Faust Memories
dal Faust di Wolfgang Goethe

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In FAUST memories Lenz Rifrazioni ritorna alla trilogia faustiana, al grande affresco goethiano che ha scandito per tre anni la produzione artistica e teatrale della compagnia. Molteplici sono stati gli incontri sulla via della ricerca poetica e tanti i luoghi di questo viaggio di conoscenza: gli attori sensibili, una nuova estetica visionaria e materica, scene naturali del mondo contemporaneo – il Teatro Farnese, la sala da ballo, la villa Maria Luigia nel bosco dei Carrega, il paese di montagna, la Reggia di Colorno, lo spazio industriale di Lenz Teatro. Tante "figure mosse" che ancora animano il ricordo della ri-creazione di un’opera romantica che ancora vive, di un’opera che risuona di echi antichi provenienti da storie leggendarie: "Della vita pulsano le vene neonate/L’alba dell’etere dolci salutano./Tu, Terra anche stanotte sei rimasta com’eri/". La drammaturgia di FAUST memories concentra in un assolo monologante lo streben, la furia faustiana del sapere, ciò che la smisurata Natura ancora nasconde, ancora risparmia all’uomo. Il Monologo, che assume in sé tutti i dialoghi che Faust recita a se stesso nel lungo volo di una vita – Urfaust, Faust I, Faust II -, compie il rito del ritorno, del volo all’indietro che porta verso il futuro. Un prossimo nuovo Faust attende, infatti, Lenz Rifrazioni nella figura di Cipriano, del testo di Calderón "Il Mago prodigioso". Magia e meraviglie risvegliano il teatro del presente ma è di nuovo l’uomo, nella sua incommensurabile differenza, che più affascina il nostro tempo. Goethe vide, da giovane, un Puppenspiele sulla leggenda di Faust il Mago e le marionette gli misero tra le mani l’anima stessa dell’opera futura. La Marionetta, l’Angelo, lo Spirito del Tempo, Donald Duck saranno, per Lenz Rifrazioni, gli eroi parlanti di queste FAUST memories.


 

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