CONSEGNACI, BAMBINA, I TUOI OCCHI
LENZ RIFRAZIONI

CONSEGNACI, BAMBINA, I TUOI OCCHI | 80'
Palazzo Ducale_Colorno
Piano Nobile
Venerdì 14 novembre | h 19
Sabato 15 novembre | h 19
Domenica 16 novembre | h 18
Lunedì 17 novembre | h 20.30

da La Ballata di Cappuccetto Rosso di Federico García Lorca
Creazione < Maria Federica Maestri_Francesco Pititto
Traduzione_Drammaturgia < Francesco Pititto
Imagoturgia < Francesco Pititto
Regia < Maria Federica Maestri
Installazione scenica_Costumi_Elementi visivi < Maria Federica Maestri
Musiche originali < Robin Rimbaud / Scanner
Cura progetto < Lisa Gilardino
Interpreti < Barbara Voghera_Valentina Barbarini
Disegno luci < Andrea Morarelli_Gianluca Bergamini
Fonica < Stefano Glielmi
Assistente alla regia < Fabrizio Maggiulli
Produzione < Lenz Rifrazioni

Il progetto artistico è realizzato grazie al sostegno della Fondazione Cariparma, della Provincia di Parma e del Comune di Colorno In collaborazione con AUSL di Parma_Dipartimento di Salute Mentale

Si ringraziano la Comunidad de Herederos de Federico García Lorca per la concessione dei diritti d'autore e Ugo Guanda Editore

Lenz Rifrazioni presenta la première di CONSEGNACI, BAMBINA, I TUOI OCCHI, creazione di Maria Federica Maestri e Francesco Pititto, prima trasposizione teatrale assoluta del testo La Ballata di Cappuccetto Rosso di Federico García Lorca (Ugo Guanda Editore 2005), poema in versi scritto nel 1919 dal grande poeta e drammaturgo spagnolo e rimasto sconosciuto fino a metà degli anni Novanta. Le sale della Reggia di Colorno saranno al centro di un’ampia installazione di visual e performing art.
Il testo, ritradotto e adattato per la rappresentazione teatrale, presenta, grazie alla particolare scrittura poetica e alla struttura narrativa, caratteristiche particolarmente stimolanti per la ricostruzione di un paesaggio poetico i cui confini, territoriali e culturali, si spingono alle origini dell’immaginazione e della memoria infantili dell’intera Europa. La rivisitazione della favola dei Grimm, il rimando alla Divina Commedia di Dante, la passione poetica di Lorca costituiscono una potente metafora per una visione contemporanea del mondo reale. In scena Barbara Voghera, storica attrice sensibile di Lenz Rifrazioni già protagonista di Ham-let e del fortunato progetto di Lenz dedicato alle fiabe dei Fratelli Grimm, insieme a Valentina Barbarini interprete delle più recenti opere di Lenz. Le musiche originali della nuova creazione di Lenz Rifrazioni sono realizzate da Robin Rimbaud / Scanner, musicista elettronico londinese che ha collaborato con musicisti come Radiohead, Bryan Ferry e Laurie Anderson e ha esposto e creato lavori nei più prestigiosi spazi dell’arte contemporanea tra cui l’Hayward Gallery di Londra, il Centre Pompidou di Parigi, la Tate Modern Gallery di Londra, il Macba di Barcellona, il Moma di San Francisco.

All’interno di questa fiaba originale e di grande forza estetica seguiamo il cammino di Cappuccetto Rosso perduta in un bosco oscuro di memoria dantesca, abitato da fiori e farfalle crudeli, esseri mostruosi che vogliono strappare la purezza infantile dei suoi occhi. Ma il cammino trascende la natura prima del corpo per accedere al luogo dell’illuminazione spirituale. Attraverso il bagno santo, l’immersione in un ruscello battesimale, inizia il viaggio di Cappuccetto Rosso nel Paradiso. La sua guida è San Francesco d’Assisi, il “poverello” giullare di Dio, che ama ogni essere del creato: in un rapporto di continui rincorrersi e cercarsi il viaggio prosegue tra sogno e finzione, tra citazioni bibliche e riferimenti danteschi, tra elementi del racconto popolare e suggestioni colte. La scoperta di un mondo sconosciuto e tutt’altro che rassicurante si allea, poeticamente, ad una serie di incontri-visioni che culminano con la santità volgare di San Apapucio Pappagorgia, invenzione lorchiana estremo segno di bruttezza in un luogo – il Paradiso - che dovrebbe contenere essenze di bellezza e spiritualità. Un canto deturpato pieno di immagini e parole sull’abbandono della purezza e la recisione netta dei sogni di poesia e di amore: un viaggio-percorso per un numero limitato di spettatori in diciassette affascinati sale della Reggia di Colorno. Un’azione performativa itinerante all’interno della quale la favola lorchiana si costruisce un proprio mondo autonomo di creazione materica e installativa: tra videoproiezioni, oggetti contemporanei che denotano contesti favolistici, corpi veri e corpi finti in un museo generativo di linguaggi artistici che sorreggono un grande percorso filologico di illuminazione del sostrato filosofico ed estetico della ballata lorchiana. La selva buia e pericolosa che attrae smarrimento, un Paradiso capovolto abitato da santi sporchi e brutti, divinità pagane e figure mitologiche, una Vergine crocifissa e sottratta alla sua iconografia di bellezza e perfezione, un San Francesco che nel distacco dalla bambina si mostra come identità oscura di tutti gli spiriti irregolari del creato, dopo aver percorso le soglie più sotterrane dell’umano. Il lupo e la lepre, figure mitiche tra favola e tragedia, custodiscono la bambina ritornata nella selva, elevandola a eroina tragica dell’amore in un mondo che né il poeta, né San Francesco, né l’intera umanità potrà mai più raggiungere.

La fruizione prevede un percorso a piedi attraverso le sale del Palazzo Ducale di Colorno di circa 80 minuti. I posti sono limitati. La prenotazione è obbligatoria.







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