COSI' LONTANO, COSI' VICINO
OTTONELLA MOCELLIN_NICOLA PELLEGRINI
Installazione audio e video Con letture dal vivo degli artisti

COSI' LONTANO, COSI' VICINO | 60'
Lenz Teatro_Parma
Sala Est
Venerd́ 14 novembre | h 21.30

Ottonella Mocellin e Nicola Pellegrini sono nati a Milano rispettivamente nel 1966 e nel 1962. A partire dal 1984 hanno vissuto a Londra, dove hanno studiato Arte pubblica e Architettura presso la Chelsea School of Art and Design e presso l¹Architectural Association School of Architecture. Dal 1994 vivono a Milano. Tra il 2001 e il 2002 hanno rappresentato l¹Italia per l¹International Studio Program di New York attivato dal P.S.1 Contemporary Art Center, centro di ricerca sull¹arte contemporanea affiliato al MoMa, Museum of Modern Art. Da allora collaborano su tutti i progetti. Il loro lavoro, che comprende installazioni, video, fotografie e performance, è stato esposto in musei e gallerie in Italia e all¹estero. Sono rappresentati dalla Galleria Lia Rumma di Milano e Napoli. Tra le principali mostre
personali: Le cose non sono quelle che sembrano (2005), a cura di Francesca Pasini, La Marrana Arte Ambientale, Monte Marcello (La Spezia); In the mood for love (2003), a cura di Liza Plavinsky, MUAR (Museum of Architecture), Mosca; Il Gioco della verità (2001), a cura di Bartolomeo Pietromarchi, Fondazione Adriano Olivetti, Roma.

Così lontano così vicino, è un¹installazione audio e video realizzata per l¹interno di un vagone ferroviario. Si tratta di uno scambio epistolare tra due sposi (nonni dell¹artista) durante gli anni della seconda guerra mondiale. Il marito e¹ deportato in Germania, la moglie e¹ a casa con i figli. Per quasi un¹ora si alternano le voci degli artisti, Ottonella legge le lettere del marito, Nicola quelle della moglie. L¹ambiente quasi buio del vagone ferroviario viene sporadicamente illuminato da due immagini, ad alto valore simbolico: un uomo che porta una culla in mezzo alle macerie ed una donna che porta una bara in un paese distrutto dai bombardamenti. Queste immagini, che appaiono attraverso i finestrini come una sorta di memoria riemersa, sono state scelte per evidenziare il tema della distanza e della separazione forzata e sottolineano al contempo la dimensione personale/collettiva, storica/attuale del progetto. In un tempo di pericoloso revisionismo storico l¹intenzione di questo lavoro è quella di mantenere viva la memoria di un conflitto che ha devastato le nostre regioni in un passato ancora recente e allo stesso tempo di riflettere sulla situazione attuale in cui le guerre, filtrate dall¹immagine mediatica, non sono percepite nella loro drammatica quotidianità.