Dipinti in sequenza
Francesco Pititto
Una cinghialessa avanza nel bosco, uno scoiattolo tra i rami, due lumache in corteggiamento, un corpo d’uomo vecchio e nudo. Un volto di donna in primissimo piano, la bocca e i denti e gli occhi e il parlare muto all’altra sé nello spazio reale, e anche a te spettatore che le osservi entrambe.
Lei è cinghialessa braccata, circondata e ferita, in metamorfosi di scoiattolo in fuga tra i rami, sognando – ermafrodita - amplessi senza maschi in veste di limacide, mentre un corpo maschile si contorce inadatto, goffo in un movimento ad anello. Lei si e ci guarda dal quadro videografico, dice senza parole nello scuro di una bocca che attira e ingoia il verso delle “trecce morbide”.
È il volto dell’attrice in immagine dialogante con il suo doppio corporeo, amazzone a due teste, libera di morire dentro e fuori la battaglia.
Ogni quadro video è in bianco e in nero, tranne l’amplesso tra le due Arionidi, molluschi gasteropodi senza conchiglia, senza casa, senza scudo a difendere il corpo esposto. Il colore appare solo per i due molluschi, cromatismi cangianti nel movimento rotatorio dall’alto verso il basso.
Note di malacologia e conchigliologia:
Le lumache sono ermafrodite e il corteggiamento consiste in una serie di giri su loro stesse, convulsioni e strofinamento di corpi. Sopra un muro si calano sospese a mezz’aria, attaccate a due sottili fili di muco.
Da una piccola apertura sul lato destro della testa iniziano a far fuoriuscire i loro organi riproduttivi di un azzurro translucido, si avvolgono l’un l’altra creando forme, coreografie fantastiche. Alle fine dell’amplesso tutte e due saranno state fecondate.
Esposizione del corpo nell’architettura ripudiata o della nudità elettrica nello spazio sacrificale
Maria Federica Maestri
- ILLUMINARE I RESTI DELL’EDIFICIO ECCLESIALE
- RESTAURARE LO SPAZIO ANATOMICO DELL’AGONIA DELLA MARTIRE
- EVIDENZIARE LE TRACCE DELLA DEVASTAZIONE ELETTRICA
MARTIRIO
Per l’esposizione del martirio di Ermengarda, il grande spazio ecclesiale di San Ludovico è rivelato nella sua estrema nudità.
VIOLENZA
Deve essere visibile in piena luce la violenza perpetrata sull’edificio cultuale, sconsacrato e adibito a centrale elettrica agli inizi del Novecento, in perfetta e tragica analogia con il corpo femminile, umiliato e ripudiato dalla brutalità funzionale della società patriarcale.
LUMEN
Niente sia nascosto o mitigato dal tepore sentimentale e salvifico della provvidenza.
CACCIA
Lo spazio è attraversato da quattordici aste lignee in misura e forma simili alle lance medievali per la caccia al cinghiale.
ANATOMIA
La chiesa testimone/martire è lo spazio anatomico dell’atto venatorio e dell’agonia di Ermengarda.
TANE
Lei, come l’animale, inseguita, catturata, ferita, sanguinante spirerà cercando in cinque tane nere il buio e la pace della morte.
Legno su legno. Per Crine_Ermengarda
Roberto Bonati
Una chiara consapevolezza della morte.
Tutta l’arte è in rapporto con la morte.
Mark Rothko
Legno su legno.
Io contrabbasso, quindicesima lancia, la più viva, la più ferale.
In dialogo, in lotta con corpo e voce di donna,
con corpo di cinghiala.
E ritrovarsi.
Ritrovarsi con Maria Federica nel lavoro, con qualche cicatrice in più ma lo sguardo
sempre appassionato. Uno sguardo dal cuore.
Ritrovarsi In un lavoro che ci parla di morte, attraverso una vita, per vincerla la morte.
Il mio lavoro come strumento/personaggio si è realizzato nella creazione di un percorso a due voci tra scrittura e improvvisazione che prende vita attraverso la Via Crucis di Ermengarda.
Ho voluto mantenere vivo un lato performativo, di composizione istantanea, uno spazio di invenzione flessibile, nel quale la musica in dialogo/scontro con la voce di Carlotta possa rivelarsi simile ma sempre diversa in ogni replica, uno spazio di rischio, un suono che cammina sul filo, perciò ogni quadro prevede e propone un’idea, un materiale musicale che viene utilizzato come seme per una creazione improvvisa.
Di prova in prova la voce/suono di Carlotta e il suono del mio strumento in relazione con il silenzio e l’acustica della chiesa, hanno preso un ritmo e un fluire animato, creando un preciso e vivo spazio sonoro.