ULVER


Indicati come i primi veri agitatori della scena black, gli Ulver hanno sempre saputo rinnovarsi e rimanere dinamici, diventando un pilastro prima del metal più classico, poi di quello più avanguardista, fino a cambiare totalmente pelle: passando per folk, ambient e trip-hop, hanno sconfinato nell’art rock e nel prog elettronico.

Nascono nel 1992 a Oslo. Scelgono di chiamarsi Ulver, “lupi”, guidati sin dai primi passi da un preciso concept, al cui centro c'è l'uomo, animale capace di elevarsi al di sopra della natura, eppur sempre piccolo e inerme al cospetto di forze senza nome, più grandi e antiche di lui; di tutto ciò gli Ulver vogliono sottolineare e mettere in musica i violenti contrasti: l'armonia, la maestosità, la bellezza e la brutalità, gli istinti ferali.

Dopo un lungo percorso creativo, nel 2011, prodotti da John Fryer (Depeche Mode, Cocteau Twins, HIM e Peter Murphy), pubblicano per la sempre più rinomata KScope (Porcupine Tree, Blackfield e Gazpacho, tra i nomi più noti), Wars Of The Roses, la loro opera più marcatamente progressive, un album spiazzante e trattandosi degli Ulver non è certo una novità, ma quando la realtà dei fatti supera le aspettative, quando tutte le possibili previsioni vengono spazzate via durante l'ascolto, non si può non rimanere ancora una volta ammaliati da una band che ha fatto della capacità di sorprendere il proprio credo.