VERDI RE LEAR – L’OPERA CHE NON C’È | Premessa
In coproduzione con il festival Natura Dèi Teatri, prende avvio la ricerca drammaturgica, musicale e visuale sul Re Lear, l’opera ‘assente’ di Giuseppe Verdi, che vedrà un’importante collaborazione artistica tra il musicista elettronico Robin Rimbaud e Lenz Rifrazioni. Il progetto presentato in forma di premessa nella 19a edizione di Natura Dèi Teatri, sarà proposto nella sua forma definitiva nell’ambito del Verdi Festival 2015.
“Il fantasma di un’opera”, nella precisa definizione di Mario Lavagetto. Il Lear incompiuto, mai musicato ma sempre desiderato, sempre presenza virtuale in diverse opere di Giuseppe Verdi. Nel Rigoletto, nella Luisa Miller tra tragedia della paternità e rispecchiamenti di fools a testimoniare – a sperimentare – il desiderio insoddisfatto di scavare nell’animo e nell’intimo umani del re/padre/folle.
L’opera che non c’e’ ma di cui si percepisce – si intra/vede, si intra/ascolta – l’immanente presenza nei frammenti ad essa dedicati di altre opere, in altri personaggi shakespeariani e non. L’opera che, in parte, traspare dai versi di Cammarano e Somma rimasti muti nel tempo. L’opera desiderata e delineata, discussa e rimodellata nei suoi meccanismi drammatici al fine di non disperdere nulla della potenza teatrale originale nella ricerca di una medesima potenza e sintesi melodrammatica.
Esiste però una Eco, nella derivazione greca “un rimbombo”, un’invisibile foce alla quale convergono numerose arie, suoni, immagini apparsi altrove.
Il progetto traccia un percorso di indagine e ricostruzione di tutti gli elementi disseminati del desiderio creativo verdiano frammentato e incompiuto per procedere, poi, ad una “invenzione” – inventiònem, trovare investigando – di un simulacro d’opera d’arte performativa e musicale che tragga dal Lear di Shakespeare e dal Lear di Verdi gli elementi fondamentali alla sua manifestazione, alla sua rappresentazione.
La scrittura contemporanea dispone di linguaggi che possono spingere la ricerca a sperimentare nuove forme di intreccio creativo tra melodramma, nuova composizione, scenografia reale e virtuale, stile di recitazione e di canto, musica unplugged e elettronica: tutti elementi che, nel caso unico della realizzazione di un’opera che non esiste, possono contribuire a dare forma e corpo ad un progetto incompiuto ma talmente potente da, paradossalmente, essere spesso citato nel repertorio verdiano/shakespeariano.
Ricerca, drammaturgia visiva e performativa | Francesco Pititto
Drammaturgia e composizione musicale | Robin Rimbaud aka Scanner
Installazione e costumi | Maria Federica Maestri
Consulenza musicale | Maria Carla Delfrate
Cantanti | Ekaterina Chekmareva_mezzo soprano | Haruka Takahashi_soprano | Gaetano Vinciguerra_baritono | Lorenzo Bonomi_baritono
Pianista | Ratio Relinda Iulia
Performers | Valentina Barbarini | Barbara Voghera | Giuseppe Barigazzi
In collaborazione con Conservatorio di Musica “A. Boito” di Parma – un ringraziamento particolare alla Prof. ssa di Canto Donatella Saccardi