|2007| Lenz Rifrazioni, Parma, Lenz Teatro di Maria Federica Maestri e Francesco Pititto. Büchner, Hölderlin, Lenz, Kleist, Rilke, Dostoevskij, Majakovskij, Shakespeare, Goethe, Grimm, Andersen, Calderón de la Barca, Genet, Ovidio: questi gli autori che hanno segnato i progetti monografici e pluriennali di LENZ RIFRAZIONI, a partire dal 1985. Dal 1996 Lenz Rifrazioni cura la direzione artistica e organizzativa del Festival Internazionale NATURA DÈI TEATRI, che si svolge in luoghi storici, monumentali e naturali della provincia di Parma. http://lenzrifrazioni.it/archivio/2007 Mon, 07 Sep 2015 09:53:55 +0000 Joomla! 1.5 - Open Source Content Management it-it Radical Change | RC http://lenzrifrazioni.it/archivio/2007-radical-change http://lenzrifrazioni.it/archivio/2007-radical-change Radical Change
da Le Metamorfosi di Publio Ovidio Nasone

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Progetto Radical Change

 

Perfomance ||   Phoenix Birth+Death  |  IO  |  Daphne  |  Pyramus X Thisbe  |  Orpheus:Eurydices  |  Alcyone  |  Cyparissus  |  Hecuba

Video ||   Phile&Bau  |  Narcissus  |  Echo



Come una piccola Fenice, ogni cinquecento anni per risorgere tale e quale a prima. “Posso deporre la mia anima e poi riprenderla” - non aspira a questo l’artista quando edifica la sua poesia, la sua opera? Muore e risorge, dentro un uovo o dalle fiamme, sempre tra i rami del suo nido profumato di erbe aromatiche. Costruzione, Combustione, Morte, Resurrezione, Trasformazione, Identità, Forma, Corporeità, Colore, Odore – non è l’essenza stessa della creazione artistica? L’artista muore e rinasce ogni volta quando l’opera è conclusa perché l’operare artistico non ha conclusione, la Metamórphõsis non ha fine perché il Mito non ha confine.

Un mutamento radicale (radical change) significa tornare allo zero per rivivere se stessi, dallo zero di Hölderlin – espressione di massima potenza poetica – allo streben del Faust goethiano (Filemone e Baucide, Ecuba), dalla fiaba magica del Sogno shakespeariano (Piramo e Tisbe) alla maestosa lirica rilkiana (Orfeo e Euridice) inseguendo altri frames dalla fiaba della vita. Le pieghe sontuose e violente del barocco di Calderón e di Genet ci riconducono al tempio inviolato del linguaggio puro dell’arte che performa, che trasforma, che deforma, che esalta l’utopia dell’unità del mondo tra la natura resistente, l’uomo pensante e il popolo divino: Echo˜Narcissus˜Cyparissus˜Alcyon, Death and Birth della piccola Phoenix, materiali radioattivi per una mutazione in progress.”


“Lenz Rifrazioni crea spettacoli enigmatici e affascinanti che rifiutano la narrazione lineare. In “Radical Change”, ispirato alle “Metamorfosi” di Ovidio, è fortissimo un segno visivo barocco e postmoderno che richiama le atmosfere di Matthew Barney. Protagonisti sono i corpi, avvolti da proiezioni, mascherati dietro sipari trasparenti di plastica, sprofondati in placente di plexiglas, in una scena simile a un laboratorio alchemico. Corpi nudi che si muovono con gesti decisi su musiche in loop, fino alle soglie della danza. E corpi di persone differenti, che con il loro essere introducono una nota struggente, un sentimento, una sensibilità. Una ragazza con il bel viso espressivo busto e gambe deformi è un’indimenticabile Alcyone, mentre una donna down rende accenti di strazio a Ecuba, prigioniera e privata dei figli. L’insistenza esasperante sulle immagini sfida lo spettatore a fare i conti, radicalmente, con le visioni che continuamente avvolgono e mutano la sua stessa vita”.
Massimo Marino

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lazzaro@s19.it (S19) Creazioni 2007 Tue, 21 Apr 2009 09:04:36 +0000
RC | Phoenix Death-Birth http://lenzrifrazioni.it/archivio/2007-rc-phoenix http://lenzrifrazioni.it/archivio/2007-rc-phoenix Phoenix Death-Birth
da Le Metamorfosi di Publio Ovidio Nasone

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lazzaro@s19.it (S19) Creazioni 2007 Sat, 18 Apr 2009 16:30:39 +0000
RC | Daphne http://lenzrifrazioni.it/archivio/2007-rc-daphne http://lenzrifrazioni.it/archivio/2007-rc-daphne Daphne_You must be my tree
da Le Metamorfosi di Ovidio

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lazzaro@s19.it (S19) Creazioni 2007 Sat, 18 Apr 2009 16:30:39 +0000
RC | Alcyone http://lenzrifrazioni.it/archivio/2007-rc-alcyone http://lenzrifrazioni.it/archivio/2007-rc-alcyone Alcyone

da Le Metamorfosi di Publio Ovidio Nasone

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Performance del progetto RADICAL CHANGE


PRENDI IL VOLO, RAGAZZA. VAI DA LUI E CON LUI PRENDI IL VOLO, RAGAZZA. ALLA FINE, FUORI DALLE ONDE DEL MARE. “ABBRACCIANDO QUELLE CARE MEMBRA CON LE SUE NUOVE ALI. VANAMENTE COL DURO BECCO LE COPRì DI FREDDI BACI”.

“Il sesto paragrafo di Radical Change, Alcyone_RC_06 (23 marzo) è interpretata dalla quarta icona di L.R., Chiara Bersani: Alcyone è la Moglie_Regina che soffre una doppia sofferenza. Il dolore reale del corpo e il dolore che si impossessa dei suoi sogni. Chiara ha un corpo addolorato in evidenza e in origine. Nella performance la malformazione di C.B. deve essere riformalizzata plasticamente perché la tragedia di Alcyone non si orgina nel dolore della nascita, come nella ‘Sirenetta’ anderseniana, di cui C.B. è stata sublime interprete. Alcyone acquista ed è conquistata da dolorosità psichica. Non sarà il suo corpo ad essere il centro di tensione formale, ma sarà il suo decostruttore psichico a rimodellare la forma del suo levarsi metamorfico.

La trasduzione ex-cedente della sua abnormalità psichica permetterà ad Alcyone/C.B. di diventare altro da sé – gabbiano – di riprodursi in volo e di ricrearsi amorosamente e definitivamente le condizioni di una nuova stirpe in-umana. Sarà un’alterazione di visioni e suonorità a ri-muovere i corpi metmorfici di Alcyone e Ceice”. Ceyx, re di Trachine in Tessaglia, è il marito di Alcyone. Un giorno parte per andare a consultare l'oracolo ma muore in mare durante una tempesta. Alcyone vede in sogno il marito e il giorno dopo ritrova il corpo su una spiaggia. La sua disperazione commuove gli dèi che trasformano entrambi in uccelli marini.

Storia di compassione e di un rapporto scenico fondato esclusivamente sulla condivisione di un dolore, un doppio sentirsi soffrire che oltrepassa la dimensione corporea per accedere a quella spirituale, la metamorfosi di Alcyone e Ceyx viene tradotta plasticamente da Maria Federica Maestri che ridefinisce lo spazio scenico modificando le tensioni lineari dei piani in plexiglas che si adagiano orizzontalmente, per costruire una dinamica basata sull’idea di curvatura e di cavità, richiami costanti al moto ondoso e al dondolìo ritmico del letto culla degli sposi.

Alcyone e Ceyx si addolorano l’uno per l’altro in una situazione performativa di grande riservatezza sentimentale che si scioglierà nel ricongiungimento finale all’interno dell’ovulo, con un’immersione dei loro corpi in piume bagnate: un’asta di legno, funzione espressiva del becco dei due sposi ormai trasformati in uccelli, ne permette il bacio e il ricongiungimento dell’unità del segmento ligneo ne rappresenta l’accoppiamento in una dimensione non più umana. Come la cenere della Fenice le piume di Alcyone diventano il nuovo corpo drammaturgico dei performer e ne definiscono l’identità plastica mutata.

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lazzaro@s19.it (S19) Creazioni 2007 Sat, 18 Apr 2009 16:30:39 +0000
RC | Pyramus X Thisbe http://lenzrifrazioni.it/archivio/2007-rc-pyramus http://lenzrifrazioni.it/archivio/2007-rc-pyramus Pyramus X Thisbe
da Le Metamorfosi di Publio Ovidio Nasone

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Performance del progetto RADICAL CHANGE


Il muro della storia li divide.
E’ un muro di rumore che di tanto in tanto lascia spazio.
Una cesura per il tempo di un bacio


“La forza drammaturgica di Pyramus x Thisbe _RC_07 - sottolinea Maria Federica Maestri - sta nella moltiplicazione dell’uno per l’altro, nel raddoppiamento del corpo amoroso, nella ritualità del doppio suicidio che si oppone alla divisione tragica del paragrafo Orpheus : Eurydices, interpretato da Elisa Orlandini. Nella storia dei due amanti non esiste la metamorfosi dei corpi, non si compie il miracolo mitico: essi chiedono solo che rimanga un segno cromatico della loro sofferenza, il gelso che si macchia del loro sangue diventerà di colore nero”. Nel brindisi finale dei giovani amanti, profezia minimale della metamorfosi delle bacche evidenziata da due cocktail di colori differenti, il ‘non luogo’ del brand, del marchio colloca la performance in una sub-cultura rituale marcatamente occidentale, esaltando la scrittura minore della residualità amorosa dell’episodio ovidiano”.

Dopo la metamorfosi di Alcyone e Ceyx, assorbita dal pubblico in sala con un senso sottile di fragilità ed incanto romantico lo spazio performativo cambia radicalmente: gli ovuli trasparenti creati da Maria Federica Maestri vengono posti in primo piano, come se fossero stati generati simbolicamente dalla precedente metamorfosi di Alcyone e di Ceyx in uccelli marini. In Pyramus x Thisbe, episodio di Ovidio su cui la regista aveva già lavorato diversi anni fa nella messinscena del ‘Sogno di una notte di metà estate’, i performer abiteranno l’intero spazio di Lenz Hall in un intenso dialogo dove la verbalità, a differenza degli altri paragrafi di Radical Change, avrà un ruolo fondamentale in un continuum sonoro criptato da una lingua latina densa, intima ed antiretorica.

I due giovani babilonesi Pyramus e Thisbe, che si amano contro il volere delle loro famiglie, sono costretti a parlarsi attraverso una fessura che si apre nell'alto muro che divide le loro case. Decidono, infine, di fuggire insieme, dandosi appuntamento nei pressi di un gelso. Thisbe, arrivata per prima, incontra un leone dal quale si mette in salvo perdendo nella fuga il velo che si macchia con il sangue della belva. Pyramus, arrivato nello stesso luogo poco più tardi, vede il velo insanguinato di Thisbe e credendola morta si trafigge con la spada. Al suo ritorno Thisbe lo trova così, in fin di vita, ma sussurandogli il proprio nome riesce per un attimo a fargi riaprire gli occhi e a guardarla. Thisbe si uccide con la stessa spada di Pyramus. I due sfortunati amanti muoiono insieme e il gelso, intriso del loro sangue, tramuta i propri frutti in color vermiglio

 

 

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lazzaro@s19.it (S19) Creazioni 2007 Sat, 18 Apr 2009 16:30:39 +0000
RC | Orpheus:Eurydices http://lenzrifrazioni.it/archivio/2007-rc-orpheus http://lenzrifrazioni.it/archivio/2007-rc-orpheus Orpheus:Eurydices
da Le Metamorfosi di Publio Ovidio Nasone

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Performance del progetto RADICAL CHANGE


“Si avviarno attraverso muti silenzi per un sentiero in salita rapido, buio, immerso in una fitta e fosca nebbia. E ormai non erano lontani dalla superficie, quando, nel timore che lei scomparisse, e bramoso di rivederla, egli pieno d’amore si voltò. E subito essa scivolò indietro, e tenendo le braccia cercò convulsamente di aggrapparsi a lui e di essere riafferrata, ma null’altro strinse, che l’aria sfuggente”

Il quarto paragrafo di Radical Change, Orpheus : Eurydices_RC_04 è la performance ispirata ad una delle esperienze mitologiche greche più affascinanti e suggestive, che fanno ormai parte dell’universo culturale della società occidentale. Il mito di Orpheus, che scende nell’Ade, il regno dei morti inaccessibile agli umani, per cercare di riportare in vita la sua sposa, Eurydices, è stato al centro della riflessione di artisti, filosofi, registi teatrali, pittori e poeti nel corso dei secoli. Un lavoro che nasce da una ricerca rigorosa dei materiali plastici da utilizzare per la scena, un’attenzione ai movimenti ed ai gesti simbolici, ognuno legato ad una citazione di un determinato passaggio poetico, una sottile linea di definizione sintattica che crea una sequenza di situazioni sceniche lucide, veloci e di forte impatto.


Un giorno la bellezza di Eurydices fece ardere il cuore di Aristeo che si innamorò di lei e cercò di sedurla. La fanciulla per sfuggire alle sue insistenze si mise a correre ma calpestò un serpente nascosto nell'erba che la morsicò, provocandole la morte istantanea. Orfeo, impazzito dal dolore decise di scendere nell'Ade per cercare di strapparla dal regno dei morti. Convinse Caronte a traghettarlo sull'altra riva dello Stige e circondato da anime dannate che tentavano in tutti i modi di ghermirlo, giunse alla presenza di Ade e Persefone. Grazie alla potenza del suo canto, di disperazione e solitudine, riuscì a convincere i signori degli inferi del suo intento: fu così concesso ad Orfeo di ricondurre Eurydices nel regno dei vivi a condizione che durante il viaggio verso la terra non si voltasse a guardarla in viso. Orfeo, presa così per mano la sua sposa iniziò il suo cammino verso la luce, ma durante il viaggio sospettò di condurre per mano un'ombra e non l’amata. Dimenticando così la promessa fatta si voltò a guardarla ma Eurydices svanì ed Orfeo assistette impotente alla sua morte per la seconda volta.
Elisa Orlandini rappresenta la memoria storica ed artistica di Lenz Rifrazioni, protagonista di alcuni spettacoli fondamentali per la poetica della compagnia, dalla trilogia ispirata al grande drammaturgo spagnolo Pedro Calderón de la Barca, (‘La vita è sogno’, ‘Il Magico Prodigioso’ ed ‘Il Principe Costante’) al ‘Faust I’ e ‘Faust II’, di Goethe, a ‘Scarpette Rosse’ di Andersen.

Maria Federica Maestri ha creato una situazione installativa che traduce plasticamente l’opposizione cromatica e fondativa della storia di Orpheus, che con il suo canto ammalia dèi e bestie, ed Eurydices che è ombra silenziosa, deesistente parte del regno dell’oscurità. L’Ade come non-luogo, ma scarna geometria di tensioni spaziali minime e private.Un’elegia al nero che si nutre di dimensioni materiche già sperimentate durante le altre performance, quegli ovuli che rappresentano le metamorfosi di cui parla Ovidio: in primo piano in scena l’ovulo di Eurydices in cui sono custoditi coriandoli neri, simbolo della festa di nozze intrisa di lutto, come narrata da Ovidio e Rainer Maria Rilke, il punto finale in cui si concluderà la performance. Microtesti poetici suggeriti in diretta da una trasmittente ed ascoltati in un letto auricolare, disegni neri dell’amata che si divide plasticamente da se stessa in amato sul piano trasparente della scena, un’opera che si definisce nella coincidenza tra la potenza dell’azione artistica e la necessità di separazione dall’oggetto amato.
Francesco Pittitto cura come sempre la dimensione dell’immagine attraverso la proiezione, in contemporanea alla performance, di un video in bianco e nero, un ritratto orfico di Elisa Orlandini che si mescolerà alla sintassi scenica ed ai movimenti performativi.


“Orpheus : Eurydices_RC_04-sottolinea Maria Federica Maestri- è il punto centrale di esplorazione del progetto e pone in sé la coincidenza tra segno artistico e necessità di separazione dall’oggetto amato. In Orpheus:Eurydices è la divisione che annuncia l’unità, per essere assolutamente uno nell’altro bisogna dividersi - o moltiplicarsi l’uno per l’altro - ma la risultanza è sempre uno. La performer che la interpreta, Elisa Orlandini, è attrice metamorfica in sé e creatura poeticamente lenziana: supera la propria grammatica attoriale e si spinge all’interno del nucleo tematico formale che sta esperendo. Rinuncia ad utilizzare il codice dell’attore per inventare, insieme al creatore, il linguaggio di quell’istante, in un rinnovarsi continuo del suo essere scenico. In continuità formale con Phoenix Death ho creato una sequenza gestuale molto stretta, ridotta alla densità fisica dell’ombra, scarna rispetto alla costante roboanza atletica di Lenz Rifrazioni. Il creatore e la performer parlano una lingua privata, gergale, un codice incomprensibile fatto di memorie e predizioni.

Con questo parlottìo segnico riempiono il letto auricolare della rappresentazione in contravvenzione apparente con il turgore orfico della sequenza video creata da Francesco Pititto. La condivisione dei tre livelli linguistici, visivo, sonoro, performativo, è al suo massimo grado e il processo di de-enfatizzazione della descrittività metamorfica al suo pieno compimento. Sarà un punto oltre il quale sarà difficile andare. È il paragrafo che contiene simultaneamente il passato ed il futuro artistico di L.R”.

 

 

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lazzaro@s19.it (S19) Creazioni 2007 Sat, 18 Apr 2009 16:30:39 +0000
RC | Cyparissus http://lenzrifrazioni.it/archivio/2007-rc-cyparissus http://lenzrifrazioni.it/archivio/2007-rc-cyparissus Cyparissus

da Le Metamorfosi di Publio Ovidio Nasone

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Performance del progetto RADICAL CHANGE


IL SENSO DELLA COLPA PARTE DAI PIEDI E SALE AI CAPELLI STRISCIANDO IL CORPO CON RAMIFOGLIE CHE TOLGONO IL RESPIRO. OLTRE LA TESTA SEMBRANO CONVERGERE VERSO IL CIELO

Per Cyparissus_RC_09, l’ultimo dei nove paragrafi di Radical Change rivediamo in scena Valentina Barbarini, una delle anime attoriali più definite di Radical Change, con Andrea Prete e Antonio Corsi. Cyparissus era un bellissimo giovane dell’Isola di Ceo, amato da Apollo, affezionato ad un cervo particolarmente mansueto. Un giorno, durante una battuta di caccia colpì il cervo con la lancia e lo uccise. Cyparissus afflitto dal suo gesto, chiese agli dèi di essere a lutto in eterno: venne così trasformato in un albero millenario, che Apollo decretò fosse da allora in poi di conforto ai defunti. La storia mitica di Cyparissus, narrata in pochi versi nel libro X delle Metamorfosi di Ovidio, viene riletta attraverso un percorso che riporta, come per la performance di Pyramus x Thisbe, in primo piano le installazioni in forma di ovuli: partendo dall’atto della trasformazione del giovane in cipresso la storia verrà percorsa a ritroso.

L’elemento centrale della performance, che ha un forte risvolto olfattivo è un deodorante Axe, attraverso il quale Cyparissus dà la morte al cervo: qui ritorna la suggestione del brand, come già in Pyramus x Thisbe, una delle corde artistiche costanti nelle opere plastiche di Maria Federica Maestri. La corporeità dei performers riprende valore totale attraverso un meccanismo di assorbimento reso più chiaro, determinato e concreto, quasi a voler fornire un equilibrio in conclusione dei paragrafi che si andranno a comporre, in un continuo divenire di creazione artistica, Radical Change, che verrà presentato in prima nazionale il 18 maggio a Parma. “Per il paragrafo dedicato a Cyparissus - sottolinea Maria Federica Maestri - metteremo in scena forse la performance meno concettuale dell’intero progetto: ci si sposta in una dimensione in cui il tragico è restituito dalla presenza dei corpi, la silhouette degli interpreti acquisisce un valore assoluto”. In scena, oltre a Valentina Barbarini nella funzione di Apollo, Antonio Corsi che ha dato vita alla seconda performance, tradotta musicalmente relativa alla ninfa Echo e al paragrafo di Pyramus e Thisbe e Andrea Prete, che ha interpretato in modo rigoroso ed attento il ruolo di Ceyx nella performance Alcyone con Chiara Bersani.

 

 

 

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lazzaro@s19.it (S19) Creazioni 2007 Sat, 18 Apr 2009 16:30:39 +0000
RC | Hecuba http://lenzrifrazioni.it/archivio/2007-rc-hecuba http://lenzrifrazioni.it/archivio/2007-rc-hecuba Hecuba

da Le Metamorfosi di Publio Ovidio Nasone

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Performance del progetto RADICAL CHANGE


“DEVASTA, NON GLI OCCHI, CHE PIU’ NON CI SONO. MA LA CAVITA’ LORO”. LA FURIA SENZA PIU’ SCOPO. SE NON LA FURIA PER LA FURIA

“Hecuba_RC_05 trova la sua ragione artistica nell’interpretazione di Barbara Voghera, attrice sensibile superiore-sottolinea Maria Federica Maestri-, interprete del più pesante monumento drammaturgico inscenato da L.R. l’‘Hamlet’ shakespeariano. La forma metamorfica di Hecuba, la regina che si trasforma in cagna, viene elaborata nel doppio regno umano e bestiale. Barbara Voghera dialogherà in video con una vecchia cagna malata.

La Regina che perde fierezza, razionalità, e potere, capace di afferrare i sassi con la bocca, si rispecchia nella tragedia naturale dell’animale che ha perso forza e potenza. Per restituire l’autenticità dell’elemento bestiale la performance non deve fondarsi sulla corporeità della rappresentazione. L’assolutezza dell’immagine, la sua distanza dal verosimile teatrale, il suo filtrare linguisticamente il sentimento tragico istituisce un campo etico in cui esaltare la prossimità reale al confine sottile tra umano e animale”.


Il percorso video che vedrà in scena l’attrice di Lenz Barbara Voghera insieme ad una vecchia cagna malata, nella volontà di stabilire un paragone emozionale tra la rovina della Regina che fu data come schiava ad Odisseo dopo la guerra di Troia e l’animale in cui verrà trasformata, è stata una scelta di poetica necessaria per stabilire una sorta di distanza etica per restituire tragicità nella forma pulita dell’immagine in video. Regina di Troia, seconda moglie di Priamo a cui aveva generato 19 dei 50 figli (tra cui Ettore, Paride, Elèno, Cassandra, Polìssena, Polidòro), fu assegnata - dopo la caduta di Troia - come schiava a Odisseo.

La tradizione vuole che avendo appreso in sogno dal figlio Polidoro morto che Polimèstore – il re cui il bambino era stato affidato insieme ai tesori di Troia – si era macchiato della sua uccisione, Ecuba gli strappasse gli occhi e per questo fosse condannata alla lapidazione. Si narra tuttavia che sotto le pietre anziché il cadavere si ritrovasse una cagna con gli occhi di fuoco. Dopo Elisa Orlandini un’altra delle attrici fondamentali per Lenz Rifrazioni prende parte al nuovo progetto prestandosi all’interpretazione del testo ovidiano che verrà presentato in video ma conserva la memoria storica della compagnia parmigiana: Barbara Voghera, protagonista di Ham-let nel ruolo tragico e barocco del Principe che mette al centro il processo di simulazione poetica della follia.

 

 

 

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lazzaro@s19.it (S19) Creazioni 2007 Sat, 18 Apr 2009 16:30:39 +0000
RC | Phile & Bau | Video http://lenzrifrazioni.it/archivio/2007-philebau http://lenzrifrazioni.it/archivio/2007-philebau Phile & Bau

da Le Metamorfosi di Publio Ovidio Nasone

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Performance del progetto RADICAL CHANGE


LO STESSO ISTANTE. SINCRONIA DESIDERATA DAGLI AMANTI E DAI MORENTI. LO STESSO ISTANTE PER GUARDARSI UN'ULTIMA VOLTA E POI NON VEDERE PIU', NON VEDERE PIU' L'ALTRO CHE MUORE. MA COM'E' IL TEMPO. IN BATTERE O IN LEVARE?

Nel video di Phile & Bau_RC_08, l'ottavo dei nove paragrafi di Radical Change, attraverso il contrasto cromatico del bianco e nero viene descritta un'opposizione visiva tra dentro e fuori, tra la caducità e la fragilità di vite giunte in età avanzata e gli spazi aperti, tra i rami di un glicine che simboleggiano l'unione finale dei due amanti. Zeus ed Ermes vagavano per la Frigia con sembianze umane e furono respinti da tutti, tranne che dall'anziano Filemone e sua moglie. Zeus scatenò la propria ira contro i Frigi ma risparmiò i due coniugi, trasformando la loro umile dimora in un lussuoso tempio e offrendosi di esaudire qualunque loro desiderio.

Quando Phile e Bau furono prossimi alla morte, Zeus li trasformò in una quercia e un tiglio uniti per il tronco. Questo albero meraviglioso, che si ergeva di fronte al tempio, fu venerato per anni dai fedeli. Dalle immagini dei due anziani, intenti a leggere, con una difficoltà colma di tesa tenerezza, i passaggi tratti dal più famoso testo ovidiano ricaviamo l'elevazione del disagio quotidiano a tratto mitico, iscritto nella tradizione degli Dei che riconoscono l'ospitalità dei due vecchietti esaudendo la loro richiesta di essere sacerdoti del tempio di Zeus e di morire insieme, legati per sempre dall'amore che gli aveva tenuti insieme, come sposi, per tutta la vita.

 

È un morire insieme nello stesso istante, lo scivolamento in una dimensione non più umana, il rendere eternità ed infinità un amore terreno, una riflessione sul tempo della vita e della morte, sull'istante definitivo dell'intesa tra i due non più giovani amanti. Lenz Rifrazioni, con un senso intenso del luogo, da vivere artisticamente ed umanamente, torna all'esterno per la riflessione artistica sull'episodio ovidiano di Phile & Bau grazie alla preziosa collaborazione di Paolo Pediri, responsabile dei progetti riabilitativi del Centro polifunzionale P. Corsini di Pellegrino Parmense e con la presenza in video di alcuni pazienti del centro: Giorgio Urri, Ivre Tedaldi, Rosa Refolli e Liliana Bertè, attrice sensibile che ha già preso parte a molte esperienze laboratoriali della compagnia di ricerca parmigiana. "Alla ricerca del tempo-sottolinea l'autore del video e direttore artistico della rassegna Francesco Pititto - del comune istante - in battere o in levare? - il mito dei due vecchi ospitali e generosi che vengono premiati dagli dèi con l'impossibilità di veder l'uno la morte dell'altro, attraverso la lenta metamorfosi in pianta di ciascuno allo stesso tempo. Quale luogo più vero di una casa per anziani dove l'attesa diventa ricerca comune di quell'istante da vivere, o morire, insieme. La moglie con il marito, il fratello con il fratello, l'amico con l'amico. Già Goethe, nel Faust, riflette la sua anima e corpo nei due vecchi ora custodi della propria casa trasformata in tempio e, nella transustanziazione in pianta del loro sangue mortale.

 

Allora la domanda - in battere o in levare? - diventa essenziale per trovare quel ritmo pulsante che accompagna l'uno e l'altro insieme alla fine, né prima né dopo, affinché "chi ha amato gli dèi, possa diventare egli stesso un dio". Quell'istante d'intesa vale quanto la vita di entrambi perché chi non vede morire l'amato diventa, morendo, lui stesso amato per sempre. Poi, insieme nell'intreccio dei rami del glicine poderoso, uniscono di nuovo le loro linfe vitali che scorrono veloci verso le foglie nel cielo".



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lazzaro@s19.it (S19) Creazioni 2007 Sat, 18 Apr 2009 16:30:39 +0000
RC | Narcissus | Video http://lenzrifrazioni.it/archivio/2007-rc-narcissus http://lenzrifrazioni.it/archivio/2007-rc-narcissus Narcissus

da Le Metamorfosi di Publio Ovidio Nasone

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Performance del progetto RADICAL CHANGE


 
“Nemmeno il tocco dell’acqua, il riflesso dell’altro amato si trasfigura in dettagli di pura apparenza. Sol apparenza, lui/l’altro lui non si riconoscono, davvero più”

Il terzo dei nove paragrafi di Radical Change, Narcissus_RC_03, è la traduzione imagoturgica della metamorfosi di Narcissus, una performance in video di Francesco Pititto, direttore artistico di ‘As a Little Phoenix’. Narcissus, figlio delle acque e giovane di straordinaria bellezza ha respinto la ninfa Echo, si affaccia ad una sorgente, scorge la propria immagine e se ne innamora irremediabilmente. Struggendosi d’amore per quello che ormai sa essere se stesso, Narcissus si lascia morire: nel luogo della sepoltura nascerà un bellissimo fiore dai petali bianchi orlati di color zafferano.

La ricerca in cambiamento di Lenz Rifrazioni approda allo strumento video con il famoso mito di Narciso, interpretato da Francesco Pititto. Un lavoro ostinato e rigoroso sull’immagine, vera cifra stilistica del lavoro ventennale di Lenz Rifrazioni, per riscoprire in forma di pixel la metamorfosi ‘disegnata’ dal grande poeta Ovidio. E ritornano gli altri miti – Phoenix, Orpheus, Alcione, Echo - in mutamento radicale ad avvertire del tempo trascorso, a testimoniare della nuova forma che lenta e sicura va delineandosi in fiore. Parma in riflessione, tra tecnologia, spazi industriali, miti e trasformazioni, in continuo movimento tra suoni ed architetture artistiche radicali. “Il terzo paragrafo-sottolinea Maria Federica Maestri- si dispone la piena autonomia del linguaggio video di Francesco Pititto: il linguaggio del corpo ridotto, rifratto e riflesso di questa metamorfosi assolutizza la passione di ciò che manca, l’irraggiungibilità del sé. Rinunciare all’esposizione performativa equivale a rafforzare la necessità di ciò che si è perso. Imagoturgia dell’immagine riflessa in movimento continuo e ostinato, lento carrello in avanti fino a perdersi nel pixel sfuocato pari all’incresparsi dell’acqua, origine primigenia di ogni ritratto.

Nemmeno il tocco dell’acqua, il riflesso dell’altro amato si trasfigura in dettagli di pura apparenza. solo apparenza, lui/l’altro lui non si riconoscono, davvero, piú. “Specchi: mai ancora nessuno ha descritto/sapendo quale sia la vostra essenza./Voi, come fitti di fori i crivelli/colmi interstizi del tempo.” Imagoturgia dell’immagine rifratta in tentativo continuo e ostinato di penetrare nel pensiero dell’altro, l’altro in cerca di me. “Talvolta siete colmi di pitture./E pare che alcune trapassino in voi,/altre le respingete con timore.” E ritornano gli altri miti – Phoenix, Orpheus, Alcione, Echo - in mutamento radicale ad avvertire del tempo trascorso, a testimoniare della nuova forma che lenta e sicura va delineandosi in fiore. “Ma la più bella resterà. Fin quando/nelle sue guance non dischiuse/penetri il chiaro dissolto Narciso”. (da I Sonetti ad Orfeo di R.M.Rilke).

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lazzaro@s19.it (S19) Creazioni 2007 Sat, 18 Apr 2009 16:30:39 +0000