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Flowers like Stars?

Progetto Quadriennale Il Passato Imminente 2018 ~ 2021


I versi-geroglifici di Fenix, figlia del Re del Marocco ne Il principe costante (1636) di Calderón de la Barca, costituiscono i sottili filamenti drammaturgici e concettuali di Flowers like stars?


A interpretare la febbre esistenziale, l'euforia psicotica, la volontà autodistruttiva della giovane Fenix - figura/sorella anticipatrice degli angeli neri di Jean Genet e Sarah Kane - è Valentina Barbarini, attrice icona di Lenz.

Il progetto

IL PASSATO IMMINENTE

Progetto Quadriennale drammaturgico e di cultura visuale 2018 ~ 2021

Sulle opere di Calderón de la Barca | Per Parma capitale italiana della cultura 2020+2021


Il Passato Imminente è un progetto quadriennale di installazioni site-specific performative, coreografiche, visuali, sonore realizzato negli spazi monumentali del Complesso della Pilotta di Parma ideato e diretto da Maria Federica Maestri e Francesco Pititto in collaborazione con il musicista Claudio Rocchetti.


Il progetto consiste nell’installazione contemporanea delle opere di Pedro Calderón de La Barca: gli autos sacramentales Il Grande Teatro del Mondo (2018) e La vida es sueño (2019) moderna traduzione di feste religiose del seicento spagnolo e nel 2020 tre assoli ispirati alle opere dell’autore spagnolo. Per culminare nel 2021 con La Vita è Sogno, opera cardine del teatro occidentale allestita nel paesaggio storico-rurale dell’Abbazia di Valserena



2018 > IL GRANDE TEATRO DEL MONDO

La prima parte del progetto triennale è stata realizzata tra le grandi sale della Galleria neoclassica e nel Teatro Farnese; oltre venti artisti, tra performer dell’ensemble di Lenz e i clavicembalisti del Conservatorio Arrigo Boito di Parma, hanno dato corpo alla riscrittura scenica delle visioni del Grande Teatro del Mondo.



2019 > LA VIDA ES SUEÑO

Il secondo capitolo è stato allestito nella nuova Ala nord della Galleria Nazionale, in cui è conservata la preziosa collezione barocca. Un’imponente installazione di letti ospedalieri ha dialogato con le strutture funzionali progettate negli anni settanta dall’architetto Canali e le raffigurazioni sacre di Lanfranco, Schedoni, Spada, Ribera, Murillo, van Dyck.



2020 TRILOGIA CALDERÓN < HIPÓGRIFO VIOLENTO | FLOWERS LIKE STARS? | ALTRO STATO

Il terzo capitolo del Passato Imminente è costituito da tre assoli ispirati alle opere di Calderón: La vita è sogno e Il principe costante. Ambientati nei magnifici spazi di origine industriale di Lenz Teatro sono interpretati dalle attrici storiche dell’ensemble.



2020 > LA VITA È SOGNO

La quarta parte del progetto è stata realizzata all’interno del paesaggio storico-rurale dell’Abbazia di Valserena, o Abbazia di San Martino dei Bocci, nota comunemente come Certosa di Paradigna, un’ex abbazia cistercense dalle forme gotiche e barocche situata a Paradigna, frazione alla periferia nord di Parma. Fondata nel 1298 e sconsacrata nel 1810, è sede dal 2007 del CSAC – Centro studi e archivio della comunicazione dell’Università di Parma


Introduzione

Lo specchio.

A che serve la bellezza

se mi manca l’allegria,

se mi manca la fortuna?



L'installazione scenica di Flowers like stars? trae libera ispirazione dalla cinquecentesca Camera della Badessa, nell'ex Monastero di San Paolo a Parma, celebre per essere stata affrescata dal Correggio. Le magnifiche decorazioni della volta, innervate da oscure rispondenze filosofico-mitologiche, sentenze arcane di un linguaggio antico, vengono trasposte in dispositivi concreti di una bruciante meditatio vitae contemporanea.


Accanto alle altre inquietanti figure calderoniane, Rosaura de La vita è sogno, Semiramide da La figlia dell'aria, Angela da La dama affascinante e Julia da La devozione della croce Fenix de Il principe costante partecipa al dissonante coro poetico della struttura drammatica del più grande autore del teatro barocco spagnolo.

Flowers like stars? I fiori come le stelle?: spostamento, scostamento, deviazione, deriva verso un mondo che non è un rispecchiamento dell’universo estetico-morale di Calderón. Fuga dal barocco e fuga dalla convenzione della drammaturgia della sofferenza de Il principe costante, capolavoro che, riletto e trasdotto da Grotowski ha rifondato il teatro della seconda metà del Novecento.


Al centro del nostro lavoro è la vita di Fenix, personaggio minore molto intenso e contraddittorio: è il personaggio delle domande.


Valentina Barbarini, giovane ma non più giovanissima, si fonde con la funzione irriducibile della domanda: l’ansia della domanda senza risposta corrisponde pienamente al suo essere insieme iconica e solitaria, forte e fragilissima. L’impianto scenico la avvolge, la “velifica”: le sovrappone ulteriori filtri, retinature che sfumano la nitidezza di una possibile risposta all’unica domanda senza risposta: Dio è Uomo?


In apertura de Il principe costante c’è un verso guida fondamentale per tracciare il lavoro: “Solo so che so sentire quello che sentire non so”. È la domanda di ogni risveglio: è il turbamento del percepire con chiarezza che il sensibile è in sé condizione di smarrimento, identità volatile, irriducibile a sapere illuminante. Quella di Fenix è una fisionomia emotiva rarefatta, che sborda nella infinita capacità di una donna di non corrispondere a sé stessa e alle proprie ragionevoli dinamiche esistenziali. Valentina ha iniziato a lavorare con noi a diciassette anni, oggi ne ha trentacinque: un percorso lungo, in cui con totale adesione ha incarnato la figurazione artistica dell’indecisione, della sottrazione, del rifiuto alla pianificazione dell’agire quotidiano. È corpo e pensiero di un teatro morale che rifiuta finzioni e sentimentalismi.

Media

Crediti

Da Il Principe costante di Pedro Calderón de la Barca

Traduzione, drammaturgia, imagoturgia Francesco Pititto

Installazione, regia, costumi Maria Federica Maestri

Interprete Valentina Barbarini

Musica Claudio Rocchetti

Cura Elena Sorbi

Organizzazione Ilaria Stocchi

Comunicazione, ufficio stampa, promozione Michele Pascarella

Cura tecnica Alice Scartapacchio

Assistente tecnico Marco Cavellini

Media video Doruntina Film

Produzione Lenz Fondazione

Rifrazioni

Juliet Art Magazine


Emanuela Zanon

Lenz Teatro riparte con RE-Opening Mondi Nuovi


Il corpo muscoloso e androgino di Valentina Barbarini si muove in un’installazione scenica liberamente ispirata alla Camera della Badessa affrescata dal Correggio nell’ex Monastero di San Paolo a Parma, le cui sibilline rispondenze filosofico-mitologiche vengono tradotte in immagini effimere e parole disossate proiettate su paraventi di velo.

Persinsala


Daniele Rizzo

Barocco Contemporaneo / RE-Opening Mondi nuovi


La costruzione performativa è radicale ma, pur mostrando costantemente la tensione al rischio, il corpo non si riduce mai a meccanica – come spesso accade nelle sterili composizioni spacciate per arte contemporanea – e abitare la scena non è mai da involucro passivo, nonostante l’ecologia scenica lo costringa a continue genuflessioni da cui stoicamente sarà sempre più complesso rialzarsi