lenz Fondazione ed è stato selezionato per il biennio 2025/2027 tra i percorsi vincitori del Bando Fape dell’Università di Parma. Fa parte di Anatomie del Paesaggio, il progetto di riparazioni poetiche e performative dell’Habitat Urbano e di valorizzazione dei Musei dell’Ateneo di Parma, dell’Atene di Bologna e dell’APE Museo di Parma.
A dare corpo alle visioni alchemiche e alle immaginifiche figure femminili di Leonora Carrington, artista che ha attraversato molteplici linguaggi, pittura, scrittura, theater, sono le performer Tiziana Cappella, Nicole Dayanna Gonzales, Ivana Manferlli, Agatha Pelosi, Carlotta Spaggiari, Victoria Vasperiquez Jurado (soprano) insieme all’action writing della stessa Orsola Rignani.
L’installazione è stata pensata site-specific per la Sala Steccata del Palazzo del Governatore – spazio espositivo che fronteggia le mura della basilica di Santa Maria della Steccata – innescando un potente rispecchiamento con gli affreschi del Parmigianino presenti nel Sottarco del presbiterio, affreschi che ritraggono Tre vergini savie e tre vergini stolte in sorprendente simmetria con le figure femminili protagoniste dell’opera di Leonora Carrington.
Le sei vergini del Parmigianino, il cui interesse per l’alchimia – altra analogia con la sensibilità di Carrington – ossessionò l’ultima parte della vita, penetrano nel mondo obliquo, tenero e crudele di Leonora, trasfigurando nel corpo_psichico delle performer un doppio universo pittorico e letterario.
Nello spazio nudo della sala galleggiano i corpi plastici di sei kajak, culle lattee per le performer sospese tra l’inconsistenza del reale e il desiderio dell’ignoto, portatrici di bellezze perturbanti e anime inquiete.
_Who is distracted?
The inexperienced one in the world?
The sick girl at the beginning, the goat to be slaughtered, the little girl on Easter Monday, the one found inside the broken egg?
The chocolate puff eater – no icing which she doesn't like.
Not her herself, far from the prisons of the exhibition, but she in them, but they in her, as if riding them full of joy with purple bridles.
They are her – the human matter – in her – her cries, his whims, his spasms.
And so they are tinged with the pallors of the welcome misfortunes that they together are: genetic exception resistant to evil because they were born into evil or destined for it.
Born wrong they can't be wrong, this is what makes them infallible unconsciousnesses.







