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LEAD GRAY

LPPP < Lenz for Pier Paolo Pasolini
Visual_sound_performative installation

Dedicate to 100 anni dalla nascita

 

Triennio 2022_2024
Indagine di riverberi e influenze nella contemporaneità

Ogni anno Lenz Fondazione dedica a un_una grande intellettuale_artista della cultura italiana un Progetto Speciale di rilettura dell’opera in chiave visuale e performativa.

Starting from 2021, con il progetto LLD Lenz giving lectures Lenz has activated a path that intends to bring the thoughts of the reference figures of Italian culture up to date, e indagarne i riverberi e le influenze nella contemporaneità.

In the 2022, per il centenario della nascita è Pier Paolo Pasolini, uno dei massimi intellettuali italiani del Novecento, poeta, writer, director, saggista, sceneggiatore, drammaturgo, attento osservatore dei cambiamenti della società dal secondo dopoguerra, giudice radicale e critico delle abitudini borghesi e della società dei consumi.

Già ispirazione per la creazione Aeneas in Italy, un’opera di Lenz del 2012 ispirata all’epos virgiliano che rileggeva le vicende dell’Aeneid in chiave metastorica, le visioni di Pasolini sono la funzione propulsiva di esplorazioni poetiche che trovano nella critica al potere e alla violenza nelle sue diverse forme ed espressioni, il fondante dispositivo concettuale per una riedizione installativa, musicale, visuale e performativa dal titolo Grigio piombo.

La creazione è curata da Maria Federica Maestri per la parte installativa e da Francesco Pititto per la parte visuale. Il live electronics di Andrea Azzali è in forte congiunzione performativa con l’interpretazione di Valentina Barbarini.

In continuità con il precedente progetto scenico, la creazione assume come corpo d’indagine le retoriche celebrative dell’epos virgiliano in un’interpretazione critica dell’iconologia del potentato e della dominanza.

La struttura drammaturgica di Grigio piombo, titolo di uno dei sei paragrafi che componevano Aeneas in Italy, stratifica porzioni originali del poema, frammenti di documenti storici degli ‘anni di piombo’, segmenti diffratti delle 120 giornate di Sodoma di De Sade, per traslare la vicenda narrata nella seconda parte dell’Eneidedal settimo al dodicesimo Librosu un piano metastorico.

Un progetto che nasce dalle persistenze poetiche di Aeneas ed Aeneas in Italy, ciclo di dodici paragrafi performativi e visuali ispirati al poema di Virgilio, composti tra il 2011 and the 2012 da Maria Federica Maestri e Francesco Pititto, e disegnati musicalmente da Andrea Azzali, Lillevan, Paul Wirkus, Ovo.

L’arrivo in Italia di Enea sembra segnare l’inizio di un epos tragico che permane costante nella storia italiana: una guerra senza eroi, una violenza senza soggetto, un’architettura umana muta e incapace di sentimento.

Così in una visione metastorica del conflitto originario, l’occupazione del Lazio da parte del pius Enea e la ribellione del giovane Turno disobbediente al nuovo ordine, si trasfigurano in un tempo appena passato, la notte luttuosa degli anni Settanta.

La rinuncia alla pietà cancella il volto dei ‘fanciulli e delle fanciulle’ in armi, li priva del nome, degli affetti familiari, del futuro, perché la promessa di resurrezione – dopo il giudizio universale dello scontro con lo Stato – appare una retorica pietrificante più potente della pace quotidiana.

Come la cerva ferita a morte da Ascanio sulle rive del Tevere, la generazione senza identità degli anni di piombo trafitta dalla delusione del revisionismo del dopo Resistenza, corre sfrenata alla lotta contro il potere.

Solo il corpo straziato di Pier Paolo Pasolini, come una principessa destinata al sacrificio, una lacrimosa Lavinia sporca del fango di quegli stessi lidi su cui la Storia è iniziata millenni fa, supera l’orrore dell’oblio e lascia con il suo gemito poetico e profetico, un eterno segno di pietà e bellezza.

Nell’installazione visiva una contemporanea iconostasi composta da grandi portiere rosse, memoria dei luoghi di morte di Aldo Moro e Pier Paolo Pasolini, si inseguono immagini di corpi umani ridotti a torso scarnificato e mutilato, vecchi dèi ammutoliti davanti alla strage che sta per compiersi, ritratti di giovani combattenti immolati sull’altare della lotta armata, roridi di frutti sanguigni, una lupa-donna incistata da moltiplicate mammelle animali straziata dalle bocche di maschi adulti prossimi al potere, e cerve terrorizzate che tentano di sfuggire il colpo mortale.

Nessuna cerimonia del ricordo, nessun padre da odiare, nessuna amante da abbandonare, nessuna madre da desiderare, nessun passato e nessun futuro, solo un ‘al di qua’ insanguinato dalla retorica del conflitto, solo il presente anonimo, crudele e privo di pathos.