IL PASSATO IMMINENTE
IL PASSATO IMMINENTE
Progetto Triennale 2018-2020
Trittico sulle opere di Calderón de la Barca
Il Passato Imminente è un progetto triennale di installazioni site-specific performative, coreografiche, visuali, sonore realizzato negli spazi monumentali del Complesso della Pilotta di Parma ideato e diretto da Maria Federica Maestri e Francesco Pititto in collaborazione con il musicista Claudio Rocchetti.
Il progetto consiste nell’installazione contemporanea di tre opere di Pedro Calderón de La Barca: gli autos sacramentales Il Grande Teatro del Mondo (2018) e La vida es sueño (2019) moderna traduzione di feste religiose del seicento spagnolo e nel 2020 la messa in scena de La Vita è Sogno, opera cardine del teatro occidentale allestita nell’intero complesso della Pilotta.
2018 > IL GRANDE TEATRO DEL MONDO
La prima parte del progetto triennale è stata realizzata tra le grandi sale della Galleria neoclassica e nel Teatro Farnese; oltre venti artisti, tra performer dell’ensemble di Lenz e i clavicembalisti del Conservatorio Arrigo Boito di Parma, hanno dato corpo alla riscrittura scenica delle visioni del Grande Teatro del Mondo.
2019 > LA VIDA ES SUEÑO
Il secondo capitolo è stato allestito nella nuova Ala nord della Galleria Nazionale, in cui è conservata la preziosa collezione barocca. Un’imponente installazione di letti ospedalieri ha dialogato con le strutture funzionali progettate negli anni settanta dall’architetto Canali e le raffigurazioni sacre di Lanfranco, Schedoni, Spada, Ribera, Murillo, van Dyck.
2020 > LA VITA È SOGNO
L’installazione site-specific e la messa in scena del capolavoro del teatro barocco coinvolgeranno in diversi tempi e modalità artistiche gli spazi del Cortile del Guazzatoio, la Scala dei Cavalli, il Teatro Farnese, la Biblioteca Palatina e il Museo Bodoni.
Il dramma barocco filosofico-teolologico rappresenta perfettamente la questione tematica che titola l’intero progetto: il passato imminente. Il monumento farnesiano tra periodo storico e contemporaneità, la drammaturgia che isola nello stesso spazio-tempo la vita e il sogno (e viceversa) e la relazione tra spazio urbano, fruizione collettiva e memoria attiva configurano un ipotetico quadro di sintesi e progetto per la capitale del futuro. La percezione del tempo individuale attraverso molteplici forme artistiche (installazione nello spazio, immagini videoproiettate, performance dal vivo, drammaturgia musicale tra barocco, moderno e contemporaneo) favorisce quel tempo comune – insieme allo spazio comune, la città – necessario a delineare identità comunitaria e nuove prospettive.
Il Complesso Monumentale della Pilotta può rappresentare quello spazio comune che ospita i diversi tempi della storia collettiva e individuale, come polo inclusivo delle diverse anime della Polis . Al progetto potranno partecipare attivamente, attraverso laboratori pratici, studenti del liceo artistico Toschi e di altre scuole della città, del Conservatorio Arrigo Boito e dei diversi Cori, dell’Università (l’Ateneo di Parma è socio sostenitore in Lenz Fondazione), degli allievi del Distretto del Cinema in veste di documentaristi dell’intera esperienza. Ogni fase di allestimento si avvarrà di impianti tecnologici avanzati che ne documenteranno il work in progress e, in particolare per il site-specific, verranno impiegate le più avanzate tecniche di rappresentazione video e del suono.
Ad introdurre la creazione de La Vita è Sogno sono state ideate tre performance, che avranno come protagonisti alcuni personaggi fondamentali dell’opera:
- il Padre (Basilio – interpretato da Rocco Caccavari) che nella grande Sala di Lettura della Biblioteca Palatina cercherà le ragioni scientifiche della sua crudeltà nei confronti del Figlio;
- l’Amata (Rosaura – interpretata da Sandra Soncini) che nel Cortile del Guazzatoio darà corpo e voce alla propria natura ibrida di maschio e femmina insieme;
- il Servo e Principe (Clarino/Sigismondo – incarnato da Barbara Voghera) in perenne fuga dall’unica cosa certa della Vita, la Morte.
Ne La Vita è Sogno il protagonista – il Principe Sigismondo – escluso fin dalla nascita senza colpa dal consorzio umano, poiché destinato da un disegno astrale ad essere malvagio, vive rinchiuso in una torre. Il Padre-Re per avere la certezza che il Figlio sia capace di perseguire il bene, e quindi di succedergli al trono, mette il giovane Principe alla prova del mondo.
Temporaneamente reinserito, tramite un sonno artificiale, nella partita sociale dovrà essere in grado di rovesciare il suo destino nero, ma incapace di controllare istinti e desideri, di esercitare comportamenti appropriati nei confronti dell’autorità, di attenersi al rispetto delle norme, delle regole e delle leggi, di percepire la differenza tra bene e male, sarà condannato nuovamente alla reclusione e all’emarginazione sociale.
Solo il Popolo, in contrasto aperto con le decisioni del Re, sarà capace di vedere la vera natura del Principe e lo porterà alla testa dell’esercito per abbattere il potere del vecchio Padre. La violenza del reale assolve le colpe, dissolve il conflitto restaurando le gerarchie e mettendo fine al sogno della rivoluzione.
La trasposizione spaziale dei molteplici campi concettuali, emozionali, morali manifestati nei vari e contrastanti stati psichici dal protagonista nelle diverse parti della Fabbrica monumentale della Pilotta, darà volume plastico all’oscillazione drammaturgica tra realtà e sogno, tra libertà e costrizione, tra arbitrio e destino.
Ad interpretare la complessità dell’opera saranno chiamati attori sensibili, attori bambini, attori storici di Lenz e personalità pre-artistiche di grande spessore umano e intellettuale, figure simboliche della storia civile e politica della città di Parma.
Attraverso le molteplici forme artistiche – installazioni, performance, videoproiezioni, drammaturgie musicali tra barocco, moderno e contemporaneo – questa dimensione perturbante, rumorosa, disorganica, scapigliata, si espande oltre i confini del soggetto e si trasfonde in un nuovo tempo comune svincolato dalle convenzioni e dalle norme sociali, necessario ad immaginare, o a sognare, come nel caso del giovane protagonista, una possibile trasformazione poetica e politica dell’identità collettiva.
FEBBRAIO_APRILE 2020
LABORATORI SENSIBILITA’
Laboratori teatrali presso Lenz Teatro finalizzati alla messa in scena e allo studio del progetto installativo dello spettacolo La Vita è Sogno:
- Laboratorio Permanente progetto sensibilità psichica
rivolto a:
- ospiti Centro Polifunzionale P. Corsini di Pellegrino P.se
- ospiti Comunità Alloggio Appennino di Pellegrino P.se
- ospiti comunità terapeutico-riabilitative di Parma
- attori ensemble Lenz
- attori sensibili ensemble Lenz
- Laboratorio Autismo
rivolto a:
persone con disturbi generalizzati dello sviluppo e difficoltà cognitive
- Laboratorio Kids
rivolto a:
bambini del coro voci bianche e giovanili Ars Canto
- Laboratorio Ambienti Performativi Contemporanei
rivolto a:
studenti UNIPR e istituti secondari di secondo grado e Officina Cinema
MARZO_APRILE 2020
SPETTACOLI TEMATICI
Spettacoli presso Lenz Teatro in preparazione al progetto La Vita è Sogno in debutto a giugno
ALTRO STATO
da La vita è sogno di Calderón de la Barca
Traduzione, drammaturgia, imagoturgia | Francesco Pititto
Regia, installazione, costumi | Maria Federica Maestri
Musica | Claudio Rocchetti
Interprete | Barbara Voghera
In collaborazione con Castello dei Burattini
FLOWERS LIKE STARS?
da Il principe costante di Calderón de la Barca
Traduzione, drammaturgia, imagoturgia | Francesco Pititto
Regia, installazione, costumi | Maria Federica Maestri
Musica | Andrea Azzali
Interprete | Valentina Barbarini
HIPÓGRIFO VIOLENTO
{ My Violent Hippogriff }
da La vida es sueño di Calderón de la Barca
Traduzione, drammaturgia, imagoturgia | Francesco Pititto
Regia, installazione, costumi | Maria Federica Maestri
Musica | Claudio Rocchetti
Interprete | Sandra Soncini
DIALOGHI E SEMINARI
Marzo 2020_data da definire
In occasione del debutto di Altro Stato, primo convegno nazionale su Accessibilità e Arte nel contesto delle azioni del progetto europeo Europe Beyond Access 2018_2022.
MAGGIO_GIUGNO 2020
ALLESTIMENTO E SPETTACOLI IN PILOTTA
4 Maggio_15 Giugno 2020
Prove presso Complesso Pilotta
16_27 Giugno 2020 (pausa 21/22 giugno)
Spettacoli presso Complesso Pilotta
Ore 18 Hypógrifo violento_Cortile del Guazzatoio
Ore 19 Asilo_Biblioteca Palatina
Ore 21 La Vita è Sogno_Complesso Pilotta
DIALOGHI E SEMINARI
Giugno 2020_data da definire
Campo Lenz, incontro pubblico sulla creazione La Vita è Sogno
NOVEMBRE 2020
FESTIVAL INTERNAZIONALE PERFORMING ARTS
1_30 Novembre 2020
WOMEN IN ART
Festival internazionale di arti performative Natura Dèi Teatri, con residenze ed il debutto di produzioni internazionali che prevede l’esclusiva presenza di artiste donne.
DIALOGHI E SEMINARI
Novembre 2020_data da definire
In occasione del festival internazionale di arti performative Natura Dèi Teatri, secondo convegno internazionale su Accessibilità e Arte nel contesto delle azioni del progetto europeo Europe Beyond Access 2018_2022.
IL GRANDE TEATRO DEL MONDO
Videoinstallazione + performance
da Calderón de la Barca
Testo e imagoturgia | Francesco Pititto
Installazione, costumi e regia | Maria Federica Maestri
Interpreti | Barbara Voghera, Paolo Maccini, Franck Berzieri, Carlotta Spaggiari, Valeria Meggi, Matteo Castellazzi, Sandra Soncini, Lara Bonvini, Valentina Barbarini, Lorenzo Davini, Monica Bianchi e Eugenio Degiacomi (basso)
Musicisti | Sara Dieci, Alessandro Trapasso, Luciano D’Orazio, Alessio Zanfardino, Francesco Monica e Francesco Melani, clavicembalisti diretti dal Maestro Francesco Baroni
Composizione e rielaborazione musicale elettronica | Claudio Rocchetti
Cura | Elena Sorbi
Organizzazione | Ilaria Stocchi
Ufficio stampa e comunicazione | Michele Pascarella
Cura tecnica | Alice Scartapacchio
Media video | Stefano Cacciani
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LA VIDA ES SUEÑO
auto sacramental
Videoinstallazione + performance
Da Calderón de la Barca
Testo e imagoturgia | Francesco Pititto
Installazione, costumi e regia | Maria Federica Maestri
Musica | Claudio Rocchetti
Performer | Sandra Soncini, Franck Berzieri, Paolo Maccini (Ensemble Lenz Fondazione); Matteo Castellazzi, Lorenzo Davini, Martina Gismondi, Agata Pelosi, Margherita Picchi, Giada Vaccaro (Associazione Ars Canto) e Giuseppina Cattani, Maria Giardino, Elena Nunziata, Mirella Pongolini, Cesare Quintavalla, Valeria Spocci
Progetto site-specific per il Complesso Monumentale della Pilotta di Parma
Cura | Elena Sorbi
Organizzazione | Ilaria Stocchi
Assistente di produzione | Loredana Scianna
Ufficio stampa e comunicazione | Michele Pascarella
Cura tecnica | Alice Scartapacchio
Produzione | Lenz Fondazione
Allo scopo di monitorare l’avanzamento dell’iniziativa e valutare le ricadute sul territorio e, contemporaneamente, di stimolare un miglioramento dell’organizzazione stessa nella continuità del know-how relativo ai progetti, nello sviluppo a lungo termine dei benefici portati dai finanziamenti, nelle capacità di gestione sempre più professionalizzate ed autonome e nella qualificazione delle competenze; per il progetto 2018_2020 IL PASSATO IMMINENTE Lenz Fondazione individua i seguenti macro-obiettivi.
Le azioni di monitoraggio sono condotte dallo staff di Lenz Fondazione in collaborazione con le realtà maggiormente coinvolte nel progetto (AUSL di Parma, Coop. Aurora Domus). É in fase di attivazione una nuova collaborazione con l’Università degli Studi di Parma nella persona della Prof.ssa Isabella Mozzoni che permetterà a Lenz, a partire dal 2020, di attivare percorsi specifici che prevedono il coinvolgimento diretto di studenti universitari per il monitoraggio/valutazione dei progetti e l’analisi del pubblico.
- INTEGRAZIONE SOCIALE
1.A L’esaltazione della marginalità nella creazione artistica di Lenz segna un passaggio fondamentale per la rinascita del linguaggio performativo contemporaneo, obiettivo statutario nella progettazione a breve, medio e lungo termine della Fondazione. L’inserimento dei soggetti con disabilità, o solitamente esclusi dai saperi artistici, come attori portatori di alte capacità professionali, oltre ad incrementare il benessere e creare senso di comunità, incide nella direzione della lotta allo stigma e nella diffusione dell’utilizzo dei mezzi culturali per la promozione della coesione sociale, del concetto di accessibilità culturale e della salute mentale.
2.A Miglioramento della qualità della vita degli attori con sensibilità coinvolti nel progetto tramite la continuità nella partecipazione alle fasi di laboratorio e spettacolo, l’incremento delle relazioni disabili/professionisti, la lotta allo stigma attraverso il coinvolgimento del pubblico in spettacoli che hanno lo scopo di esaltare la bellezza e l’unicità espressiva delle persone con sensibilità in luoghi normalmente destinati ad una fruizione “colta”.
- COINVOLGIMENTO DELLE GIOVANI GENERAZIONI
Fidelizzazione del pubblico scolastico, universitario e under 30 tramite l’ampliamento di progetti specifici:
– promozioni finalizzate ad un pubblico giovanile pubblicizzate su canali online e offline più facilmente raggiungibili da un pubblico di studenti/under 30
– organizzazione del laboratorio universitario Ambienti Performativi Contemporanei, realizzato con Università di Parma, volto ad approfondire gli aspetti legati all’installazione e all’allestimento degli spettacoli del progetto IL PASSATO IMMINENTE 2018_2020 presso il Complesso Pilotta.
- VALORIZZAZIONE GIOVANI ARTISTI
Lenz Fondazione, realtà strutturata sul territorio da oltre 30 anni, intende favorire il ricambio generazionale e il potenziale creativo dei giovani talenti, mettendo in tutoraggio e in residenza artisti in grado di attivare reali interazioni trasformative con il territorio e la comunità, includendo nel programma artistico produzioni realizzate in collaborazione con giovani artisti/tecnici/organizzatori, e incrementando il numero di co-produzioni realizzate con giovani artisti europei.
- VALORIZZAZIONE ARTISTI ANZIANI
Lenz Fondazione intende inoltre favorire uno spostamento dell’attenzione sulla condizione esistenziale della “terza età della vita”, valorizzando il potenziale di esperienza di persone over 60, nella condizione di esaltazione del talento culturale sviluppatosi nel corso di una esistenza piena che desidera confrontarsi senza limitazioni con la dimensione artistica. Lo scopo desiderato è diffondere una concezione di “età anziana” come appagante e desiderabile a livello personale e comunitario, esaltandone gli spetti di arricchimento piuttosto che quelli di deficit.
- PROMUOVERE LO SVILUPPO DEI PROGETTI DI RETE
Sviluppare il sistema di relazioni culturali e di servizi tramite il rafforzamento delle reti territoriali, nazionali ed internazionali. Ampliare le possibilità produttive, di promozione e di comunicazione del progetto IL PASSATO IMMINENTE 2018_2020 ottimizzando le risorse globalmente disponibili tramite processi di attivazione di servizi in forma aggregata.
- VALORIZZARE LA DIFFUSIONE DEI PROGETTI E DELLE CONOSCENZA DEL TERRITORIO A LIVELLO NAZIONALE TRAMITE UN PROGETTO DI COMUNICAZIONE CULTURALE SOSTENIBILE
Incrementare la visibilità sul territorio locale e nazionale e favorire il lavoro di “post-produzione/rifrazione” del progetto tramite un costante dialogo condotto con esponenti della nuova generazione della critica italiana, invitati a produrre e pubblicare scritti e a confrontarsi con Lenz in occasione del seminario di studi per giugno 2020 presso il Complesso Monumentale della Pilotta.
- MIGLIORARE LA CAPACITÀ DI ATTRARRE RISORSE E INCREMENTARE LA SOSTENIBILITÀ A LUNGO TERMINE DEL PROGETTO
Sviluppare il sistema spettacolo dal vivo cittadino tramite l’accrescimento delle risorse da parte del settore privato. Promuovere attività per sensibilizzare le aziende al tema della produzione culturale, fondamentale per il rinnovamento dell’offerta del territorio e elemento strategico per l’economia legata al turismo di qualità. Incremento delle relazioni con le Fondazioni bancarie tramite la partecipazione a bandi, mantenimento e ampliamento delle sponsorizzazioni, sviluppo del sistema Art Bonus.
IL GRANDE TEATRO DEL MONDO – teaser
IL GRANDE TEATRO DEL MONDO – video integrale
LA VIDA ES SUEÑO – teaser
LA VIDA ES SUEÑO – integrale
IL GRANDE TEATRO DEL MONDO
Suscita un turbinio di emozioni. Fisiche, mentali, spirituali. E di visioni, che aprono lo sguardo e sollecitano risonanze di memorie e di parole, di luoghi e di storie, di passato e presente. Tra vertigini di luce e ombra, tocca il cuore e la mente. Ci avvolge e coinvolge, spazialmente e interiormente, come un grande abbraccio che tutti e tutto contiene.
Giuseppe Distefano, Artribune
Una volta di più Lenz anima il recondito e l’inconfessato del luogo e ne fa la fonte principale di luce […] Per Pititto e Maestri il monumento farnesiano è la drammaturgia che racchiude nel medesimo spazio-tempo la vita e il sogno, tra periodo storico e contemporaneità, fruizione individuale e memoria collettiva. Un enciclopedico abbraccio delle differenze, delle possibilità dell’essere umano. A occhi chiusi ben aperti.
Matteo Brighenti, Doppiozero
È uno spettacolo a tratti commovente e a tratti divertente nei suoi paradossi e nella replica di schemi millenari, nell’ironia delle sorti, nella roulette dei ruoli […] Ed è davvero da brividi poter entrare in questi spazi fuori dagli orari di apertura, intravedere pitture “bruciate” dai fari che illuminano le postazioni degli attori e scoprire ombre fortissime, guardando personaggi così convincenti che sembrano essersi materializzati fuori da questi olii su tela dopo quasi 400 anni.
Matteo Bergamini, Exibart
Una visione in grado di asciugare le malie barocche del luogo letterario dal quale trae origine, come del luogo fisico dove ha preso nuova forma, per restituirci un’alienata evocazione drammaturgica nei cui interstizi, tra variegate e reiteranti proiezioni visive, balenavano affilati gli interventi delle composizioni sonore e rielaborazioni elettroniche di Claudio Rocchetti, con lo straniante controcanto dei diversi clavicembali sparpagliati nello spazio scenico.
Alessandro Rigolli, Giornale della Musica
Lenz, pur prediligendo la ricerca estetica, si contraddistingue per una rigorosa connotazione politica, etimologicamente parlando, che diserta la spettacolarizzazione del teatro da tournée e da grandi platee per riattivare la storia dei luoghi abbandonati, delle umanità reiette, della tradizione negletta, senza per questo però sventolare la bandiera rispettivamente della rigenerazione urbana, del teatro sociale o della attualizzazione dei classici.
Giulio Sonno, Paper Street
Pititto e Maestri propongono la distorsione di un metateatro quale spazio gravitazione nel quale gli individui si strutturano come particelle elementari, il cui moto è costante, casuale e necessariamente portato all’incontro/scontro, e la cui narrazione non è piatta e continua, ma formata dall’interazione e solo esclusivamente per suo tramite.
Daniele Rizzo, Persinsala
Una prassi registico-drammaturgica che riesce ad operare sintesi di perturbante bellezza, come orientata dall’istinto alchimistico della “coniunctio oppositorum”, in uno sprigionare di energie occulte, latenti […] È un pensiero teatrale di sacra e semplice solennità quello di quest’opera di Calderón-Pititto, che regola l’entrata in scena degli attori con l’apertura di due porte: la culla e la tomba.
Franco Acquaviva, Sipario
Calderón de la Barca fa della dimensione onirica un percorso di purificazione morale. Pititto e Maestri vi fanno ricorso per proporre un pensiero analogo a quello che Polonio formula osservando la “pazzia” di Amleto: c’è del metodo in quella follia che è la nostra esistenza.
Enrico Piergiacomi, Teatro e Critica
Evento di estrema raffinatezza espressiva sul piano ideativo e per la realizzazione, tre le tappe principali, «stazioni» di conoscenza come in una rappresentazione sacra […] superbo moltiplicarsi di teatro nel teatro.
Valeria Ottolenghi, La Gazzetta di Parma
LA VIDA ES SUEÑO
Corpi imbrigliati dentro costumi che sembrano non per caso strumenti di contenzione – corpi di anziani attori cantanti, di attori resi sensibili dall’aver attraversato la disabilità psichica, enfatizzati dal confronto con la giovinezza.
Gianni Manzella, il manifesto
Sono di struggente forza emotiva alcune sequenze. Come quella dell’Uomo e il suo doppio Bambino che si sfiorano e toccano il volto, le mani, specchiandosi l’uno nell’altro […] Infine un piccolo triciclo avanza, portato da una donna. Su di esso vi sale il Bambino. Percorrendo a ritroso la lunga sala, torna al punto iniziale sostando davanti al cumulo di stracci, massa cinerea e informe dal quale era uscito. [more]
Giuseppe Distefano, Artribune
Gli aspetti allegorici vengono assorbiti dalla verità dei corpi: uno spettacolo commovente ed emozionante. La Maestri e Pititto rileggono il testo più noto di Calderón de la Barca tra monologhi dolenti e vortici estetici.
Valeria Ottolenghi, Gazzetta di Parma
Scavo sul testo come reinvenzione di parole e di memorie antiche, metabolizzate in scenari onirici che parlano ai crepacci d’anima del presente.
Massimo Marino, Corriere della Sera – Bologna
Lo spettatore è libero di muoversi nelle sale espositive lasciate in penombra e di scoprire i personaggi del dramma inizialmente acquattati e immobili nelle loro nicchie di buio. Poi la musica: insinuante, frammentata, suadente, dissonante e dolorosa. [more]
Emanuela Zanon, Juliet – Contemporary Art Magazine
In La Vida es Sueño – auto sacramental (2019) – secondo capitolo del progetto site-specific triennale Il Passato Imminente – lo scambio tra quadri del Seicento e le immagini del reale è un dato folgorante. [more]
Petra Chiodi, Exibart
Tutto scorre inesorabile sotto le luci caravaggesche che intagliano le figure donando loro una strana e innaturale consistenza. Restano quei letti d’ospedale che accolgono vecchi e giovani uniti da una comune infermità legata all’umano agire/patire. [more]
Enrico Pastore, Rumor(s)cena
L’installazione, quindi, è punto di forza di questo auto sacramental che, attraverso immagini allegoriche conduce il protagonista, l’everyman e lo spettatore attraverso stati di conoscenza sempre più profondi e dolorosi.
Simona M. Frigerio, Traiettorie
Un plauso all’installazione nitida e ineccepibile composta da letti di ospedale che assumono diverse funzioni nel corso del racconto.
Luciano Uggé, Persinsala
Grazie a Lenz Fondazione per sognare uno spettacolo tanto poetico e un modo di lavorare senza barriere. Grazie per collocarci nuovamente davanti all’abisso.
Ignacio García, Direttore Festival di Almagro (Spagna)
La conduzione di questo lavoro, il suo modo di mettere in forma gli spazi della Pilotta, di coordinare interpreti così differenti fra loro e così concretamente – così creaturalmente – presenti, mi è sembrato davvero estremamente interessante.
Salvatore Tedesco, Università degli Studi di Palermo
Quel che interessa Lenz Fondazione è narrare la nascita, il crescere e il morire dell’Uomo, ponendo agli spettatori convenuti alcune questioni fondamentali, assai più grandi di loro. [more]
Enrico Piergiacomi, Liminateatri
La partita con l’infinito, il tutto per tutto di Francesco Pititto e Maria Federica Maestri, è un palcoscenico che abita il dono di fare della gravità poesia. [more]
Matteo Brighenti, PAC – paneacquaculture
qui poco importa che il cosiddetto «attore sensibile» quei versi li sappia ri-citare, li smarrisca o li reinventi, perché in quel momento sta aprendo uno squarcio di visione che poco ha che fare con lo spettacolo inteso come prova e mostra di talento. Qui si fa finta per davvero. [more]
Giulio Sonno, Paper Street
MiBACT_Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo
Regione Emilia-Romagna
Comune di Parma
Complesso Monumentale della Pilotta
AUSL di Parma Dipartimento Assistenziale Integrato di Salute Mentale – Dipendenze Patologiche
Fondazione Monteparma
Fondazione Cariparma
Gruppo bancario Crédit Agricole Italia
Università degli Studi di Parma
Conservatorio Arrigo Boito di Parma
Associazione di promozione culturale Ars Canto
Distretto del Cinema_Officina Arti Audiovisive
Instituto Cervantes
AuroraDomus Cooperativa Sociale Onlus
Centro Polifunzionale P. Corsini
Comunità Alloggio Appennino
Chiesi Farmaceutici
Koppel AW