Uninternalized

Cosa c’è dietro, in mezzo e attorno ai nostri ricordi? Uno spazio popolato da ciò che non è interiorizzato. Ci troviamo in sfere di immagini ed emozioni, cose visibili e invisibili. Siamo circondati da distese oscure, dove le ombre assumono un peso immenso. La nuova opera di Naoko Tanaka invita gli spettatori a cercare di prevedere il presente come fosse memoria, di smarrirsi nel mare di immagini perdute. La sua coreografia di luce ci porta nel nostro “mondo esterno interiore”, tracciando i confini spaziali e temporali dell’immaginazione. Fasce di tela circondano la sala, lo stesso tipo di tela che solitamente i pittori usano come stabile supporto per le loro opere. Le tele di Tanaka danzano. Le prospettive cambiano. Come guardati dalla prospettiva di un bambino solitario che sta facendo una intensa esperienza del mondo, gli oggetti fluttuano nell’aria e ci circondano, in uno scorrere di stati mutevoli, deformanti. «In luoghi nei quali la ragione non può penetrare, immagino che tutte le esperienze dimenticate, immemorabili e non-interiorizzate possano ancora prendere forma».

Concept, scenografia, sculture, performance | Naoko Tanaka
Collaborazione musicale | Luca Fogagnolo
Collaborazione drammaturgica | Adam Czirak
Direttore tecnico, Allestimenti | Thomas Lehmen
Luci | Felix Grimm
Assistenza | Alise Michon, Finn Leon Cam, Marie Golüke
Management | ehrliche arbeit – freies Kulturbüro
Duration | 50′
Prodotto da | Naoko Tanaka
Co-production | PACT Zollverein Essen, SOPHIENSÆLE
Con il sostegno di | Mitteln des Regierenden Bürgermeisters von Berlin – Senatskanzlei – Kulturelle Angelegenheiten | Kunststiftung NRW