Storia

Nel 2015 inizia la propria attività Lenz Fondazione.


Fondata il 13 novembre 2014 dalle Associazioni Culturali Lenz Rifrazioni e Natura Dèi Teatri, ne raccoglie l’eredità storica (1986 per Lenz e 1996 per Natura) continuandone, senza soluzione di continuità, e con identico rigore l’azione di ricerca artistica, creazione, formazione, ospitalità internazionale nell’ambito delle performing arts e della sensibilità, ma con una più ampia progettualità artistica, culturale e scientifica.

Direzione della ricerca

La direzione artistica della Fondazione è curata da Maria Federica Maestri e Francesco Pititto, che ne è il Presidente.

Dal 2021 Direttrice scientifica della Fondazione è la Dott.ssa Maria Antonioni.

Lenz Fondazione realizza un complesso progetto di creazioni performative e visuali contemporanee, e di coproduzioni musicali e teatrali da realizzare in collaborazione con istituzioni territoriali, nazionali ed internazionali, di pratiche laboratoriali integrate rivolte a persone con disabilità psichica, intellettiva, sensoriale.


Büchner, Hölderlin, Lenz, Kleist, Rilke, Dostoevskij, Majakovskij, Shakespeare, Goethe, Grimm, Andersen, Calderón de la Barca, Genet, Lorca, Bacchini, Ovidio, Virgilio, Manzoni, d’Annunzio, Ariosto, Dante, Euripide, Eschilo, le Sacre Scritture: questi gli autori e le opere che hanno segnato i progetti monografici e pluriennali di Lenz, a partire dal 1985. I recenti progetti di creazione performativa contemporanea sono il risultato artistico di un approfondito lavoro di ricerca visiva, filmica, spaziale, drammaturgica e sonora.


Traduzione, riscrittura drammaturgica, imagoturgia delle opere sono di Francesco Pititto, che ne cura la regia insieme a Maria Federica Maestri. Le installazioni sceniche e i costumi sono realizzati da Maria Federica Maestri, segnalata dalla critica per il suo lavoro di “drammaturgia della materia”, per il sistema di segni visivi che costituiscono il suo personalissimo “design-acted”.


Una lingua del teatro

Una radicale fedeltà alla parola del testo, sviscerata, tradotta e adattata per la scena, un originale lavoro di installazione scenica site-specific, creazione filmica e composizione musicale definiscono la segnigrafia di Lenz.

L’azione performativa si incunea tra la scrittura per immagini e la creazione plastica dello spazio, che non ha più i limiti funzionali della scena ma tende ad essere un’installazione artistica vera e propria.


Un forte sistema di segni visivi sostanzia il design-acted delle creazioni: la drammaturgia materica della scena e dei costumi, le tecnografie visuali e sonore applicate alla performance caratterizzano il linguaggio plurale di Lenz. La relazione con l’immagine è connaturata alla pratica artistica tanto d’aver inventato il neologismo imagoturgia, ovvero la realizzazione ad hoc di opere visive in stretta connessione con la scrittura drammaturgica e l’installazione scenica.


In questo tempo è diventata imprescindibile la necessità di ibridazione con altri linguaggi, attraverso l’apertura a nuove frontiere: immersione, integrazione, ipermedialità, interattività, narratività non lineare propri del sistema digitale. La creazione di ambienti teatrali interattivi costituisce un nuovo campo di azione che non sostituisce il teatro dal vivo ma lo ridefinisce in altri possibili paradigmi estetici, allo stesso modo in cui nelle opere di Lenz la componente musicale è un elemento di costruzione drammatica fondamentale.


Un processo fortemente innovativo è l’installazione delle creazioni in luoghi dimenticati o inusuali, monumenti di inestimabile valore che difficilmente risultano accessibili al pubblico perché destinati ad uso non turistico o chiusi per assenza di risorse, patrimonio ignorato e celato alla cittadinanza.


Lenz ha maturato la necessità di fondersi con l'essere sociale in condizione di fragilità, vulnerabilità, debolezza, sofferenza, marginalità, alla ricerca di un profondo rinnovamento del linguaggio teatrale contemporaneo. Dagli anni Duemila realizza progetti performativi rivolti a soggetti che nel passato sono stati esclusi dai saperi e dai processi artistici: persone con disabilità psichica e intellettiva, anziane, con disturbi da dipendenza, bambin* e adolescenti neurodivergenti, sono diventate protagonisti sensibili dell’atto artistico nella piena esaltazione della propria identità.


La contaminazione fra generi vuole porsi come vettore nell'avvicinare al linguaggio contemporaneo anche le persone che per condizioni sociali o anagrafiche ne rimangono spesso estranei – associazioni di quartiere, gruppi dialettali, cori amatoriali - così come nel sostenere l’empowerment, la leadership femminile e la parità di genere nel gruppo di lavoro, e favorire l’ingresso di giovani e persone con disabilità nell’ensemble artistico, tecnico e organizzativo.

La fabbrica. Dal lavoro al lavoro

Dal 1988 Lenz Rifrazioni – dal 2015 Lenz Fondazione – svolge la propria attività in un edificio industriale della periferia storica di Parma, in una zona prossima al centro della città, ma ancora segnata dall’origine industriale del quartiere, dove sono tuttora attive le grandi vetrerie insediate alla fine dell’ottocento.


La presenza di Lenz Teatro all’interno del quartiere S. Leonardo, rappresenta lo spostamento del luogo di produzione artistica dal centro alla periferia, l’allontanamento dalle concentrazioni tradizionali della cultura, l’individuazione dell’asse di uscita dalla città (autostrada A1 e ferrovia) come possibilità di comunicazione con il territorio extra-urbano. Il recupero di questo spazio costituisce la possibilità di riqualificare e rifunzionalizzare un’area urbana di straordinaria importanza storica e simbolica della città.


In seguito a un grave incendio che ha reso inagibile lo spazio per circa due anni, Lenz Teatro è stato riaperto al pubblico nel settembre 2001, dopo un importante intervento di ristrutturazione curato dall’Arch. Isabella Tagliavini, che ha portato all’adeguamento degli impianti tecnologici, alla rifunzionalizzazione degli spazi di servizio e all’abbattimento delle barriere architettoniche.


Lenz Teatro ha conservato l’identità industriale degli spazi di produzione evidenziandone le caratteristiche architettoniche e funzionali. La superficie dei locali è di circa 1000 mq. E’ dotato di due sale teatrali, ingresso, zona uffici, saletta archivio, due camerini, laboratorio scenotecnico, costumeria, stanza trucco, quattro servizi igienici (tra cui servizio per disabili), magazzino, ascensore, tre scale d’accesso e relative uscite di sicurezza. Lenz Teatro è un luogo di produzione culturale, di sperimentazione e formazione teatrale, di ricerca musicale.

Progetti e riconoscimenti

Dal 1996 Maria Federica Maestri e Francesco Pititto hanno aperto un dialogo attivo con la scena artistica contemporanea internazionale, attraverso il festival Natura Dèi Teatri dedicato alle nuove ricerche artistiche, di cui sono i curatori.

ND’T è un progetto di produzioni performative internazionali ideate per il festival e un luogo di riflessione intellettuale sullo stato dell’arte contemporanea.


Lo spazio fisico ed espressivo in cui sono realizzate le creazioni di Lenz viene attraversato da esperienze estetiche tra le più innovative e rigorose nell’ambito della creazione performativa, musicale e visiva europea. L’attenzione alla creazione contemporanea, l’interdisciplinarietà degli eventi presentati, un forte radicamento sul territorio unito ad una profonda vocazione per la cultura performativa internazionale sono caratteristiche storiche di Natura Dèi Teatri.


Un progetto articolato, denominato Pratiche di Teatro caratterizza Lenz nel campo della formazione teatrale e visuale. Pratiche di Teatro Sociale attiva invece percorsi di sensibilizzazione teatrale, visuale, musicale che prevedono la progettazione di laboratori integrati rivolti a disabili intellettivi e psichici. A questa intensa attività formativa si uniscono i laboratori e le attività teatrali rivolti alle scuole e all’università.

Il grande progetto triennale (2018 – 2021) Il Passato Imminente di Lenz Fondazione ha fatto parte del dossier con cui Parma ha vinto il titolo di Capitale Italiana della Cultura 2020+21.


La Fondazione ha la propria sede a Lenz Teatro uno spazio di archeologia industriale della fine dell’Ottocento – di circa 900 mq – situato nella periferia storica di Parma, completamente ristrutturato nel rispetto della tipologia architettonica originale.


Dopo l’ingresso del Comune di Parma e dell’Università di Parma nella Lenz Fondazione come soci sostenitori, l’acquisizione nel 2017 di Lenz Teatro da parte del Comune di Parma rappresenta un definitivo riconoscimento istituzionale della funzione pubblica e inclusiva delle attività artistiche e formative di Lenz Fondazione.


Nel 2022 a Lenz Fondazione viene assegnato il Premio Sant’Ilario, l’attestato più importante della Città di Parma e nel 2024 Lenz Fondazione vince il Premio Ubu categoria Premio Speciale.