HAMLET creazioni | mod_L

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Lenz Rifrazioni
H= 277 lb (HAMLET=277 LIBBRE)

trasduttore di Forza n: 1

2009
da Hamlet di William Shakespeare

HAMLET
Valutazione: 1 di 12
Anno: 1 di 2

Première | Bologna, Teatro San Martino, 17 marzo 2009

hamlet

Valutazione | Maria Federica Maestri | Francesco Pititto
Visualizzazione | Francesco Pititto
Carico | Maria Federica Maestri
Trasduttore | Vincenzo Salemi
Sistema di acquisizione sonora | Andrea Azzali
Responsabile progetto riabilitativo | Paolo Pediri 
Produzione | Lenz Rifrazioni

H=277 lb (HAMLET=277 LIBBRE) è la prima sequenza visuale e performativa di un ampio progetto artistico biennale, che si svilupperà tra il 2009 ed il 2010, in cui la drammaturgia si pone come corpus di valutazioni analitiche e materico-estetiche a partire dall’HAMLET di William Shakespeare.

I trasduttori di forza misurano carichi statici e dinamici, in trazione ed in compressione - virtualmente senza deflessione.

HAMLET s’inebria del ghost virtuale che si rispecchia, paterno e sembiante, nel turbinìo neuromuscolare. Il cervello si carica di corrispondenze amorose e filiali producendo energia costretta. La condizione di uguaglianza, ma opposta nella percezione, scatena un movimento di penetrazione nel mondo reale.

Il neurotrasmettitore accende i motori della chimica. L’uomo si muove. Al lavoro, corpo! Il cervello è acceso!

Il trasduttore/giocatore conduce il carico energetico della pena, del ritorno paterno senza contatto, del ritorno di fiamma di un circuito sentimentale appena riaperto.

“Mark me.

La mia ora è già qui,

alla fiamma che mi tormenta

devo rendere me stesso.

Qualcosa sta puzzando in Danimarca.” 

Il puzzo di bruciato arriva dritto ai sensori che stimolano la sirena del lamento, la forza defluisce tra i fori/pori della carne e delle lacrime amare. La preghiera risuona e riprende la via della materia che conduce da un punto ad un altro punto.

Il piccolo relè scatena la potenza e il carico della vita, ostinata e tesa. Sbatte contro il corpo massiccio e mortale del misuratore che mai si piega, seppur ingoiando il destino.

Vincenzo Salemi scarica il fulmine e ne misura il peso, la compressione creata nell’etere ne tasta la forza

Il progetto è realizzato in collaborazione con AUSL di Parma_Dipartimento di Salute Mentale e con la cooperativa sociale Domus_Parma

 

09_hamlet_227 | photo

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