Pyramus X Thisbe
da Le Metamorfosi di Publio Ovidio Nasone

credits

Performance del progetto RADICAL CHANGE


Il muro della storia li divide.
E’ un muro di rumore che di tanto in tanto lascia spazio.
Una cesura per il tempo di un bacio


“La forza drammaturgica di Pyramus x Thisbe _RC_07 - sottolinea Maria Federica Maestri - sta nella moltiplicazione dell’uno per l’altro, nel raddoppiamento del corpo amoroso, nella ritualità del doppio suicidio che si oppone alla divisione tragica del paragrafo Orpheus : Eurydices, interpretato da Elisa Orlandini. Nella storia dei due amanti non esiste la metamorfosi dei corpi, non si compie il miracolo mitico: essi chiedono solo che rimanga un segno cromatico della loro sofferenza, il gelso che si macchia del loro sangue diventerà di colore nero”. Nel brindisi finale dei giovani amanti, profezia minimale della metamorfosi delle bacche evidenziata da due cocktail di colori differenti, il ‘non luogo’ del brand, del marchio colloca la performance in una sub-cultura rituale marcatamente occidentale, esaltando la scrittura minore della residualità amorosa dell’episodio ovidiano”.

Dopo la metamorfosi di Alcyone e Ceyx, assorbita dal pubblico in sala con un senso sottile di fragilità ed incanto romantico lo spazio performativo cambia radicalmente: gli ovuli trasparenti creati da Maria Federica Maestri vengono posti in primo piano, come se fossero stati generati simbolicamente dalla precedente metamorfosi di Alcyone e di Ceyx in uccelli marini. In Pyramus x Thisbe, episodio di Ovidio su cui la regista aveva già lavorato diversi anni fa nella messinscena del ‘Sogno di una notte di metà estate’, i performer abiteranno l’intero spazio di Lenz Hall in un intenso dialogo dove la verbalità, a differenza degli altri paragrafi di Radical Change, avrà un ruolo fondamentale in un continuum sonoro criptato da una lingua latina densa, intima ed antiretorica.

I due giovani babilonesi Pyramus e Thisbe, che si amano contro il volere delle loro famiglie, sono costretti a parlarsi attraverso una fessura che si apre nell'alto muro che divide le loro case. Decidono, infine, di fuggire insieme, dandosi appuntamento nei pressi di un gelso. Thisbe, arrivata per prima, incontra un leone dal quale si mette in salvo perdendo nella fuga il velo che si macchia con il sangue della belva. Pyramus, arrivato nello stesso luogo poco più tardi, vede il velo insanguinato di Thisbe e credendola morta si trafigge con la spada. Al suo ritorno Thisbe lo trova così, in fin di vita, ma sussurandogli il proprio nome riesce per un attimo a fargi riaprire gli occhi e a guardarla. Thisbe si uccide con la stessa spada di Pyramus. I due sfortunati amanti muoiono insieme e il gelso, intriso del loro sangue, tramuta i propri frutti in color vermiglio

 

 

 

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