BORIS KADIN – THE ORESTEA #1 #2 #3
Boris Kadin è un performer croato versatile e attivo a livello internazionale, da anni in dialogo artistico e produttivo con la Direzione Artistica di Lenz Fondazione.
Nei suoi progetti indipendenti radicalizza la posizione dell’artista e dello spettatore. Kadin creates performative actions, media-art and film Through the study of history and philosophy, Kadin produces works that generate multiple meanings. He has performed and led numerous workshops at many international festivals and venues in Marseille, New York, Athens, Barcelona, Liked, Belgrade, Prague, Parma, Düsseldorf . Dopo dieci anni di lavoro con il collettivo Via Negativa e due con Happy Gorilla, continues his artistic journey with projects in solo, pushing the boundaries between theatre, performance, visual art and public art in the direction of collective work, belonging to the community, crossing the line of separation between stage and real life, between museums and streets, between private and public, between connection and disconnection.
Molte volte ospite del Festival Natura Dèi Teatri, dal 2018 è in residenza creativa a Lenz Teatro all’interno del progetto sull’Oresteia di Eschilo per la creazione di tre performance, attualmente in tour internazionale: ORESTEA The Post-truth, THE ORESTEA. Dystopian. e ORESTEA Paranoid Android.
ORESTEA The Post-truth
2018
Come Nancy afferma in Allitérations «Siamo di fronte a una nuova istanza in termini artistici»: la richiesta che l’arte sia «fatta da tutti». Sullo stesso fronte, Beuys dichiara che ogni essere umano è un artista. Il progetto Oresteia / The Post-truth si confronta con la stessa idea, mettendo il focus sullo «spettatore postumo» come performer attivo e collettivo / comunitario.
Le domande che alimentano il motore del progetto sono: cosa ci sta ancora toccando e insegnando l’Oresteia of Aeschylus? Come trasformare lo spettatore in uno spettatore postumo? Cos’è un tenero ruolo del teatro per la comunità di oggi? Qual è la nostra verità postuma sulla prima trilogia scritta? Oresteia / The post-truth richiede individualità, singolarità e differenza o collettività e comunità? Come traslare dal palcoscenico alla città, come segnare / come fare una cicatrice nel tessuto dello spazio pubblico, come lasciare una prova materiale del gioco dopo la performance dal vivo, come espandere il corpo di Oresta / The Post-truth dal teatro al mondo “reale”?
Il progetto Orestea / The Post-truth esplorerà anche aspetti della nostra generale difficoltà con l’uguaglianza e la democrazia, nonché gli aspetti della tragedia di Eschilo nel contesto contemporaneo: che cos’è un processo oggi? Chi è il colpevole? Siamo in grado noi, come società, di recuperare, riscrivere, rivivere il nostro futuro?
Nel novembre 2019 Boris Kadin è stato a Matera, Capitale Europea della Cultura 2019, per presentare nell’ambito di AltoFest a cura di TeatrInGestAzione un ri-allestimento human-specific del primo capitolo del progetto pluriennale dedicato all’Oresteia of Aeschylus, Oresteia. Post-Truth, realizzato in dialogo creativo con i Direttori Artistici di Lenz Fondazione Maria Federica Maestri e Francesco Pititto a partire da alcuni interrogativi: «Cosa ci tocca e cosa ci insegna ancora Eschilo nell’Oresteia? Come trasformare lo spettatore in post-spettatore? Qual è il ruolo del teatro per la comunità di oggi?».
THE ORESTEA. Dystopian.
2019
Dystopian è una performance basata sull’idea di un DNA invincibile, fonte di ripetizione eterna: condizioni che non possono essere risolte nemmeno dagli Dei Eschilo, soprattutto oggi, quando siamo tutti connessi e la tecnologia (mobile) è diventata parte del nostro essere, di chi (non) siamo.
Dystopian è anche un soft cyborg. Ecco perché la poesia ripetuta da Dystopian è un generico pattern di realismo magico che espelle parole ogni singolo minuto. La poesia è da una macchina, usando una quantità limitata di parole.
Dystopian è anche un assassino. In modo postmoderno. La domanda è: è più nobile uccidere un genitore o osservare passivamente la scomparsa del corpo e della mente in un istituto che si prende cura degli anziani?
Dystopian è la performance che prende la forma di un semi-concerto con narrazione di poesia generica, utilizzando campioni visivi e azioni sul palcoscenico legate alla storia intima dell’artista performativo.
THE ORESTEA. Paranoid Android
2020
Paranoid Android è una performance multimediale basata sui testi (suoni e urla) dei Radiohead, mentre il titolo è tratto da Marvin the Paranoid Android (la serie di Douglas Adams The Hitchhiker’s Guide to the Galaxy).
Usando corpo, suono e video, Paranoid Android si occupa di futilità, a partire dall’Oresteia di Eschilo fino alle bombe mentali di Slavoj Zizek > Humanity?
Yes, va bene.
Persone concrete?
No, il 99% sono idioti noiosi.
Proprio come ha detto Tom York, “Paranoid Android riguarda le persone più noiose sulla Terra”.
La performance THE ORESTEA. Paranoid Android riguarda due fra le persone più noiose sulla Terra, Oreste e Boris Kadin. Una è reale, l’altra no.
Ideazione e realizzazione| Boris Kadin
Performer| Boris Kadin
Regia e scenografia | Boris Kadin
Production | Lenz Foundation
Dystopian è un aedo contemporaneo che ibrida il fraseggio ritmico del rap con nostalgie balcaniche, non-sense dadaisti e un tappeto sonoro di effetti acustici stridenti. Ma Dystopian è anche, come molti di noi, un assassino postmoderno che condanna il padre all’obsolescenza intellettuale e fisica delegando a professionisti estranei il suo accudimento. Anche lui è un “organo fuori posto” del sistema perché si rifiuta di anestetizzare la sua colpa con un’igiene etica di facciata e la enfatizza facendola risalire a una genetica predestinazione umana a uccidere che si tramanda da una generazione all’altra. Molto riuscito l’allestimento scenico che, proiettando l’interprete su uno sfondo digitale rosso pompeiano, lo assimila a un personaggio da pittura vascolare immerso in una narrazione scandita da oggetti emblematici. (more)
Emanuela Zanon, Juliet Art Magazine